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Opera in tre Atti | I movimenti di Empoli-Frosinone

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Lento

Alla vigilia Empoli-Frosinone era stata descritta come la gara da vincere assolutamente per mettere l’ipoteca decisiva sulla salvezza. L’appuntamento da non fallire per realizzare la storia. Tutti in fremente attesa del 5 maggio per piegare il destino in nostro favore davanti a un Castellani in fermento e vestito a festa. Niente di tutto questo. La sfida con i ciociari si è conclusa con nulla di fatto e una portata di emozioni ai minimi storici. Novanta minuti di paura e tensione latente che sono filati via con il chiaro obiettivo di evitare letali passi falsi. Una mesta esibizione di impotenza offensiva che ha finito per prevalere. Uno scarno 0-0 che, sulla carta, non aumenta le possibilità di salvezza degli azzurri, né le neutralizza rovinosamente. La lezione inferta dalle amare sconfitte con Cagliari e Lecce la fa da padrona: meglio un punticino che muove la classifica e mantiene inalterate le speranze, in attesa, perché no, di risultati propizi provenienti dagli altri campi. Un calcolo utilitaristico che, a lungo andare, rischia però di diventare estremamente pericoloso per gli azzurri.

Moderato

Fallita l’operazione Frosinone, ultima chance casalinga per conquistare i tre punti in uno scontro diretto al cospetto di una squadra di pari valore, l’Empoli dovrà necessariamente centrare un exploit per salvare la pelle in tre gare terribilmente insidiose. Nell’ordine: la Lazio in uno stadio storicamente proibitivo per gli azzurri; l’Udinese alla Dacia Arena in un match di valenza campale per i friulani; la Roma al crepuscolo del campionato, quando probabilmente i giallorossi di De Rossi si troveranno ancora in piena bagarre Champions. Uno scenario assai ostico, reso ancora più complicato dalla variabile dei risultati “strani” e illogici che, puntualmente, sul finire del torneo, fanno capolino in modo surreale e discutibile. L’Empoli deve contare esclusivamente sulle proprie forze che, a dire il vero, in questo momento non sembrano esattamente al top.

Allegro

A 270 minuti dal termine, gli azzurri dovranno puntare sulla forza caratteriale di un gruppo che, nei momenti di difficoltà, è riuscito spesso a rialzare la testa invertendo le oscure trame del destino. In questo saranno decisivi il piglio e la personalità trasmessi da mister Davide Nicola. Tre mesi e mezzo fa, il tecnico piemontese ha preso il timone di una squadra allo sbando rimettendola faticosamente in carreggiata. Ha conquistato 19 punti in 15 partite, ben oltre la media salvezza. Ha capito che non è tempo per voli pindarici e fronzoli estetici di varia natura. La qualità del gioco può attendere quando sei consapevole di disporre di in gruppo tecnicamente non eccelso e cronicamente sterile in chiave offensiva. Meglio concentrarci su copiose dosi di concretezza e pragmatismo. Alla vigilia dal torneo, difficile pensare che la maggior parte dei tifosi azzurri non avrebbe sottoscritto una situazione come quella attuale: +2 sulla quota salvezza a tre giornate dal termine. L’Empoli si trova in una situazione tale che non può certo amministrare il vantaggio ma, nello stesso tempo, neppure lasciarsi andare a precipitosi quanto inutili pessimismi.

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