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CRISTANTE: “De Rossi deve restare. Una cavolata la storia della fronda anti Mou. I Friedkin sempre presenti. Bove il mio erede”

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AS ROMA NEWS – Bryan Cristante ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni del Corriere dello Sport oggi in edicola. Diversi gli argomenti toccati, dal progetto dei Friedkin, all’addio doloroso con Mourinho fino all’arrivo di De Rossi sulla panchina giallorossa. Questo un estratto della sua intervista:

Bryan, intanto come sta?
“Bene, dai. La sosta mi è servita a recuperare e a superare il problema alla schiena. Per questo ho saltato anche la Nazionale. Ora sono pronto per il rush finale”.

D’altra parte ha un fisico che le permetterebbe di giocare tutti i giorni. Come è possibile?
“Sicuramente ho una componente genetica che mi aiuta a recuperare velocemente dopo un grande sforzo. Ma il resto lo fa la professionalità, che ti spinge a rispettare il tuo corpo. Toccando ferro, non mi sono neanche capitati infortuni gravi. La continuità è fondamentale per un atleta”.

(…)

E i tifosi?
“All’inizio in effetti abbiamo faticato a ad amarci reciprocamente. Ma negli anni credo che anche loro mi abbiano apprezzato”.

La sua importanza dipende anche dal fatto di saper interpretare qualunque ruolo.
“lo mi trovo bene ovunque. Bisogna solo perfezionare gli automatismi quando si cambiano posizioni e compiti”.

Persino in difesa.
“Ecco, li magari mi sento meno a mio agio. Se serve alla squadra mi adatto ma non è il ruolo che sento mio”.

(…)

Adesso lei è considerato un leader, un duro che i giovani devono temere nello spogliatoio.
“Diciamo che sono un tipo esigente (ride, nda) e che cerco di far andare tutti al massimo. Ma con i ragazzi devi alternare bastone e carota, insomma mostrare equilibrio. Anche io quando ero piccolo, certi cazziatoni ho preso…”

Ormai sappiamo che è il gruppo italiano a gestire lo spogliatoio nella Roma.
“Penso sia normale. Abbiamo abbastanza esperienza e frequentiamo da tanti anni questo cub. In più conosciamo la città. Sappiamo cosa serva per creare un blocco unico che vince le partite”.

(…)

E il giovane che può diventare il nuovo Cristante chi è?
“Guardando il centrocampo mi viene subito da pensare a Bove. E un lavoratore instancabile e un giocatore forte”.

Facciamo un passo indietro. Domanda diretta c’è stata una fronda contro Mourinho?
“Mai, sono tutte falsità. Il calcio funziona cosi: quando le cose non vanno bene, il primo che salta e l’allenatore. Anche se non è l’unico colpevole”.

Si dice che i Friedkin abbiano consultato i giocatori principali, compreso Cristante, per chiedere un parere sull’eventuale esonero.
“Altra cavolata. Credetemi: abbiamo saputo cosa stava accadendo la mattina in cui la notizia è stata comunicata a Mourinho”.

De Rossi ha dato la scossa poi.
“Ringrazierò sempre Daniele, che mi nominò come esempio durante la conferenza di addio alla Roma da giocatore”.

Ma da allenatore sta facendo delle cose incredibili. E non era scontato, visto il contesto difficile, Quando gli parla, come lo chiama?
“Mister. Ma se prendiamo un caffè al bar, magari scappa di chiamarlo Daniele”.

Sciogliamo il dilemma. Questa rosa è forte oppure no?
“E’ forte. E deve stare tra le prime quattro del campionato. L’obiettivo è tornare in Champions, non bisogna nascondersi. E troppo tempo che non giochiamo con i migliori.

Perché manca dal 2019, la sua prima stagione alla Roma?
Per tanti motivi. Non dimentichiamo che c’è stato anche un cambio di proprietà. Ma è facile capire che con i Friedkin siano cambiate le prospettive: non arriva per caso a due finali europee consecutive”.

La presenza dei Friedkin si avverte?
“La proprietà negli ultimi mesi è molto presente e non ci sta facendo mancare nulla. Direttamente o attraverso la Ceo, Lina Souloukou. Non ci sentiamo abbandonati a noi stessi. La scelta coraggiosa di De Rossi è un motivo per ringraziare i Friedkin, credo”.

De Rossi deve restare?
“Stiamo andando bene”.

E’ un si?
“Si”.

Ma non c’è ancora un direttore sportivo.
“Ci penseranno i Friedkin”.

E’ tempo di scegliere tra campionato ed Europa League?
“No. Lo scorso anno siamo stati costretti a puntare sulla coppa, a causa degli infortuni. Oggi non vogliamo mollare niente. Non dobbiamo”.

(…)

Ha dei sogni, Cristante?
“Oggi vincere l’Europa League. E tornare in Champions”.

Prima c’è il derby.
“Prima c’è il Lecce, veramente. Non siamo nelle condizioni di distrarci, visto che abbiamo perso tanti punti. Poi è chiaro che cercheremo di battere la Lazio, sapendo che i tifosi ci tengono: se lunedì giocheremo al 100%, il derby lo giocheremo al 150%”.

In conclusione: si vede per sempre a Roma?
“Nella testa questa idea c’è. Ho ancora tre anni di contratto e qui la società sta costruendo una strada giusta. Unendo tutti i puntini della storia possiamo accorgerci di avere un grande potenziale”.

Fonte: Corriere dello Sport

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