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Friedkin mette sotto indagine la Roma: ecco come sarà la Rivoluzione d’ottobre

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La Rivoluzione d’ottobre nella storia è stata la fase finale e decisiva della Rivoluzione russa iniziata in Russia nel febbraio 1917 che segnò dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione della Repubblica sovietica. La Rivoluzione d’ottobre a Trigoria avrà ovviamente ben più meri obiettivi, ma è pronta per partire su input di un Dan Friedkin rimasto deluso (eufemismo) non solo dal caso Diawara ma da una serie di anomalie che vuole correggere al più presto. Il nuovo presidente della Roma ha chiesto una vera e propria due diligence su tutte le aree del club. Un’operazione capillare che interesserà anche gli angoli di Trigoria. Per questo Dan e Ryan hanno prolungato la loro permanenza nella capitale. Il piano di cambiamento riguarderà diversi settori anche perché stonano alcuni conti della società: da quello tecnico a quello dirigenziale passando per marketing e comunicazione (dove è richiesto un profilo più basso). Un atto rimandato a fine mercato quando le acque saranno più calme, ma comunque urgente.

Fonseca non convince

L’aspetto più importante in una squadra di calcio (ma vale per tutti gli sport) è sicuramente quello tecnico. E la posizione di Paulo Fonseca, già in bilico dopo la deludente stagione passata, è oggi più in bilico che mai. I Friedkin non sono rimasti impressionati dal portoghese e i dubbi sono aumentati nel week end. Fonseca ha ormai rinnegato il suo modulo di riferimento (il 4-2-3-1) nonostante la difficoltà a schierare la difesa a tre e pure la condizione fisica della squadra non ha soddisfatto la nuova proprietà. Poi ci sono alcune uscite mediatiche indigeste: dall’annuncio di Smalling al caso Dzeko. E qui arriviamo ai rapporti con alcuni calciatori: Florenzi è stato mandato via, Under pure e lo stesso Edin ha rischiato. Ma non sarebbero i soli ad aver nutrito dubbi su Fonseca. Così Friedkin si è messo al lavoro cercando il colpo da 90 che metterebbe d’accordo tutti: Massimiliano Allegri. Trattativa non facile, ma nemmeno impossibile. Le alternative sono Rangnick e Sarri. Friedkin ha poi messo i paletti su alcuni incedibili come Zaniolo (pre infortunio), Pellegrini o Veretout ma sul resto della rosa sta provando a cambiare il più possibile.

Da direttore sportivo al pasticcio Diawara: quante spine

Il pasticcio enorme che è costato lo 0-3 a tavolino col Verona accelererà un processo che era già in atto e che ha fatto infuriare Friedkin con ripercussioni pure sulla figura fin qui solidissima di Fienga. Il primo a saltare è stato il segretario Pantaleo Longo (che già da tempo trattava con Verona e Parma), ma ci sono altri personaggi nella lente d’ingrandimento della presidenza. I Friedkin hanno chiesto le responsabilità dettagliate di ogni dirigente o funzionario e certamente ne hanno il team manager Gombar, il Global Officer Zubiria e il dirigente Morgan De Sanctis che ieri ha annunciato querela contro l'influencer Damiano Coccia, conosciuto come "Er Faina” che lo ha chiamato in causa per l'errore su Diawara. Altro gesto non proprio gradito. Ormai a un passo l'addio formale del vicepresidente Baldissoni, che ha avviato le pratiche con la società per la risoluzione anticipata del suo contratto in scadenza a giugno 2021. Si avvicina, invece, il ritorno di Francesco Totti nonostante le ingenue smentite di qualche giorno fa portate avanti da alcuni media. Lo storico capitano ha annunciato che farà “cose carine” nella Roma. Per lui pronto un ruolo da vice-presidente o direttore tecnico. E il ds? E’ la vera spina di un mercato che fin qui non decolla. Friedkin vuole fare un grande colpo e punta Paratici ma non sarà facile. Cambiamenti in vista pure nel settore comunicazione e in quello marketing dove si cerca un nuovo Direttore Commerciale.

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