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Ciclismo su pista: l’Italia tra presente, passato e futuro fa gioire ai Mondiali. Viviani e Consonni/Guazzini le stelle

È appena terminata un’edizione ricca di significati in casa Italia dei Mondiali di ciclismo su pista. A Santiago, in Cile, il Bel Paese ha ancora una volta dimostrato il suo status nella disciplina, conquistando tre medaglie e soprattutto facendo un passo verso il futuro, guardando al passato e rimanendo fissi sul presente.

Non si può non partire da Elia Viviani. The Last Dance per il fuoriclasse tricolore che ha chiuso come meglio non si poteva: mettendosi al collo l’oro nell’eliminazione. Il campione veneto ha così conquistato il suo terzo titolo mondiale in questa disciplina, regalando agli appassionati un momento di pura magia e dimostrando ancora una volta la sua classe. Il percorso della squadra azzurra è partito da lui (prima c’era il vuoto o quasi), ma non si fermerà qui.

Le certezze del presente arrivano dalla squadra al femminile. L’oro nell’inseguimento a squadre è stato eccezionale: Martina Fidanza, Martina Alzini, Federica Venturelli, Chiara Consonni e Vittoria Guazzini hanno riportato il Tricolore sul primo gradino del podio e verso Los Angeles c’è spazio per sognare. Consonni/Guazzini si confermano una certezza nella madison, con il bronzo, ad un anno dall’oro magico di Parigi. Venturelli è la new entry, con già grandissime qualità.

Al maschile squadra rivoluzionata con le assenze di Ganna, Milan e Consonni: spazio ai giovani e non sono mancati i riscontri positivi, con soprattutto Etienne Grimod pronto al grande salto. Nella velocità continua a crescere Miriam Vece, spettacolare quinta nel keirin, mentre gli uomini della sprint hanno dimostrato che verso i prossimi Giochi possono davvero far vedere le loro qualità.

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