Addio a Pertusi, stella del ciclocross che sfidò anche Malabrocca
Tre titoli italiani, due secondi posti e un terzo nel ciclocross oltre ad una quarta piazza ai mondiali nel 1957; otto volte nella nazionale azzurra di ciclopratismo: Graziano Pertusi, ciclista di talento, nato a Pieve Albignola nel 1933 e vissuto a Garlasco, è morto alla veneranda età di 92 anni.
A piangerlo è la figlia Cinzia col marito Walis, i nipoti e tutto il mondo dello sport delle due ruote che, grazie alle sue imprese sportive ed a quelle del compagno di nazionale Luigi Malabrocca, tortonese di nascita e garlaschese di adozione, famoso per essere stato "Maglia nera" al Giro d'Italia (allora la maglia nera indicava l’ultimo ciclista della classifica), fecero negli anni '50 di Garlasco la capitale italiana del ciclocross.
I funerali di Pertusi sono fissati per oggi nella chiesa parrocchiale di Garlasco alle ore 14.30, poi la sepoltura nella cappella di famiglia del cimitero cittadino. Pertusi era solito ricordare: «Il ciclocross era solo per chi sapeva davvero faticare, e io sono sempre stato uomo di fatica».
La sua storia
Pertusi è stato un atleta, poi ha gestito due grandi aziende venatorie a Gropello e a Sannazzaro. I destini di Pertusi e di Malabrocca si incrociarono proprio a Garlasco con le prime sfide giovanili su biciclette ormai storiche. Le loro avventure sportive cominciarono sui più fangosi tracciati campestri d'Italia.
Da allievo e da dilettante Pertusi vinse 26 corse su strada; ma la sua rivelazione avvenne sui prati e sui sentieri di campagna. La sua prima vittoria la ottenne a due passi da casa, a Scaldasole. Con la maglia della Ignis fu poi protagonista al Giro de Espana Sudest dove si fece muscoli e fiato in vista dei suoi exploit invernali nel ciclocross.
Il ricordo di Izzacane
Al termine della sua luminosa carriera, costellata da ben tre titoli italiani, non lasciò il ciclismo e fu con Tino Izzacane tra i fondatori del Gruppo ciclistico garlaschese, ancora oggi tra i team dilettantistici più storici italiani. E proprio Izzacane, presidente del team lomellino, così ricorda Graziano Pertusi: «Fu campione in sella e nella vita. Del nostro gruppo ciclistico è stato fondatore e direttore sportivo per i primi anni di attività – spiega il presidentedel Gruppo ciclistico garlaschese –. Poi l'età gli impedì di continuare con l’attività agonistica, mentre il lavoro agricolo e la famiglia lo coinvolsero, ma Pertusi restò sempre fedele allo sport che lo aveva reso famoso. Saremo in tanti ad accompagnalo per l'ultimo saluto». PAOLO CALVI

