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Il Tour de France è durato una salita: Pogacar fa a brandelli i rivali sull’Hautacam, maglia gialla blindata

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È bastata la prima vera salita per mettere fine alla competizione. Il Tour de France 2025 è durato giusto i 13,5 km dell’Hautacam, monumento pirenaico del ciclismo. Tadej Pogacar ha ridotto a brandelli i suoi rivali, a partire da Jonas Vingegaard, l’unico che si sperava potesse tenergli testa. Come un cane in gabbia, ha bramato la prima ascesa catalogata HC di questa Grande Boucle per sprigionare tutta la sua potenza. Pogacar è scattato praticamente subito, il tempo di far lavorare i suoi compagni di squadra giusto per un km e mezzo: Vingegaard è parso quasi sconvolto nel vedere quanto forte andasse il suo rivale. Si è voltato alla ricerca disperata di aiuto, ma non c’era già più nessuno. Ha provato a tenere il passo, nella speranza che rallentasse. Invece Pogacar si è involato fino alla vetta dell’Hautacam: distacchi siderali, maglia gialla conquistata e blindata. Il Tour de France è già finito: è durato lo spazio di 13,5 km in salita. Spettacolari sì, ma pure molto brevi.

Lo sloveno della UAE Emirates oggi è un alieno. Non viene altra definizione. Regala ogni volta uno show. Fa un altro sport anche rispetto a Vingegaard, che pure è molto più forte degli altri fortissimi ciclisti che lottano per il terzo posto sul podio del Tour de France. Il danese della Visma Lease a Bike è arrivato con un ritardo di +2’10”. Terzo a 2’23” il giovane tedesco della Red Bull Bora Hansgrohe Florian Lipowitz. Ancora più pesante il ritardo accusato da tutti gli altri: il belga Remco Evenepoel è arrivato a oltre 3 minuti e mezzo, salvandosi da una giornata nera e mantenendo comunque la terza posizione in classifica generale.

Pogacar è scattato dopo quasi 170 km di una frazione con 3850 metri di dislivello complessivi e dopo 3 gran premi della montagna già scalati: uno di quarta categoria, uno di prima e uno di seconda. Poi la salita finale di hors catégorie, il mitico Hautacam, dove nel 2022 vinse Vingegaard e mise il sigillo sul suo primo Tour de France. “Tutta la gente intorno mi ha fatto pensare che era il momento di prendermi una rivincita. Sono davvero felice di aver vinto su questa salita e guadagnato così tanto tempo”, dice Pogacar alla tv francese dopo la vittoria. Ricordando pure che veniva da una caduta: “Certo non sai mai come reagisce il corpo. C’era un po’ di fastidio all’anca ma niente di troppo grave”.

La verità è che oggi è un’altra storia rispetto al 2022: Pogacar domina, corre a un ritmo che per gli altri è semplicemente inimmaginabile. È come un Sinner rimasto senza il suo rivale Alcaraz (o viceversa). Ha vinto la 12esima tappa, potenzialmente potrebbe vincere tutte quelle in salita che ci saranno da qui alla fine del Tour. A partire dalla cronoscalata di domani, 10.9 km ancora sui Pirenei da Loudenvielle a Peyragudes. La verità è che il Tour è già finito (al netto di gravi cadute o virus, che però è ingiusto anche solo citare). Lo dice la classifica generale, lo dicono i distacchi e quello che ha mostrato la strada, non appena ha cominciato a salire veramente. Pogacar ha dato spettacolo sull’Hautacam, ma da oggi prevarrà la noia. Perché sono i duelli il sale dello sport. Mentre oggi Pogacar è solo, un ciclista straordinario che corre in un universo tutto suo.

La nuova classifica generale del Tour de France 2025

  1. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG)
  2. Jonas Vingegaard Hansen (Team Visma | Lease a Bike) Distacco: +3’31”
  3. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) Distacco: +4’45”
  4. Felix Gall Lipowitz (Red Bull – Bora – Hansgrohe) Distacco: +5’34”
  5. Kévin Vauquelin (Arkea-B&B Hotels) Distacco: +5’40”
  6. Oscar Onley (Team Picnic PostNL) Distacco: +6’05”
  7. Primoz Roglic (Red Bull – Bora – Hansgrohe) Distacco: +7’30”
  8. Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) Distacco: +7’44”
  9. Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) Distacco: +9’21”
  10. Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) Distacco: +12’12”

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