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Nacer Bouhanni: “Il ciclismo è lo sport più pericoloso al mondo”

Si è ritirato a fine 2023, in carriera ha vinto tre tappe al Giro d’Italia e tre tappe alla Vuelta di Spagna. Nacer Bouhanni ha spesso fatto parlare di sé per il suo modo di fare particolare, ma è stato un velocista di grandissimo livello. L’Equipe lo ha intervistato per il documentario “Crash, peloton sous tension”.

Il transalpino non ha avuto dubbi nel dire che il ciclismo sia lo sport più pericoloso al mondo. Tante cadute nella carriera dell’ex corridore della Arkéa Samsic, alcune lo hanno segnato particolarmente.

Le sue dichiarazioni: “Arrivato alla fine della mia carriera pensavo troppo, ma la verità è che quando arrivi allo sprint è già troppo tardi per pensare. Ho iniziato a dire a me stesso che se fossi andato in un determinato punto della strada avrei rischiato di cadere, ho iniziato a pensare che se fossi dovuto cadere era meglio farlo in un determinato punto rispetto ad un altro. Quando inizi a farti queste domande, però, non ha più senso andare a fare le volate. Le cadute mi hanno lasciato delle cicatrici indelebili a livello psicologico“.

E aggiunge, parlando della bruttissima caduta avuta al Giro di Turchia 2022: “Ero in gruppo tra la decima e la quindicesima posizione. Eravamo tutti ruota a ruota e poi in un istante è stato come se ci fosse una barriera umana davanti a me. Io sono caduto e ho capito subito che era un problema serio. Non riuscivo a tenere su la testa senza reggerla. Poi sono arrivati i medici. Io ero a rischio paralisi, sono collassato. Quella sera ho chiamato la mia famiglia e ho capito che per me l’avventura nel ciclismo era finita“.

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