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L’umiltà di Damiano Caruso: “Riesco ancora a galleggiare in questo ciclismo dei giovani”

Andare avanti con grande determinazione. 38 anni (12 ottobre) e non sentirli per Damiano Caruso, tra i protagonisti del Tour of the Alps. L’obiettivo è quello di affinare la condizione in vista del Giro d’Italia e questa corsa è ideale per l’avvicinamento, anche se definirla solo di preparazione è assai riduttivo.

Sto vivendo un periodo di buona forma, usando il bagaglio di esperienza che ho e riuscendo a galleggiare in un mondo di ragazzi giovani. Un ciclismo che è sicuramente cambiato negli ultimi anni, ma con un po’ di spirito di adattamento si può fare“, ha raccontato il corridore della Bahrain – Victorious ai microfoni di Tina Ruggeri (InBici).

Si parla spesso di poco rispetto da parte dei giovani, a differenza del passato. Il siciliano ha la sua idea: “Non ho vissuto sulla mia pelle atti di “nonnismo”. È vero che i giovani hanno un atteggiamento un po’ più spavaldo rispetto a prima, però non penso sia giusto parlare di mancanza di rispetto. È un modo di fare che è cambiato rispetto al passato perché questi atleti arrivano già dalle categorie giovanili pronti e performanti. Cercano, quindi, di ritagliarsi i propri spazi. Io poi faccio il mio lavoro, il rispetto che ricevo è frutto di quanto so dare. Vado avanti sulla mia linea“.

In conclusione, sul Tour of the Alps: “Rappresenta un passaggio fondamentale per il Giro d’Italia. Sta venendo fuori comunque una corsa dispendiosa perché ogni giorno c’è battaglia. Non la definirei una semplice preparazione, ma si sta correndo per ottenere un bel piazzamento“.

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