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Ciclismo, Amadori: “Kajamini ha un buon livello, Pellizzari non verrà all’Avenir, Tiberi è pronto”

Ciclismo, Amadori: “Kajamini ha un buon livello, Pellizzari non verrà all’Avenir, Tiberi è pronto”

In un mondo ciclistico sempre più internazionale e dove le formazioni di sviluppo della grandi squadre professionistiche si rendono spesso più attrattive dei nostri club e delle nostre Continental per i talenti italiani, a conclusione del Giro Next Gen abbiamo chiesto al commissario tecnico della Nazionale azzurra Under23 Marino Amadori un bilancio di questo inizio stagione in vista dei prossimi appuntamenti riservati ai nostri giovani.

Marino, qual è il bilancio della Nazionale italiana in questo Giro Next Gen? Abbiamo perso quasi subito Raffaele Mosca a causa di una caduta che sarebbe potuto essere una pedina fondamentale per la squadra… 

“Abbiamo fatto questa rappresentativa con quei ragazzi le cui squadre non erano al via della corsa. Erano tutti corridori interessati e che si meritavano questa esperienza: Mosca era il nostro leader, ma purtroppo a causa di una caduta è stato costretto al ritiro. Abbiamo cercato di essere presenti il più possibile, è stato un Giro corso ad alte velocità e quindi per noi era importante finirlo, e questo è stato sicuramente uno step importante per la crescita dei ragazzi”. 

In questo Giro Next Gen è emerso come mancassero interpreti italiani in salita: è un problema semplicemente di questa fascia di età o c’è qualcosa di più profondo?

“Crescioli non stava benissimo, Scalco si è dovuto ritirare perché si è ammalato, Mosca mi sarebbe piaciuto vederlo in salita, Kajamini ha fatto un buon Giro, forse da Pinarello tutti ci aspettavamo qualcosa in più in classifica, ma al momento questo è il nostro livello. Speriamo che in questa seconda parte di stagione possa esserci qualcosa in più, magari già dal Tour de l’Avenir”. 

Kajamini che tipo di corridore può diventare?

“Penso che abbia dei notevoli margini di miglioramento, è cresciuto con calma e quest’anno è ad un buon livello. Verrà con me al Tour de l’Avenir e lì avrà la possibilità di confrontatosi con altri corridori di livello, ma credo che sia sulla strada giusta”. 

Al Tour de l’Avenir avrebbe senso portare Pellizzari, ora che a tutti gli effetti si è affermato tra i professionisti? 

“Con Giulio ho un ottimo rapporto e ne abbiamo parlato: a lui sarebbe piaciuto tornare al Tour de l’Avenir per provare a vincerlo, ma insieme abbiamo concordato che la strada migliore è quella di rimanere a correre con i professionisti dove sta già ottenendo degli ottimi risultati”. 

Al Giro Next Gen è mancato un successo di tappa: come siamo messi sui percorsi medi? 

“Non abbiamo vinto ma comunque abbiamo ottenuto dei buoni piazzamenti. Ci è mancato anche un pizzico di fortuna per centrare il successo, ma è anche vero che spesso e volentieri alcuni corridori si trovano ad essere “limitati” e quindi a lavorare per i loro capitani in corsa per la generale”. 

All’orizzonte c’è qualche buon velocista?

“Conforti e D’Amato hanno dimostrato di essere all’altezza e quindi di essere competitivi anche con velocisti molto forti come Teutenberg e Magnier”. 

Lorenzo Finn e Lorenzo Mottes sono due nomi in cui credi per il futuro prossimo?

“Finn è ancora juniores, invece Mottes è al primo anno tra gli Under23, sicuramente sono ragazzi che hanno dimostrato di andare forte e spero che anche loro, nel giro di poco, possano dire la loro”. 

Guardando a chi hai svezzato in passato, pensi che Pellizzari possa diventare un campione capace di giocarsi i Grandi Giri?

“Sta già dimostrando di essere ad un ottimo livello, quest’anno ha fatto un grande Giro d’Italia, è giovanissimo e ha grandi margini di miglioramento, quindi in prospettiva futura penso che possa puntare a fare qualcosa di importante nei Grandi Giri”.

E cosa puoi dirci invece di Antonio Tiberi?

“Antonio è un ragazzo che ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei grandi, deve ancora crescere e maturare, ma non gli manca niente. Sono convinto che sia uno dei primi, tra i nostri ragazzi, che possa arrivare a podio nei Grandi Giri”. 

Cosa manca per adesso a Piganzoli rispetto a Tiberi e Pellizzari?

“A Piganzoli manca ancora qualcosa in salita, ma anche lui ha dei buoni margini di miglioramento e sta crescendo con i giusti tempi per riuscire ad essere competitivo”. 

Grande prova di Aleotti con la vittoria al Giro di Slovenia… 

“Nel 2019 Aleotti ha fatto secondo con me al Tour de l’Avenir, è sempre stato un ragazzo promettente e adesso ha dimostrato di essere un signor corridore quando ha avuto l’occasione di avere carta bianca, perché spesso, quando si è in grandi squadre, spesso i nostri ragazzi corrono a favore e quindi in supporto dei loro capitani. Spero che con questo bel risultato Aleotti, ma così come gli altri nostri ragazzi, possano iniziare ad avere un po’ più di spazio all’interno delle formazioni straniere”. 

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