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Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2022 – Analisi del percorso

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La Coppi e Bartali è una delle corse italiane che sta riuscendo meglio a calcare il fenomeno di rinascita del calendario europeo e quest’anno avrà al via una delle startlist migliori di sempre, con grandi campioni che potranno sfidarsi su percorsi vari e mai banali

Il percorso ricalca sostanzialmente quelli visti negli ultimissimi anni, anche se ha avuto una nuova spinta verso la modernizzazione con la scomparsa delle due tradizionali semitappe di aperture e spostando la partenza a Riccione, come avvenuto fino al 2011. Inoltre così facendo sono completamente scomparse le occasioni per i velocisti, ottenendo cinque giornate frizzanti ed altimetricamente impegnative (ma tra loro molto diverse) che ci proiettano subito verso le Ardenne e il Giro d’Italia. L’altra grande novità è lo sconfinamento in Toscana, nella provincia pistoiese, con due tappe anch’esse molto esigenti. (A cura di Francesco Dani)

Le tappe

Martedì 22/03 - 1a tappa: Riccione - Riccione (164.6 km)

Partenza: Riccione ore 12.00
Arrivo: Riccione ore 16.00-16.30

Gpm: Mondaino (385 m-3a cat.) km 64.7, Grotta di Onferno (354 m-3a cat.) km 121.9, Montefiore Conca (388 m-2a cat.) km 137.1

Analisi del percorso: Questi cinque giorni partono subito belli cattivi, con una tappa da circa 2500 metri di dislivello distribuiti un po’ su tutto il percorso. I GPM sono tre, ma di salite se ne contano almeno 11. Il percorso si sviluppa su due circuiti che vengono collegati alla sede di tappa, Riccione, da un breve tratto in linea. Si parte subito in salita, seppur lieve, verso San Clemente; poi in poco tempo si raggiunge, con una salita di 2.5 km al 4.8%, Santa Maria del Monte dove si entra sul primo circuito da ripetere 3 volte: sarà subito un bel toboga di salite e discese incentrato soprattutto sulle asperità di Tavullia (3.2 km al 4.7%) e Mondaino (3.3 km al 7.8%), con il primo GPM di giornata posto al secondo passaggio da Mondaino. Una volta riscesi da Santa Maria del Monte si saranno già percorsi 100 km senza respiro e la corsa inizierà il secondo ampio circuito (da affrontare una sola volta) che presumibilmente sarà il vero spartiacque. Si inizia con l’unica fase di relativo rilassamento, ovvero i quasi 20 km di falsopiano lungo il fiume Conca che portano all’imbocco delle salite più impegnative: Grotta di Onferno (GPM, 2.5 km al 6%, ma divisi in 700 metri all’11% e 500 metri all’8%), Gemmano (5.4 km al 4.1, divisibili in 2 km al 7.2%, max 13%, e 1 km all’8%) e soprattutto “La Pedrosa”, verso Montefiore Conca (GPM, ufficialmente 2.4 km al 12%, ma più plausibilmente 3 km al 9.5%). E’ una sequenza di salite decisamente interessante che, contando anche la lunga e tecnica discesa, termina a 20 km dal traguardo, una distanza non eccessiva che in ogni caso potrebbe consentire il riappallamento di un numero relativamente ridotto di unità. Non si può comunque escludere che una salita veramente impegnativa come la Pedrosa possa permettere ad un gruppo di uomini forti di sganciarsi ed arrivare al traguardo. Se invece la selezione avvenisse soprattutto da dietro tutto è rimandato all’ultimo trampolino, ovvero i 2.2 km al 4.3% verso San Clemente, con scollinamento a 12 km dal traguardo, tutti prevalentemente in discesa. Non mancano le occasioni per attaccare, ma considerando che questa è la tappa che concede più chance agli uomini veloci di giocarsi una volata ristretta non si può escludere che la vera bagarre sia rimandata al giorno dopo.

Mercoledì 23/03 - 2a tappa: Riccione - Longiano (165.9 km)

Partenza: Riccione ore 12.10
Arrivo: Longiano ore 16.00-16.45

Gpm: Roncofreddo (303 m-3a cat.) km 79.8, km 102.6, km 125.4

Analisi del percorso: Non cambia la musica per la seconda tappa, la più lunga delle 5: ancora oltre 2000 metri di dislivello, ma stavolta concentrati a ridosso del traguardo, in circa 115 km. Infatti, a parte un paio di strappi, i primi 50 km sono sostanzialmente pianeggianti e servono come mero riscaldamento in vista del circuito che verrà ripetuto 4 volte (quasi 5 a dire il vero). Senza passare dal traguardo si sale una prima volta a Roncofreddo (5.5 km al 4.2%) e al bivio per Monteleone (2.3 km al 6.6%); quindi si arriva al traguardo di Longiano salendo dal Muro del Belvedere (800 metri all’11%) che termina a 350 metri dallo striscione di arrivo. Si entra così nel circuito vero e proprio, salendo nuovamente a Roncofreddo da una strada più irregolare (complessivamente, dai piedi del muro, risultano 6.3 km al 3.8%) e poi a Monteleone e a Longiano: in tutto il circuito l’unico tratto che concede respiro sono i 3500 metri pianeggianti prima del muro. Insomma c’è spazio per vedere di tutto, con un ventaglio che spazia dall’impresa a lunga gittata fino alla volata in salita sul muro. Dipende molto da come i corridori decideranno di affrontarla.

Giovedì 24/03 - 3a tappa: San Marino - San Marino (147.1 km)

Partenza: San Marino ore 12.10
Arrivo: San Marino ore 16.00-16.30

Gpm: Serra San Marco (1006 m-1a cat.) km 27.9, San Marino (648 m-2a cat.) km 74.3, km 110.7

Analisi del percorso: E’ il momento di quella che probabilmente sarà la tappa regina, per conformazione e tipologia di salite. Una tappa quasi di montagna e quasi per scalatori che in soli 147 km somma quasi 4000 metri di dislivello: quasi un tappone insomma, soprattutto per una corsa come la Coppi e Bartali. Si parte subito all’insù verso la Serra San Marco, dopo oltre 20 km all’insù: la salita vera e propria è di circa 12 km al 4.3%. Segue una lunga discesa ed un tratto ondulato (da segnalare i 2 km al 7% verso Verucchio) che ci riporta ai piedi di San Marino. La prima ascesa verso il traguardo è il lungo versante settentrionale di 10 km al 5.7%, ottimo antipasto al densissimo circuito conclusivo da ripetere 4 volte: dopo una prima parte di discesa, si sale a Chiesanuova con 2.8 km al 5.1%; si torna a scendere violentemente per imboccare la salita finale di 5.7 km al 7.6%, di cui i primi 1500 metri sono in doppia cifra. Una salita con gli attributi che in 4 passaggi può veramente creare ampissimi distacchi e dare spazio come non mai anche agli scalatori più puri. E niente viete di provarci ad ognuno dei 4 passaggi, visto che negli ultimi 80 km di pianura non ce n’è neanche l’ombra.

Venerdì 25/03 - 4a tappa: Montecatini Terme - Montecatini Terme (158.7 km)

Partenza: Montecatini Terme ore 12.10
Arrivo: Montecatini Terme ore 16.00-17.30

Gpm: Vico (211 m-3a cat.) km 32.8, Goraiolo (764 m-2a cat.) km 73.9, Vico (211 m-3a cat.) km 118.5

Analisi del percorso: Tappa frizzante che si svolge tutta nei dintorni di Montecatini percorrendo alcune delle strade più classiche del ciclismo toscano: non ha nemmeno bisogno di presentazioni il tradizionale circuito con la salita di Vico (2.8 km al 5.6%), già percorso anche dal Giro d’Italia, che sarà affrontato per 8 volte; tra i primi 4 giri e gli ultimi 4 si percorre invece un circuito più ampio, svoltando a sinistra in cima al Vico per affrontare la salita di Marliana e Goraiolo (15.5 km al 4.7%). Si sommano in totale 2200 metri di dislivello, tuttavia senza mai affrontare pendenze particolarmente proibitive. Una corsa più controllato potrebbe anche permettere ad un gruppo relativamente compatto di arrivare a disputarsi la volata; d’altronde gli 11 km tra Vico e il traguardo scoraggiano azioni da finisseur e a meno che non si faccia corsa dura sul Goraiolo non c’è occasione per mettere in difficoltà gli uomini velocisti, sempre tenendo conto che di velocisti puri non ce ne saranno.

Sabato 26/03 - 5a tappa: Cantagrillo - Cantagrillo (160.2 km)

Partenza: Cantagrillo ore 12.20
Arrivo: Cantagrillo ore 16.00-16.30

Gpm: Serravalle Pistoiese (180 m-3a cat.) km 53.6, Mungherino (404 m-2a cat.) km 109.2, km 128.5

Analisi del percorso: Degna di chiusura di questi cinque giorni in ricordo di Franco Ballerini, in cui ci sarà assolutamente spazio per scavare distacchi e ribaltare la classifica. Dopo i primi 80 km piuttosto semplici (fanno eccezione il GPM di Serravalle Pistoiese e le ondulazioni tra Lamporecchio e Vinci) si sale una prima volta a San Baronto dal suo versante più semplice, nonché uno dei più classici (circa 11 km al 3%); proprio in cima si entra nel circuito conclusivo, affrontando la tecnica discesa su Casalguidi e passando dalla linea del traguardo. Da qui mancano 3 giri completi focalizzati sulla salita “del Baco” che porta al GPM di Mungherino posto dopo circa 6 km di ascesa: in verità la salita è molto irregolare e presenta i primi 3 km durissimi fino a Casa al Vento (media 8.3%, max 15%), seguiti da un altro strappo di un km abbondante, anch’esso con punte in doppia cifra. Insomma, tenendo conto anche della discesa tecnica e di un tratto pianeggiante finale di soli 4 km, c’è tutto il terreno per muoversi a piacimento.

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