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Ciclismo su pista, il futuro è sempre più azzurro. Ganna e Milan fenomeni, ecco anche Manlio Moro

Passato, con il trionfo magnifico delle Olimpiadi di Tokyo che resterà per sempre nella storia; presente, con l’eccezionale medaglia d’oro di ieri nel quartetto ai Mondiali di Roubaix; ma anche futuro: l’Italia dell’inseguimento nel ciclismo su pista al maschile può dormire sonni tranquilli.

Oggi non è arrivato l’oro nell’individuale e, bisogna dire, non è mancato un po’ di rammarico per ciò che poteva essere e non è stato, visto il successo dell’americano Ashton Lambie. Il secondo posto di Jonathan Milan ed il bronzo di Filippo Ganna però fanno solamente ben sperare verso le prossime stagioni.

Ganna è ormai una certezza, un fuoriclasse assoluto. Ha dimostrato di aver sbagliato solamente la qualifica odierna (in finale per il bronzo viaggiava su tempi stratosferici, nettamente migliori rispetto a Lambie), e si rilancerà con ancor più voglia di fare per le prossime stagioni.

Alle sue spalle però, oltre alle varie conferme di Francesco Lamon, Liam Bertazzo, Simone Consonni e Michele Scartezzini nascono nuovi fenomeni che possono solamente dar linfa al trenino azzurro. Di Milan ne abbiamo parlato tantissimo: oro europeo ed argento mondiale a livello individuale, numeri da fenomeno a soli 21 anni. Oggi però da sottolineare anche un super Manlio Moro, al debutto iridato con la squadra senior e settimo in una qualifica dall’altissimo livello.

Foto: Lapresse

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