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Liegi-Bastogne-Liegi 2021 – Dieci nomi

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Partenza: Liège ore 10.15
Arrivo: Liège ore 16.30-17.15

Analisi del percorso: Il percorso della Liegi-Bastogne-Liegi lo conosciamo tutti da sempre, di fatto, e anche se ogni tanto viene modificato, le salitelle che caratterizzano la Doyenne fanno parte del DNA del ciclismo, quindi del nostro. 259 i chilometri in programma quest’anno, 11 le côte da affrontare ma anche tanti altri saliscendi. Nel tempo è diventata la più grangiristica delle classiche monumento, o forse lo è da sempre: ma mentre una volta ogni corsa – in linea o a tappe – veniva disputata da cavalli pazzi, da qualche lustro il controllo ha preso il sopravvento nei GT, e quindi anche nella Liegi, che soprattutto negli anni dell’arrivo di Ans si era trasformata in una lunga attesa della volata sulla rampa conclusiva. Il che, permanendo lo spirito arrembante nelle altre classiche (laddove possibile, vedi alla voce Sanremo), ha reso rimarchevole la differenza tra la LBL e le sue monumentali consorelle, a discapito della corsa ardennese ovviamente. Ora, un po’ per un recentissimo ritorno a un ciclismo con meno calcoli, molto per il percorso modificato nel finale, la gara si apre a molteplici interpretazioni tattiche, tutto a vantaggio dello spettacolo. Redoute-Forges-Roche aux Faucons sono il trittico destinato a essere decisivo, chissà quale  salitella più delle altre: quello dipenderà dalla predisposizione di questo o quel favorito, dalla voglia di attaccare a quasi 40 dall’arrivo, o sulla gittata dei 25 km, o – se si aspetterà la “Roccia – ai -14.

1.Primoz Roglic

Gli sono mancati 50 metri per portare a casa la Freccia Vallone con un’azione di una forza disarmante sul muro di Huy, ma a Liegi può prendersi la rivincita. Primoz ha tutte le carte in regola per bissare il successo dello scorso ottobre, ripetendo una doppietta che manca dal biennio ’97-’98 di Michele Bartoli.

2.Julian Alaphilippe

Ringalluzzito dopo aver spianato il “suo” Muro di Huy, va per l’ennesima volta all’assalto della Doyenne, una corsa disegnatagli su misura, ma che non ha ancora mai vinto. Al suo fianco il solito squadrone Deceuninck, con il fido Devenyns e le due stelle Almeida e Vansevenant che lo supporteranno fino in fondo.

3.Tadej Pogacar

Ai box da quasi due settimane, per lo sloveno la Liegi è la seconda classica della stagione dopo la Strade Bianche. È probabile che lui o Hirschi tentino di attaccare da lontano, sfruttando la forza della UAE per mettere all’angolo più avversari possibile.

4.Alejandro Valverde

Un quinto trionfo a Liegi, per di più a 41 anni, sarebbe leggendario e il murciano pare in formissima, pronto ad affiancare Eddy Merckx come più titolato della storia in questa classica. Dovrà però stare attento a non farsi scappare il treno buono, come accaduto all’Amstel, e a non prendere troppo indietro i punti decisivi, per non essere costretto ad una dispendiosa rimonta come mercoledì.

5.Richard Carapaz

Dopo la rinuncia di Pidcock regna l’incertezza in casa Ineos. Yates, Kwiatkowski, Geoghegan Hart e soprattutto Carapaz hanno l’obbligo di aprire le danze sin dalle prime côte, per isolare i favoriti e colpirli con più attacchi.

6.Maximilian Schachmann

Podio all’Amstel e top ten alla Freccia. Il tedesco è il più classico degli outsider, guai a sottovalutarlo o a lasciargli troppo margine, considerando anche che in volata non è per nulla fermo.

7.Esteban Chaves

Si è ritrovato dopo tanto, troppo, tempo perso a causa di svariati problemi fisici. Ha già in bacheca un successo importantissimo nel Giro di Lombardia 2016 e in questa stagione ha timbrato alla Volta Catalunya. La BikeExchange, forte della presenza di Matthews, trarrebbe sicuro vantaggio dal mandarlo in avanscoperta dalla media distanza.

8.David Gaudu

Si è sbloccato alla Vuelta dello scorso anno e non si è più fermato. Ora è un serio contendente anche per le corse di un giorno. La Groupama non porta però un team irresistibile e di conseguenza Gaudu dovrà arrangiarsi nelle fasi calde.

9.Warren Barguil

Se i principali favoriti possono permettersi di aspettare la Roche-aux-Faucons lui deve invece anticipare. Di spazio ce n’è, il problema sarà trovare alleati disposti ad aiutarlo prima delle fasi finali.

10.Bauke Mollema

Non bene ai Paesi baschi e sfortunato all’Amstel, il nativo di Groninga ha l’ultima possibilità di farsi rivedere dopo il brillante inizio di stagione e prima del Giro d’Italia. La sua grande dote è quella di saper cogliere, e sfruttare, i momenti migliori per attaccare.

a cura di Pietro Mauriello

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