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Ciclismo, Fabio Aru: “Negli ultimi anni non ho potuto lottare, questo ritorno è una liberazione”

Fabio Aru tornerà in gara domenica al GP di Lugano. Un annuncio arrivato ieri a sorpresa, visto che il sardo ad inizio aprile aveva effettuato un’operazione chirurgica per sistemare un problema all’arteria iliaca sinistra e i tempi di recupero stimati erano di almeno quattro mesi di stop. Invece il corridore della UAE-Team Emirates è riuscito a salire in bici molto prima del previsto e nel Canton Ticino, dove vive con la compagna Valentina, ripartirà la sua stagione e anche probabilmente una “nuova” carriera.

In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Aru ha parlato del post-operatorio e delle sue condizioni attuali: “I tempi di recupero sono stati decisamente più brevi, ma del resto ogni intervento e ogni paziente hanno una storia propria. I primi giorni sono stato a letto, poi qualche camminata senza forzare la gamba, la seconda settimana una passeggiatina, giusto per vedere com’era il mondo fuori. Il 15 aprile sono risalito sui rulli, con il manubrio alto per non stressare troppo il bacino. Piano piano, come un bambino. Ma il fatto psicologico di sedermi di nuovo in bici è stato fondamentale. Ho una voglia matta di mettermi alla prova, di testarmi. Ora sto abbastanza bene e per questo ho deciso di provare”.

Il sardo può mettersi così alle spalle un periodo molto difficile, in cui racconta di aver avuto due momenti davvero duri: “Il primo tra la scoperta dell’intervento e l’operazione stessa. Il secondo i 10-15 giorni del post-operatorio, perché non potevo fare la mia vita normale, che è quella del ciclista. Un conto è andare in vacanza dopo un periodo agonistico, un altro è essere costretti a fermarsi a inizio stagione come è capitato a me. Però appena salito in sella mi sono bastate quattro pedalate per cambiare umore. E’ dal Tour di due anni fa che non ho le sensazioni che mi piacciono e questo, inutile nascondersi, mi ha dato spesso un senso di frustrazione. Non mi ci ritrovo per nulla in quello che mi è successo nell’ultimo anno e mezzo. E’ una situazione che non mi piace, che non accetto. Sono inferocito. Si può vincere o perdere, questo è normale, però un conto è lottare, un altro non essere in grado di farlo. Io non ho potuto lottare”.

Il corridore della UAE-Team Emirates ha approfittato di questa pausa per seguire anche il Giro d’Italia da una prospettiva diversa: “Mi è piaciuto e mi sono divertito. Temevo potesse pesarmi vederlo in televisione, invece non è stato così. Mi spiace che non abbia vinto Nibali”.

La stagione di Aru riparte quindi dal GP di Lugano, che sarà un test fondamentale per capire le sue reali condizioni e pianificare poi il programma delle gare: “Provo a rientrare con il via libera dei medici e vediamo come va. Dopo Lugano, che è la gara giusta per rientrare, saprò qualcosa di più. Intanto mi serve per tornare nell’ambiente, per respirare di nuovo l’aria delle corse. Per esempio mi ha fatto bene andare ad Avigliana a trovare i miei compagni al Giro. Questo ritorno è una liberazione. Correre il Tour de France? Non lo so, credo che le probabilità siano molto poche. Intanto voglio tornare a stare bene. Questo al momento è il mio unico pensiero. Per i programmi agonistici dovete parlare con la squadra”.

 

alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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