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Gli scacchi nella letteratura poliziesca (XIV)

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Solo brevissimi accenni di un connubio assai ampio, sfruttando anche parti già scritte dal presente e da Mario Leoncini.
In Pesce di Lienna Silver in Los Angeles noir, Alet 2008, una raccolta di diciassette racconti, abbiamo certi pensionati che passano il loro tempo anche spostando pezzi e pedoni. Uno di loro, Grigorij Petrov, si sente male (dopo muore) proprio nel momento in cui sta per muovere la Regina (non si capisce se bianca o nera). Che sfiga!
L’ultima mossa di Alberto e Giorgio Ripa, Editore Leone 2014.
“Un messaggio con il logo di un camaleonte, e la celebre mossa scacchistica del matto del barbiere: sembra uno scherzo. Invece, un garzone di barbiere è ucciso a Milano. È l’inizio di una serie di omicidi, annunciati da lettere anonime con riferimenti agli scacchi, per i quali il principale indiziato è Lamberto Cossali, dirigente d’azienda svanito nel nulla. Dopo il successo di “Melodia fatale” tornano le indagini di Tobia Allievi nel difficile campo della psicologia, tra i misteri della mente umana, i segreti di un’industria, e gli enigmi di uno spietato assassino.”
In L’ultima mano di burraco di Serena Venditto, GEDI 2021, un brevissimo accenno dalla narrante italo-americana Ariel Hamilton “Dicevo, la professoressa non era affacciata alla sua solita finestrella a leggere, usare il computer o giocare a scacchi con il nipote, ma stava entrando quasi insieme a noi nel portone, con una piccola busta della spesa in una mano e un quotidiano nell’altra.”(pag.89)
In Sherlock Holmes – La casa del male di Gretchen Altabef, Mondadori 2022, altro brevissimo accenno quando Sherlock rimugina “Non era più un problema di logica quello che dovevo risolvere: chi era il re, chi era il pedone? Come avrei potuto distinguerli senza vederne le mosse? Occorreva un drastico cambio di strategia.” (pag.85)
In Una rabbia semplice di Davide Longo, Einaudi Stile Libero Big 2021, il commissario Vincenzo Arcadipane è sotto terapia di una strana strizzacervelli “Immaginandola stasera davanti al computer, ho rivisto la scena delle scimmie e del monolite, quindi le ho scritto il primo messaggio da mandare e cinque risposte che potrebbe ricevere, con il relativo profilo della sua interlocutrice. E’ come l’apertura degli scacchi, le prime tre mosse decidono che partita sarà.”
Ecco come terminai la recensione del libro “Il commissario non è più il “ruvido Arcadipane di un tempo”, ora si sente stanco, spossato e preoccupato per la situazione famigliare, anche perché la figlia Loredana frequenta un pericoloso sito di incontri. Perciò il “viaggio” lungo questa nuova avventura sarà, per lui, difficile e stressante. Un viaggio per le strade di Torino bella e sgradevole allo stesso tempo, incontri e incontri, mangiate e bevute, ricordi e ricordi, battute infiorettate con qualche sorriso, il senso della sconfitta nella sua vita ma anche forza, tenacia, ironia e cinismo a tirarsi su. Il viaggio di un uomo comune con tutti i casini che si porta appresso.
Per non farla lunga e scoprire troppo le carte dalle indagini verrà fuori un inquietante dark web dove si trova “gente che affitta killer, droga che puoi farti spedire a casa, armi, perversioni, razzismo, antisemitismo, misoginia, snuff movie, pornografia e soprattutto pedofilia” gestito da persone inafferrabili. Nel quale si cercherà di entrare e smascherare il “costruttore” di un gioco diabolico che ha prodotto fatti sanguinosi tra cui quello della badante straniera.
Una discesa infernale nell’inferno del web.”
In Il giudice è accusato di John Dickson Carr, Mondadori 2022, a pag.16 “Il pomeriggio seguente il giudice Ireton si trovava seduto nel salotto della sua villetta al mare e stava giocando a scacchi con il dottor Gideon Fell.” Segue una descrizione accurata della villetta e una discussione sul modo di agire del giudice nei confronti degli imputati intercalata dalle mosse sulla scacchiera. Ad un certo punto, pag.19. “Scacco- disse il giudice Ireton, afferrando la Regina dell’avversario. – Oh? Allora state attento. Che ne dite di questa mossa?-Scacco.- Arconti di Atene! Non mi sembra che ci sia…- No- disse l’altro- Scacco matto. Con aria solenne il giudice raccolse tutte le pedine e le risistemò ai loro posti. Ma non propose di fare un’altra partita. – Siete piuttosto scarso come giocatore di scacchi- disse- Non riuscite a concentrarvi.” Andando avanti a pag.23 il giudice dichiara a Gideon Fell che trova piuttosto giuste le sue idee sulla criminologia ma che non sa giocare a scacchi “Che ne dite del gambetto con cui vi ho dato scacco matto?- Immagino che si tratti di un colpo mancino di vostra invenzione.- Fate voi. Ma in realtà consiste nel far credere all’avversario di essere al sicuro e di poter vincere per poi cacciarlo in una situazione senza via d’uscita. Scommetto che voi lo chiamereste il gambetto del gatto con il topo.” Andando avanti a pag.94 ancora un battibecco “– Siete sempre un pessimo giocatore di scacchi- disse Ireton. –Davvero? La mia faccia è un libro stampato per voi? – Sì. – E che cosa avete scoperto? – Che continuate a essere un pessimo giocatore di scacchi.” Nella pagina successiva “ Con aria assente il dottor Fell aprì un cassetto del tavolino da gioco, tirò fuori qualche pedina e, quasi come un automa prese a giocherellarci. Prese un re, un alfiere, una torre, poi una pedina che voltò e rivoltò tra le dita. La buttò in aria, la riprese, ripeté il giochetto alcune volte. D’un tratto la lasciò andare, come folgorato da un’idea improvvisa, e tirò un profondo sospiro.” Gli scacchi arrivano anche all’ultimo capitolo (pag.175/78) “La sera dopo l’arresto di Fred Barlow, martedì 1° maggio, il giudice Ireton sedeva nel salotto della sua villetta e giocava a scacchi con il dottor Fell.” Sarà un colloquio rivelatore, da parte del corpulento dottore, di tutto l’ambaradan della storia durante la partita che fa imbestialire il giudice “-Che Dio…vi maledica!- disse Horace Ireton con il fiato corto, vibrando un pugno così forte sul tavolo che tutte le pedine volarono via. Il dottor Fell le rimise a posto con la massima impassibilità.” Capolavoro con citazione imprescindibile di Sherlock Holmes.

E, a proposito del grande detective, in Sherlock Holmes – La nazione è in pericolo di John Sutton, Mondadori 2022, a pag.14/15 abbiamo una partita a scacchi tra Sherlock e Watson “-Credo che la partita sia mia- disse Holmes quasi sottovoce. Ignorai il suo commento e guardai la scacchiera. No, la mia regina si ergeva orgogliosa e, come credevo, controllava il gioco. Il mio cavallo era in agguato per contrastare qualsiasi mossa del mio avversario. L’alfiere controllava invece ogni eventuale azione in diagonale di Holmes; inoltre, avevo due pedoni che attendevano di dare impulso a un’eventuale mossa difensiva per evitare uno scacco matto. – Mio caro Holmes- ribattei- l’ho messa nell’angolo. Scacco matto in due mosse.- Holmes alzò lo sguardo, sorrise e bevve un generoso sorso dal suo bicchiere di brandy – Ah, Watson!- disse – Si sofferma sempre troppo sull’attacco e mai sulla difesa. Guardi la scacchiera e rifletta. Facendo affidamento sulla sua regina non ha tenuto d’occhio l’altro mio alfiere e, soprattutto, la torre sull’ala di re. La sua regina, alla quale dà così importanza, le è utile solo qualora non venga catturata. E io ho una mossa in serbo per farlo; dunque, tocca a lei prendere la mia regina per evitare di perdere il pezzo che regge tutto il suo attacco. Una volta catturata la regina, infatti, non mi resterà che muovere la torre per costringerla a una situazione che mi garantirà una rapida e irreversibile vittoria.- Guardai attentamente la scacchiera e riflettei. Diavolo d’un Holmes, aveva ragione! La mia fidata regina, sulla quale avevo riposto ogni fiducia, ora mi sembrava più che mai Anna Bolena nel giorno della sua esecuzione. Sospirai, mi sedetti di nuovo sulla poltroncina e agguantai il bicchiere. – Temo che lei possa avere ragione, Holmes- sospirai. – Sono convinto che non riuscirò mai a batterla in questo gioco.- Sorrise- Si dia tempo, caro amico. Chi può prevedere cosa accadrà?-“
Siamo nel 1906. Il famoso duo verrà chiamato a Whitehall da Spencer Ewart, direttore dei servizi segreti militari, per scongiurare una guerra catastrofica tramata dai nemici dell’Inghilterra.

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