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Una persona modesta

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Petrosian, pur campione del mondo, resta una persona modesta.
Il suo modo di fare , il comportamento, assomiglia a quello di Capablanca
Se un Grande Maestro avversario intende far patta con lui, non deve forzare il gioco ma dopo aver giocato una ventina di mosse “tranquille”, chiedere cortesemente la patta con forti probabilità di ottenerla.
E’ questo uno dei motivi per i quali i suoi coetanei grandi maestri sovietici sono stati considerati più famosi di lui.
In proposito la risposta data a un giornalista straniero, che gli faceva osservare il modesto piazzamento conseguito da campione del mondo in un torneo in cui arrivò terzo fu “Non ho mai chiesto di essere campione del mondo”.

Questa battuta riassume perfettamente la mentalità dell’uomo rspettoso e mai maldicente.
Al massimo dei successi quest’uomo arrivò dolcemente, senza bisogno di forzature, quasi per istinto di difesa e per non soccombere lui stesso al gioco altrui.
Giunto il tempo delle eliminatorie mondiali, Fischer – dagli USA – conferma intanto il suo rifiuto a giocarle per le ragioni esplicitate nella precedente eliminatoria e non certo per timore degli avversari visto che aveva appena vinto il titolo americano con…11 su 11 punti!
Ma all’orizzonte del mondo scacchistico occidentale un’altra stella s’affaccia a contestare l’egemonia sovietica: Bent Larsen.
Di nazionalità danese, dopo il debutto negli anni sessanta, egli comincia a giocare nei circuiti massimi ottenendo grandi successi.
Lottatore senza compromessi, impensierisce i massimi esponenti dello scacchismo sovietico, Petrosian incluso.
Il suo stile di gioco porta qualcosa di nuovo.
Alla maniera di Tal ama forzare il gioco con la differenza sostanziale che lo fa a livello strategico, non tattico cioè bluffando come a poker.


Riguardando una partita di Larsen si resta scettici.


Le mosse bizzarre e apparentemente inoffensive si susseguono senza che uno riesca a discernere l’idea generatrice, il movente.
Una delle idee che ricorre frequentemente nel gioco di Larsen è il gioco sviluppato sulle ali di torre, all’apparenza infantile.
Larsen, consegue, quasi simultaneamente, la laurea in ingegneria e il titolo di grande maestro di scacchi.
Nel 1964 è primo ex equo nel torneo interzonale di Amsterdam, realizzando in tal modo l’obiettivo di divenire l’ottavo candidato al campionato del mondo.

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