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Biathlon, la Coppa del Mondo femminile riparte dopo il magnifico finale 2025. A chi la Sfera di cristallo?

Martedì 2 dicembre scatterà la trentanovesima edizione della Coppa del Mondo femminile di biathlon. L’individuale di Östersund terrà a battesimo la stagione 2025-26, nella speranza che possa essere emozionante tanto quanto quella passata. Lo scorso anno, difatti, abbiamo vissuto uno dei finali più belli della storia e – senza dubbio alcuno – il più cinematografico in assoluto.

Di atti conclusivi al cardiopalma se ne sono vissuti parecchi, soprattutto fra le donne, ma quando mai era capitato che le due atlete in lotta per vincere la Sfera di cristallo si fossero sfidate in un autentico spareggio, giocandosi contemporaneamente il successo della gara e della classifica generale all’ultimo giro dell’inverno?  Mai, almeno prima del 23 marzo 2025.

Ha vinto la tedesca Franziska Preuss, definitivamente consacratasi a 31 anni dopo aver a lungo assunto i contorni dell’eterna incompiuta. La bavarese ha battuto di un’inezia la francese Lou Jeanmonnot, che sta assumendo i contorni della ragazza alla quale si può solo voler bene. La transalpina classe 1998, oggi, potrebbe stringere una Coppa del Mondo assoluta in ognuna delle sue mani. Invece sta a zero.

Perché? Perché nel 2023-24 ha visto la propria rincorsa alla Sfera di cristallo rovinata da un malanno dicembrino che la costrinse a saltare due gare, nelle quali perse quei punti che a marzo fecero la differenza tra la sconfitta e la vittoria; e perché nel 2024-25 si è inchinata a Preuss nonostante, durante quell’ultimo giro mozzafiato, avesse dato l’impressione di essere più forte. Però finì nella neve proprio in vista del traguardo, in seguito a un contatto con la teutonica.

La storia non si fa con i “se” e con i “ma”, quelli possono generare infinite ucronie. Tuttavia, servono per allenare la mente ad andare oltre il mero risultato, senza farsi condizionare dall’esito dei fatti nei giudizi e nelle valutazioni. Perché  il “risultato” di cui sopra è solo uno degli scenari possibili, quello prodotto dalle circostanze e dal sempre imprevedibile fattore umano.

Quale sarà lo scenario che si concretizzerà il 22 marzo 2026, giorno in cui si disputerà la mass start conclusiva dell’inverno? Signore e signori, rispondere a questa domanda è impossibile. Nessuno di noi ha la Sfera di cristallo, intesa come lo strumento che i chiaroveggenti adoperano per esercitare le loro pratiche, pretendendo di squarciare i vincoli del tempo e di sbirciare nel futuro.

La Sfera di cristallo, intesa come Coppa del Mondo, andrà alla donna che assommerà più punti in classifica generale. Le pretendenti sono tante e stanno per abbandonare i loro focolari sparsi per l’Europa. Dalle rigogliose vallate alpine alle artiche pianure lapponi, passando per le fitte selve mitteleuropee e gli affascinanti fiordi norvegesi, una pletora di ragazze si appresta ad andare in caccia della gloria con la carabina in spalla e gli sci ai piedi.

Quella gloria che, però, potrà essere ricercata in due diversi ambiti. A febbraio, in quel di Anterselva, vi sarà l’opportunità di centrare un obiettivo messo in palio ogni quattro anni. Tante, delle moderne emule di Artemide, subordineranno la classifica generale all’oro olimpico, con tutti gli annessi e i connessi del caso.

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