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Biathlon, Sturla Holm Lægreid ‘primus inter pares’ della Coppa del Mondo maschile

Mercoledì 3 dicembre scatterà la Coppa del Mondo maschile di biathlon, la quarantanovesima della storia. La stagione 2025-26 assume connotati anomali, perché di solito si parla di “anno zero” al termine di un quadriennio olimpico, o tutt’al più nel cuore dello stesso, non certo nell’inverno destinato a culminare con i Giochi.

Eppure, Johannes Thingnes Bø ha colto tutti in contropiede, completando una chirurgica azione degna dell’Inter di Helenio Herrera o del Milan di Nereo Rocco. Il norvegese “ha visto la Luce” e ha avuto il coraggio di effettuare una scelta di vita. Capendo come il tempo concessoci su questa Terra sia inestimabile, si è domandato perché dovesse vivere mesi venati di tensione e pressione in vista dei Giochi di Milano Cortina 2026.

Trascorrere serenamente la quotidianità, accompagnando un figlio e una figlia nella loro infanzia, ha davvero un valore incalcolabile. Non esiste alcun oggetto materiale in grado di pareggiarlo. Dunque, la prospettiva di aggiungere altre medaglie d’oro olimpiche alle cinque già conquistate è stata nebulizzata dal timore di perdersi quasi un anno nella crescita dei suoi pargoli.

Certo, Johannes è un privilegiato. Quei successi olimpici li aveva già conseguiti. Però, la sua meravigliosa lucidità, ha aperto gli occhi anche al fratello maggiore Tarjei, che ha a sua volta seguito le orme del lillebror, facendo la stessa scelta senza avere il medesimo palmares del famigliare. In fin dei conti, di cosa si parla? Di sport, ovvero di una frivolezza. Ciò che conta davvero nella vita lo si percepisce nel proprio animo, non attorno al proprio collo.

Pertanto, campo libero agli altri, a chi ancora ha la vocazione all’agonismo. Si ricomincia con Sturla Holm Lægreid nel ruolo di primus inter pares, perché il ventottenne norvegese non può certo essere definito “superiore” come Johannes Bø, ma rispetto alla concorrenza riesce a esserlo, seppur a lungo andare.

Una concorrenza però agguerrita e ampia, ricca di personaggi bramosi di sottrarre il primato di cui sopra all’uomo di Bærum. Una concorrenza innanzitutto interna, perché in Norvegia sono in tanti ad avere l’ambizione e i crismi per scardinare le gerarchie, ma espansa alle aree orientali della Scandinavia e alle pendici alpine o pirenaiche. Il tutto, tenendo sempre in considerazione come l’inverno olimpico segua logiche tutte sue.

“Due strade trovai nel bosco. Io scelsi quella meno battuta, e questo ha fatto tutta la differenza” scrisse Robert Frost nella poesia “The Road Not Taken”. Quella meno battuta, generalmente, è quella della classifica generale. Chi deciderà di imboccarla, preferendola a quella delle medaglie olimpiche, avrà modo di fare tutta la differenza, appunto.

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