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Biathlon, Johannes Bø sarà il primo fuoriclasse a salutare da numero 1 indiscusso o capitolerà a Sturla Holm Lægreid?

La Coppa del Mondo di biathlon ha mandato in archivio 14 dei suoi 21 atti. I quattro appuntamenti iridati non avranno valore per la classifica generale, dunque la lotta per affermarsi nella graduatoria del massimo circuito viene “messa nel congelatore” per ben 38 giorni. Tanti ne trascorreranno tra l’inseguimento di Anterselva e la sprint di Nove Mesto na Morave, programmata il 6 marzo.

Il tema è uno solo. Riuscirà Johannes Bø dove altri fuoriclasse del passato hanno fallito? Ovverosia nel salutare tutti stringendo fra le mani la Sfera di cristallo? Tale dinamica si è ammirata solo nel settore femminile con le due Magdalena, Forsberg e Neuner (citate in rigoroso ordine cronologico e alfabetico). Donne in grado di spostare gli equilibri, che hanno saputo dire addio da numero uno indiscussa.

Viceversa, fra i maschi una situazione del genere non è mai capitata. Ole Einar Bjørndalen ha allungato troppo la sua carriera per poter essere ancora realmente competitivo. Martin Fourcade è andato vicinissimo all’addio vittorioso, ma alfine si è dovuto inchinare proprio a Johannes Bø per una manciata di punti. Raphael Poirée avrebbe potuto congedarsi portando con sé la Coppa del Mondo, ma promise ai figli di non ripartire da Oslo, diventata tappa di casa, disertando l’appuntamento conclusivo del 2006-07 nella remota Khanty-Mansiysk. Così facendo, il francese trapiantato in Norvegia lasciò sul piatto un trofeo oggi custodito nel salotto di Michael Greis.

Johannes Bø incapperà nella stessa sorte, oppure uscirà di scena brandendo la sesta Sfera di cristallo della carriera? Tutto dipenderà da quale sarà la sua condizione psicofisica dopo i Mondiali di Lenzerheide, del modo in cui la sua mente e il suo organismo approcceranno la fase conclusiva di una carriera sontuosa.

Se il trentunenne scandinavo sarà sgravato da qualsiasi responsabilità, sereno e motivato a godersi gli ultimi scampoli da atleta, allora ci sono i presupposti perché possa accomiatarsi nel ruolo che gli compete, quello di Re. Al contrario, se la sua psiche sarà logora e non sarà in grado di infondere al corpo l’indispensabile carburante per tenere testa all’ambizioso connazionale Sturla Holm Lægreid, finirà per capitolare.

Il rivale, verosimilmente l’unico credibile alla luce della situazione in classifica generale, è determinato a detronizzare fisicamente il compagno di squadra, anziché ereditare il trono per abdicazione. Vuoi per una questione di orgoglio e prestigio, vuoi perché dovrebbe vivere su una speranza priva di qualsiasi garanzia di concretizzazione. Se ne riparlerà a marzo. Giusto anticipare il tema, perchè sarà il piatto forte delle ultime tre settimane. Tempo al tempo, però. Prima ci saranno i Mondiali e le loro medaglie

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