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Biathlon, Dorothea Wierer: “In pista nel 2023? Più sì che no. Però essere a Milano-Cortina 2026 non sarà semplice”

Dorothea Wierer ha appena compiuto 32 anni. Ha festeggiato il compleanno ad Anteselva, dove è cresciuta agonisticamente e non solo, con un evento patrocinato dal suo sponsor. L’altoatesina, reduce da una stagione fatta di alti e bassi, ma impreziosita sia dal bronzo olimpico nella sprint che da una vittoria in Coppa del Mondo proprio sulle nevi di casa, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Tuttosport, pubblicata quest’oggi. L’azzurra ha tracciato il bilancio del proprio inverno e analizzato i suoi propositi in ottica futura, lasciando intendere come è probabile che la sua carriera possa continuare nel 2022-23, ma sia difficile proseguire sino a Milano-Cortina 2026.

“La medaglia olimpica era cercata più dagli altri che da me. Mi dicevano ‘Ti manca la medaglia individuale, non puoi chiudere la carriera senza averne vinta una, non saresti davvero la campionessa che sei se non te la metti al collo’. Sono stata fortunata, perché non pensavo di riuscirci nella sprint. Però ho vissuto la giornata perfetta, ho sparato bene e sono andata forte sugli sci” ha spiegato Dorothea.

Questo però è il passato, in tanti vogliono capire quale sarà il suo futuro. Sarà in pista anche l’anno prossimo? Al momento è più sì che no, però devo liberare la testa e staccare un po’ prima di prendere la decisione definitiva. Quando arrivi a fine carriera e hai vinto più di quello che pensavi, arrivano i dubbi e ti fai delle domande. In tantissimi mi scrivono e mi chiedono di continuare. Mi fa piacere, è uno stimolo in più, perché significa che tengono al biathlon quanto me”.

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Riguardo il suo rapporto con il biathlon, la vincitrice delle Coppe del Mondo 2018-19 e 2019-20 ha voluto condividere anche una riflessione in merito al percorso agonistico. “Da giovane mi sono sempre goduta la vita. Anche troppo, non ero un’atleta perfetta. Però a un certo punto mi sono detta ‘Dorothea, o fai biathlon o fai altro’. Da lì è cambiato tutto. Se fossi stata più matura avrei cominciato a vincere anche prima del 2016, ma fa parte del gioco. Sono felice di aver vissuto questi due momenti distinti della mia vita, anche perché il matrimonio mi ha aiutata e tranquillizzata. Ho trovato l’uomo giusto. Con Stefano sono felice, ed è importante esserlo quando sei sempre in giro per il mondo”.

Già, la domanda è per quanto tempo l’azzurra vorrà fare questa vita. “Sono cresciuta in una famiglia numerosa. Averne una tutta mia è sempre stato il mio sogno. La vita da atleta non dura per sempre, devi capire quando arriva l’ora giusta per una cosa e per l’altra”.

Quindi, vederla in azione ai Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026 è possibile? “Per un’atleta quattro anni sono tantissimi. Rimanere ad alto livello non è mai semplice, anche perché poi arrivano le giovani e vanno più veloci di te… Bisogna essere realisti, non sarà semplice”.

Indipendentemente da quando sarà, cosa succederà al biathlon italiano dopo il ritiro di Dorothea Wierer? “Bisogna avere un po’ di pazienza, però sicuramente ci sarà un altro volto che porterà il biathlon in alto”. Difficile però che possa farlo tanto quanto l’ha fatto l’altoatesina, sia in termini di risultati che di popolarità.

Foto: La Presse

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