La staffetta del biathlon sfiora il podio, Lisa Vittozzi riparti da qui
No, stavolta il biathlon non ha arricchito il medagliere da record azzurro, roba già da 15 medaglie (superata Albertville 1992), molte arrivate dal ghiaccio, ma le ragazze azzurre, e soprattutto la sappadina Lisa Vittozzi, hanno corso alla grande sfiorando addirittura un podio, che non era minimamente pronosticato.
Alla fine quinto posto, carico di rimpianti, ma che dà alla carabiniera grande fiducia: tra 4 anni ai Giochi di Milano-Cortina tornerà, in forma anche nelle gare individuali.
Nella 4×6 km al lancio proprio la 27enne sappadina, con solo due errori rimediati con altrettante ricariche, (una per serie) ha dato il cambio a Dorothea Wierer in testa assieme a Germania e Svezia.
Degna del testimone ricevuto, la compagna di squadra altoatesina, medaglia di bronzo nella sprint, è stata autrice di una prestazione di sostanza. Samuela Comola terza frazionista ha ereditato infatti una gran seconda posizione a 10” dalla Russia e con un vantaggio sul quarto posto di 35”.
La più giovane delle azzurre del quartetto ha effettuato la miglior gara della carriera e con una sola ricarica ha lasciato spazio a Federica Sanfilippo affidandole a sua volta un potenziale argento a 7” dalla Svezia e con un vantaggio di 6” sulla Russia e poco meno di 30” sulla Germania.
Al traguardo festa per la Svezia di Persson, Brorsson e delle sorelle Oeberg, argento alla Russia a 12”, bronzo alla Germania a 37”, con l’Italia che si è piazzata quinta a 1’33”. Le azzurre si sono comunque distinte per la precisione al tiro: in assoluto le migliori di questa staffetta.
Friuli ben rappresentato insomma. Poche ore prima della staffetta, Vittozzi aveva promesso di mettercela tutta in questa gara, la sua ultima alle Olimpiadi di Pechino 2022. È stata di parola.
«Sono molto soddisfatta della mia gara e anche di quella delle mie compagne di squadra – ha commentato la sappadina, apparsa più distesa e con il pensiero rivolto al futuro –. Abbiamo dato il massimo e più di così non potevamo fare. Nulla da rimpiangere».
Nel gioco di squadra Lisa non ha mai mancato ma certo una gara buona come quella di ieri, rappresenta aria fresca per l’autostima di un’atleta non nel suo momento agonistico migliore.
«Ho gestito bene la gara – prosegue l’atleta dei carabinieri – e volevo a tutti i costi chiudere davanti per lasciare un cambio favorevole. Sono molto contenta. Ero venuta qui per cercare una medaglia individuale che non è arrivata.
D’altronde so anche che il momento non facile che sto attraversando ha condizionato pesantemente la buona riuscita dei miei intenti. Non voglio sia una scusa. Sono realista e ho cercato in tutti i modi di ricominciare e non pensare da dove arrivavo. Non ci sono riuscita però ci ho provato, ho dato il mio massimo».
Un giorno di sole forse non può vincere l’inverno ma Lisa usa determinazione e onestà per studiarsi e riprogettare il suo futuro agonistico: «c’è ancora qualcosa che non va e ora devo scoprirla. Partirò concentrandomi su di me e cercando le cose che mi fanno stare bene.
Vorrei poter tornare a divertirmi. So di avere grandi potenzialità anche se si vedono a tratti – sorride (ndr). Si tratta di cercare l’equilibrio per poter tornare al mio livello». —
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