Ramondino: «Pallacanestro Trieste, un gruppo costruito con logica e con i giocatori adatti»
Fermo da quasi un anno dopo la lunga esperienza sulla panchina della Bertram Tortona, Marco Ramondino ha sfiorato nei giorni scorsi il ritorno in serie A. Lo voleva Napoli, a caccia di un coach di talento ed esperienza per sostituire il croato Milicic e dare una svolta alla stagione, alla fine ha deciso di rimanere alla finestra, in attesa di qualcosa di diverso. Dal suo osservatorio di Casale Monferrato, dove vive, il coach avellinese sta guardando con grande interesse la prima parte di una stagione che, confermando premesse e promesse della vigilia, si sta confermando molto interessante.
Allora Ramondino, cosa l'ha colpita in questo inizio di campionato?
«Credo che vadano spese parole importanti per la Dolomiti Energia perché è indubbio che Trento ha iniziato la sua stagione in modo incredibile. Vincere otto partite di fila è un'impresa che va evidenziata, ancor più se i risultati sono accompagnati da una pallacanestro di grande qualità. Giocano bene, corrono tanto ma sempre con raziocinio e usando la testa, muovono molto bene la palla coinvolgendo tutti i giocatori. Risultati che fanno ancora più impressione se pensiamo che oltre al campionato devono affrontare anche un impegno tosto come quello dell'Eurocup, un torneo duro che assorbe tante energie fisiche e mentali».
Dietro la capolista, oltre alle solite note, quali squadre hanno saputo mettersi in mostra?
«Sfruttando anche il fatto di non avere impegni nel corso della settimana, Brescia, Trieste e Trapani stanno facendo vedere cose interessanti. Sono squadre costruite bene, che giocano un basket coerente con la filosofia che le ha portate a scegliere un determinato tipo di giocatori».
Parlando solo di Trieste, che impressione le sta facendo la formazione di Jamion Christian?
«E' una squadra che per il tipo di pallacanestro che propone è bella da vedere e mi piace davvero tanto. I risultati la stanno premiando e direi che questo non è un caso. Si vede una logica e una coerenza nel lungo periodo, si vede il lavoro di una società che viene da lontano. Trieste ha costruito con pazienza nella scorsa stagione, in questa ha scelto giocatori esperti e di grande qualità e adesso raccoglie i frutti».
In una stagione in cui Milano e Bologna stanno facendo fatica, c'è spazio per qualche sorpresa?
«C'è spazio, come c'è stato nelle ultime stagione in cui formazioni come Brescia, Reggio Emilia e Tortona hanno saputo mettersi in mostra. L'Eurolega toglie molte energie fisiche e mentali a Milano e Bologna, inevitabilmente nel corso dei mesi queste squadre qualcosa devono concedere al campionato. Durante la stagione regolare, giocare quattro volte a settimana rende impossibile trovare gerarchie nel roster ed equilibrio in campo. Con l'arrivo dei play-off i valori tendono poi a normalizzarsi».
Pensando al prosieguo della stagione, cosa c'è nel futuro di Marco Ramondino?
«Resto in attesa, l'obiettivo sarebbe quello di trovare un posto nel quale ci sia voglia di migliorare. Personalmente, mi piacerebbe provare a fare un'esperienza all'estero, trovare una squadra che mi consenta di confrontarmi con un altro stile di pallacanestro rispetto a quella a cui sono abituato. In Germania si gioca una pallacanestro più veloce, in Spagna le squadre hanno due lunghi veri e un'impostazione differente, in Turchia il basket è ancora differente. Sarebbe una bella occasione di crescita sia da un punto di vista professionale che personale». —
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