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LBA UnipolSai 7ª andata 2024-25: la Dinamo Sassari si aggrappa al proprio capitano per non affondare, Pistoia beffata nel finale

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Sassari, 10 novembre 2024 – La Dinamo Sassari è ancora viva e deve ringraziare soprattutto il proprio capitano, Eimantas Bendzius, uscita indenne da una sfida diventata fin da subito complicata, in cui ha dovuto spesso inseguire un’ottima Estra Pistoia. Un successo per 77-75 firmato dal lituano, capace di suonare la carica per i suoi nella ripresa, dopo un primo tempo largamente insufficiente, certamente il peggiore finora, e spegnendo solamente nei secondi finali le speranze dei toscani che forse avrebbero meritato maggior fortuna.

Un vittoria arrivata con le unghie e con i denti, la seconda in LBA dopo la prima con Napoli di ormai un mese fa, ma fortemente voluta dalla squadra di Nenad Markovic. Solamente due punti, infatti, avrebbero potuto dare nuova linfa ad un roster che in campionato non ha mai dato l’impressione di credere ciecamente in quello che faceva, giocando un basket tutt’altro che spettacolare e facendo vedere una difesa troppo allegra.

Forse anche per colpa di alcuni limiti tecnici di un gruppo, che abbinati ad una condizione fisica precaria di alcuni, come stasera si è visto in Halilovic e Sokolowski, troppo spesso hanno pesato come una zavorra in un Banco di Sardegna alla disperata ricerca di continuità e soprattutto di certezze.

Certezze che sono arrivate soprattutto da un Bendzius perfetto nella ripresa, 28 punti segnati, MVP di serata e assoluto protagonista del devastante parziale di 21-5 che sembrava aver girato l’inerzia in favore dei sardi nel terzo periodo. Sì perché questa Dinamo è ancora troppo fragile e nonostante un parziale del genere è tornata a ricadere nei soliti vizi: una difesa troppo facile da scardinare e un attacco capace d’incartarsi da solo.

La fotocopia esatta del primo tempo in cui Pistoia è stata capace di dominare indisturbata per oltre metà gara. Ma dopo lo sbandamento iniziale dell’ultimo quarto, il Banco ha ritrovato le proprie certezze con un Brian Fobbs roccioso, 16 punti e autore di una prestazione difensiva solidissima, e un Justin Bibbins altalenante da 13 punti, ma freddissimo a gioco fermo per portare in porto la nave dopo la brutta tempesta affrontata. 

Per la Pistoia del neo coach Zare Markovski, grande ex della sfida di stasera, una sconfitta che brucia e non poco, perché la vittoria era proprio lì ad un passo, dopo aver condotto parte della gara con grande autorità, salvo il blackout avuto nel terzo periodo.

Ma fino a quel momento i toscani erano stati quasi perfetti in difesa, mentre in attacco son stati trascinati da un Maverick Rowan, 24 punti, forse troppo accentratore, o meglio, un vero e proprio mangia palloni, per i tantissimi tiri presi, ben 17, ma se poi segna con il 55% dal campo, allora ha ragione il figlio del presidente. 

A consolare coach Markovski resterà certamente la bella reazione avuta dopo il 21-5 subito nella ripresa, che avrebbe ammazzato chiunque, ma non un talento purissimo come Semaj Christon che si è preso l’onere di portare la croce, iniziando a martellare il canestro dei sardi ed arrivando a segnare 18 punti.

L’ex Tortona ha girato quasi da solo l’inerzia, tornata nuovamente in favore dei biancorossi, con l’Estra che sembrava essere in grado di ripetere la rimonta finale fatta sette giorni fa contro Reggio Emilia. Rimonta che non è riuscita solamente per dettagli e per qualche errore di troppo commesso, come il rimbalzo offensivo concesso a Bibbins a 5” dalla sirena, che ha portato ai liberi segnati dell’americano, o come i due layup sbagliati da Elijah Childs: il primo in campo aperto con la palla che ha deciso di ballare sul ferro ed uscire, o come quello allo scadere che sarebbe valso i supplementari.

Pistoia approccia la gara al meglio, più leggera e senza pensieri, al cospetto di una Dinamo bloccata dalla paura di perdere l’ennesima gara di campionato. Childs inizia a mettere a dura prova la stabilità dei ferri, decollando sopra le teste degli avversari.

Gli ospiti ne hanno di più e si vede, Sassari non sembra essere entrata in campo e sprofonda subito a -5. Fobbs è l’unico a non essere stato contagiato dalla negatività dei sardi e riporta i padroni di casa sul 12-13.

Ma è solo un momento, perché ci pensa il lettone Silins a rimettere le cose in chiaro e il primo periodo si chiude sul tap-in indisturbato di Benetti, 15-21.

Pistoia sembra voler uccidere la sfida ancor prima dell’intervallo e con un break di 7-0 tocca il massimo vantaggio sul 21-30. Sassari non segna veramente mai, ha un sussulto con il solito Fobbs, ma l’indemoniato Rowan spegne sul nascere le velleità biancoblu, chiudendo il primo tempo sul 29-37.

Coach Markovic prova a smuovere le acque tenendo seduto lo spettro Halilovic. Bendzius fa le prove generali prima di iniziare lo show, ma Christon ha deciso d’iscriversi alla festa e ricaccia costantemente indietro il messaggio al mittente.

Ma il talento dell’americano non basta agli ospiti e via via i toscani si spengono, la Dinamo fiuta il momento e con il suo capitano baltico, tornato ad essere letale, prova il colpaccio, confezionando un parziale devastante di 21-5. Sassari chiude il terzo periodo, a sorpresa, avanti sul 61-55.

Christon risveglia i suoi dall’incantesimo ad inizio dell’ultima frazione, impattando nuovamente la gara sul 61 pari. Sassari torna ad avere nuovamente paura, ricadendo negli errori del primo tempo.

Il doppio zero di Pistoia è in totale striscia e tiene in scia i suoi, nonostante i canestri di Bendzius e Bibbins. La tripla di Rowan del 73-75 a 100 secondi dalla sirena sembra essere la svolta, con tutto il PalaSerradimigni che si ammutolisce e con il Banco che sembra rivedere le solite streghe di questo inizio di stagione.

Ma questa volta le cose vanno diversamente rispetto al solito, perché Pistoia sbaglia un canestro già fatto in contropiede con Childs e Bendzius impatta a gioco fermo sul 75 pari. È ancora una volta il lituano che pare voler mettere la parola fine al match, ma la sua tripla frontale viene sputata dal ferro, Sokolowski fa l’unica cosa buona della sua gara facendo un tap-out per Bibbins che raccoglie il rimbalzo a 5 secondi dallo scadere.

Gli ospiti son costretti a fermare il cronometro e sperare nell’errore del folletto americano, speranza mal riposta, perché il numero uno fa 2/2. Silins prova la preghiera dall’arco per vincerla, ma sbaglia, Childs avrebbe anche il tap-in che varrebbe l’eventuale overtime, ma l’esito è nuovamente lo stesso e la gara termina così sul 77-75 in favore dei padroni di casa.

Per la Dinamo Sassari una vittoria importantissima che vuol dire ossigeno puro in classifica, abbandonando così il penultimo posto, ma ancora ben lontana dal potersi definire serena. Anche perché domenica prossima è attesa dal peggior avversario possibile: in casa di una Virtus Bologna che in Eurolega è relegata nei bassi fondi della classifica, ma in LBA resta come sempre una certezza, occupando la seconda piazza.

Pistoia, invece, dovrà subito archiviare questa bruciante sconfitta e tornare in palestra per assimilare quanto prima i concetti di un coach esperto come Markovski, che nonostante gli anni di inattività resta un allenatore parecchio esigente. Ma come la Dinamo, nel prossimo turno è attesa da uno scoglio durissimo, niente di meno che contro la capolista Trento, in un PalaCarrara certamente infuocato e dove i biancorossi stanno costruendo le proprie fortune.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Estra Pistoia 77-75

Parziali: 15-21; 14-16; 32-18; 16-20.

Progressione: 15-21; 29-37; 61-55; 77-75.

Sala Stampa

Zare Markovski, Nenad Markovic e Eimantas Bendzius

Le Pagelle

Dinamo Banco di Sardegna Sassari

Alessandro Cappelletti 6: Markovic non può a fare a meno del suo unico playmaker nel roster e si vede. Gioca una gara solida nel complesso, con l’unica pecca di alcune letture offensive incomprensibili che portano a 4 perse banali. Tolto questo, torna ad essere un fattore in attacco con 6 punti realizzati.

Justin Bibbins 7: gioca la solita gara sulle montagne russe. Nullo da tre (0/7) e in difesa, in costante apnea soprattutto contro Christon, gioca un positivo secondo tempo. Certo il playmaking rasenta lo zero, come sempre, ma è bravo a mettere in costante apprensione la difesa ospite, attaccando quasi sempre in palleggio, prendendosi ben 7 falli e restando per tanti minuti il miglior rimbalzista dei suoi, con 6 rimbalzi. Decisivo nel finale nel bene e nel male: con la persa a 40” dalla sirena che rischia di rovinare tutto, ma soprattutto con il rimbalzo offensivo che frutta due liberi, saranno 13 i suoi punti, e due punti in più in classifica.

Miralem Halilovic 3: ormai la sua forma fisica ha avuto un crollo verticale preoccupante. Appena 12′ sul parquet in cui ne combina più di Bertoldo, tirando dei jumper che quasi non toccano il ferro e perdendo palloni che neanche al mini basket. Markovic prova a spronarlo rimettendolo dentro nei minuti finali, ma non c’è speranza ed anzi rischia persino di cestinare la vittoria, prima di ravvedersi e rifarlo nuovamente accomodare in panchina. Per fortuna della Dinamo questa sera Renfro ha fatto il suo, ma con un Halilovic così preoccupante dal punto di vista fisico ed un Renfro troppo umorale, rischia di dover giocare i minuti decisivi delle gare senza i propri due centri ed adattando Bendzius nel pitturato. Una situazione che se dovesse continuare oltre, obbligherà certamente la società a rivedere i piani.

Brian Fobbs 7: in un primo tempo in cui la Dinamo sfiora l’indecenza, è l’unico di quelli a canotta blu crociata a tenere in piedi la baracca, sia in attacco che soprattutto in difesa. Nella ripresa non abbassa il ritmo, anzi, continua a martellare, specialmente in difesa con alcune giocate fatte di cattiveria ed energia, nonostante la spada di Damocle sulla testa del quinto fallo per tutti i minuti finali. Chiude con 16 punti realizzati, ma tantissime altre cose che il referto non può raccontare.

Matteo Tambone 5.5: non in grande serata, fatica per lunghi tratti ad accendere il proprio motore. Meno incisivo del solito, ma il suo classico mattoncino dall’arco lo mette sempre.

Giovanni Veronesi 6: la fiducia di Markovic nei suoi confronti è in netta risalita e gli concede tanti minuti. Per la maggior parte del tempo è costretto a seguire Christon come un’ombra, togliendogli un po’ di lucidità in attacco.

Eimantas Bendzius 8.5: nella gara più delicata di questo inizio di stagione, il capitano ha dato un segnale forte, nonostante il virus intestinale che l’ha debilitato pochi giorni fa, giocando una gara clamorosa, sia al tiro che per la leadership fatta vedere, guidando in maniera esemplare l’intera squadra. In realtà è partito un po’ in sordina, giocando un primo tempo molto conservativo e soffrendo un Silins in grande spolvero, prima di scatenarsi nella ripresa. Un secondo tempo in cui si carica sulle spalle una Dinamo, fino a quel momento moribonda, e la porta di peso alla tanto agognata vittoria. Una prestazione da 28 punti, 5/8 da tre, con 8 rimbalzi, 2 rubate e 33 di valutazione. MVP del match fisiologico per il lituano.

Michal Sokolowski 5: rasenta l’insufficienza grave per tutta la gara. Ormai iniziano ad essere tante le prestazioni negative del polacco, che sembra scendere sul parquet senza la voglia e la fame necessaria. Preso a sberle da Rowan per tutto il match, lasciando metri e metri di spazio all’americano, come la tripla segnata nel secondi finale che rischiava di dare la vittoria agli ospiti. Si riscatta, solo parzialmente, con il tap-out in attacco che porta poi al rimbalzo di Bibbins e ai successivi liberi che indirizzano il match in favore di Sassari. Il giocatore che ha vinto l’MVP dell’ultima Coppa Italia pochi mesi fa, sembra ormai un lontano ricordo.

Nate Renfro 7: ormai i limiti tecnici sono palesi, risultando praticamente nullo in fase offensiva, ma gioca una grande gara difensiva. Un’intensità che ha fatto vedere solo a sprazzi a Sassari, ma che quando si palesa come stasera lo fa diventare uno dei migliori rim protector che abbiano mai vestito la canotta della Dinamo, come Shane Lawal o il compianto Drew Gordon. Tre stoppate tonanti che sono risultate decisive per il risultato finale, come le tante palle sporcate da mille balzi fatti dall’ex Paok. 

Estra Pistoia

Gabriele Benetti 6: appena 5′ sul parquet, ma enorme impatto per il classe 1995 in chiusura di primo periodo, con due rimbalzi catturati e il canestro che chiude la prima frazione. 

Semaj Christon 7.5: con il suo sconfinato talento illumina e allo stesso tempo terrorizza il PalaSerradimigni, che ogni qualvolta ha la palla in mano trattiene il respiro. In realtà gioca un primo tempo quasi anonimo, ma nella ripresa si scatena diventando imprendibile per la difesa sarda e segnando punti a ripetizione. Nel finale se Pistoia ha la chance di portarla a casa deve ringraziare proprio la vena realizzativa dell’ex Tortona, anche se non basta. Chiude con 18 punti, 14 dei quali nella ripresa.

Gianluca Della Rosa 5: il capitano pistoiese è chiamato a metterci la solita grinta, specialmente in difesa. Ma è in netta serata no, in cui fatica a contenere l’agonismo degli esterni sassaresi.

Micheal Anumba s.v.: entra solo per una manciata di minuti nel momento peggiore di Pistoia, ma ha un discreto impatto, meritando forse un minutaggio maggiore.

Elijah Childs 6.5: sembra partire con le marce altissime, come evidenzia la schiacciata in alley-oop che apre il tabellino di Pistoia. Il suo atletismo debordante mette in crisi sia Bendzius che Sokolowski, che con lui son costretti a pagare dazio. Alla distanza sembra esaurire la proprio pericolosità offensiva, restando a soli 7 punti segnati, ma a rimbalzo resta un punto fermo della difesa di Markovski, portando giù ben 10 rimbalzi. La sua rubata a 40 secondi dalla fine rischia di diventare la giocata della gara, ma il suo tiro in contropiede, disturbato dal rientrante Bendzius, è sfortunato, ballando sul ferro ed uscendo beffardamente. Ha una seconda possibilità, ma sbaglia un layup allo scadere che sarebbe valso i supplementari.

Maverick Rowan 7: si è capito che il figlio del presidente non sa cosa sia la timidezza e questa sera non ha fatto eccezione. Sfiora la doppia doppia con 8 rimbalzi e ben 24 punti segnati, con un incredibile 5/6 da tre (83%). Forse, anzi, tira anche troppo, scagliando ben 17 tiri dal campo con un 3/11 da dentro l’area che comunque non toglie la smania di voler realizzare ad ogni possesso. Nel finale la sua tripla del +2 rischia di essere la mazzata definitiva per la Dinamo, l’ennesima in una serata in cui Sokolowski gli ha lasciato chilometri di spazio.

Michael Forrest 5: per oltre 30 minuti è in palese difficoltà, uno dei pochi in casa Pistoia a soffrire Bibbins e compagni. Nel quarto finale si risveglia con 5 punti in fila che tengono la gara in costante equilibrio, ma è un fuoco di paglia, tornando presto nell’anonimato.

Lorenzo Saccaggi 6: messo dentro per fare la solita, tanta, tantissima legna in difesa, giocando la solita gara di sostanza. Certo in attacco non è certamente la prima opzione, ma neanche la seconda o la terza, chiudendo con una virgola desolante con zero tiri tentati.

Karlis Silins 6.5: nel primo tempo è il migliore in casa Estra, il giocatore più lucido in attacco, prendendosi una vagonata di falli, saranno 6 al termine, andando spesso e volentieri dalla lunetta. Già in doppia cifra prima dell’intervallo, con 11 punti realizzati, si spegne in una ripresa in cui si scatena l’uragano Bendzius che inibisce inesorabilmente il lettone. Nelle mani avrebbe la tripla della vittoria, ma la sua preghiera non viene accolta dagli dei del basket.

Luka Brajkovic 5: rispetto alle ultime due belle gare, gioca una partita in tono minore. Il suo corpaccione si fa sentire in difesa, raccogliendo 7 rimbalzi, ma in attacco è talmente legnoso che sembra una sequoia che ha messo le radici nel pitturato, limitandosi a guardare tutti gli altri nove giocatori che gli girano attorno.

Giovanni Olmeo

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