Mario Ghiacci: “Pallacanestro Trieste, buone sensazioni”
Da spettatore e tifoso della Pallacanestro Trieste, è salito a Trento per assistere allo scontro al vertice tra la formazione di Jamion Christian e la Dolomiti Energia. Con la curiosità di rivedere dal vivo, dopo aver gioito nella gara d’esordio al PalaTrieste contro l’Armani Milano, una squadra che si sta ritagliando un ruolo di primo piano in questo campionato.
«Ne ho approfittato per salutare l’attuale prefetto di Trento, Giuseppe Petronzi, che ho conosciuto questore a Trieste – racconta Ghiacci – ma è stata l’occasione anche per rivedere alcuni dei tanti amici che ho lasciato in città. Una sconfitta non è mai la benvenuta ma bisogna vedere sempre il contesto nella quale arriva. Vista la partita giocata, Trieste non esce ridimensionata da questo scontro al vertice. Ha lottato, sofferto, messo paura alla capolista sul suo campo. Poteva finire diversamente ma se da questo big match ci si aspettavano conferme sulla forza della squadra, direi che sono arrivate».
Un Ghiacci omaggiato dai tifosi presenti alla Il T quotidiano Arena con un ricordo speciale che ha lasciato il segno.
«Ogni volta che vedo quei ragazzi mi emoziono – racconta Mario –. Li ho conosciuti bambini, con Andrea e Samantha il rapporto è stato speciale sin dal primo giorno. La targa, per me, ha un significato particolare ed è un riconoscimento a cui tengo davvero tanto. Chiude un cerchio e lascia aperta la porta a tanti ricordi».
Archiviato il capitolo delle emozioni, si torna a ragionare sulle logiche di un campionato che continua a regalare sorprese.
«Quello di quest’anno è il campionato delle opportunità – sottolinea l’ex presidente biancorosso – perché quando affronti Milano e Bologna al termine di una settimana che ha proposto a Olimpia e Virtus il doppio confronto di Eurolega può succedere di tutto. La dimostrazione l’abbiamo avuta domenica con Venezia che ha sbagliato il tiro della vittoria andando a un passo dal successo al Forum e Varese che ha sconfitto la Virtus. Tornando a Trieste è una squadra giustamente legata al rendimento dei suoi giocatori di maggior talento. Sabato ha pagato la serata negativa di Ross che ha sofferto la difesa molto fisica preparata su di lui da coach Galbiati. Tutto il resto, poi, è andato di conseguenza. Peccato per la sconfitta ma le sensazioni restano buone».
Gli unici aspetti negativi riguardano la differenza canestri, che potrebbe pesare in ottica classifica finale e la situazione di Reyes.
«Su Reyes – conclude Ghiacci – mi limito a un’osservazione da spettatore. Per parlarne bisognerebbe essere nella stanza dei bottoni, non so come stia e quali possano essere i suoi tempi di recupero. È chiaro però che la sua assenza si sta facendo sentire. È un giocatore importante, la sua capacità di coprire più ruoli darebbe a Christian un’alternativa di peso nel corso del match. Per quanto riguarda la differenza canestri è un vero peccato il meno otto finale nella gara di sabato. C’è il rischio, a fine campionato, di un arrivo a pari punti tra più squadre: Trieste avrebbe meritato un passivo inferiore, pensare di dover vincere di nove nella gara di ritorno è impresa tutt’altro che semplice». —
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