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LNP A2 Old Wild West preseason 2024/25: Leo DeRycke: “Il recruiting non è una scienza esatta. Calzavara lo seguivo e lo avrei preso anche in A”

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di Michele Longo (Vox&One podcast)

Brindisi 27 settembre 2024 – La stagione 2024/25 è alle porte e vedrà una A2 quantomai competitiva. Tra le candidate alla promozione c’è sicuramente la Valtur Brindisi che esordirà in casa contro Avellino domenica 29 settembre alle ore 18:00. 

Il Direttore Sportivo della Valtur, Leo DeRycke, ci ha concesso un’intervista esclusiva in cui ci spiega come è stato gestito il mercato, i giocatori che aveva già da tempo messo sotto la lente d’ingrandimento e il suo rapporto con la città di Brindisi. 

Domenica inizia quella che probabilmente è l’A2 più competitiva dell’ultima decade. Come si sta preparando il team, mentalmente e fisicamente, a questa nuova sfida?

Dipende qual è il giudizio che dai a competitivo. L’anno scorso con Trieste e Trapani era abbastanza chiaro quali fossero le squadre migliori. Il loro livello era più alto rispetto alle altre. Ma se ti riferisci a tante squadre sullo stesso livello che competono per lo stesso obiettivo, beh è possibile.

Però non credo che questo sia ciò di cui il basket abbia bisogno. Mettiamo il caso che si arrivi verso un finale combattuto con molte squadre in lizza per la promozione e che alla fine vengano promosse due squadre che però non sono pronte per l’A1. In questo caso tu hai fallito come Lega.

La Free Agency è stata molto complicata, con pochi giocatori disponibili e tanti team con molto budget. Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato?

Niente di speciale e nulla che non potesse essere risolto. Abbiamo una squadra

Come avete definito il mercato con coach Bucchi? Come avete diviso i compiti considerando che i giocatori italiani sono la parte più importante del roster, almeno in termini numerici?

Non penso ci fossero molti compiti da dividere, perché è stato tutto molto naturale e fluido. Il recruiting non è una scienza esatta. Bisogna conoscere lo stile del coach e trovare i profili adatti. Il resto è esperienza, comunicazione e condivisione di pensieri e opinioni.

Calzavara è stata una delle prima firme del mercato e uno dei giovani più ambiti con molte squadre che lo seguivano. Nonostante ciò avete trovato subito un accordo. Cosa l’ha convinto subito nel corso della trattativa?

Lo volevamo fortemente, era nella mia lista anche se fossimo restati in A, e ha firmato per noi. Non conta come, quando e perché

Parlando degli USA. Bryon Allen è un giocatore con molta esperienza che ha giocato praticamente ovunque e ha un paio di esperienze anche in Italia, ma non sembrava proprio il profilo che stavate cercando. Cosa pensi possa dare alla squadra dal punto di vista sia offensivo che difensivo.

Invece è esattamente il profilo che cercavamo. Altri forse ne volevano uno diverso, ma non devono giocare con lui. Avevamo bisogno di fisico, capacità di segnare, ma al tempo stesso un giocatore in grado di coinvolgere i compagni di squadra. Può difendere su tre ruoli ed è ciò di cui c’è bisogno in una stagione lunga.

Ogni mercato ha la sua storia divertente circa i giocatori e le cose che chiedono prima di accettare un’offerta, Qualè la migliore (o la peggiore) scusa che hai sentito nel corso di questi anni?

Potrei scrivere scrivere un libro! Per me comunque ciò che si dice nelle trattative è e resta riservato

E’ il tuo secondo anno a Brindisi. Come ti trovi in città?

Ogni posto ha la sua identità e la rispetto sempre. Ho vissuto in Francia, Germania e ovviamente in Belgio. Ecco…un mix di tutto questo sarebbe perfetto. Vengo Da Anversa e non sarò mai la persona che dice che Anversa è il posto migliore. Brindisi è bella, ha la sua cultura e vibes. Bisogna solo godersi la città e portarsi dietro ciò che è davvero importante.

Calzavara, Fantoma, Arletti, Ndzie. Una nuova generazione di atleti che dovrà aiutare la squadra uscendo dalla panchina. Secondo te chi ha il futuro più luminoso.

Permettimi di aggiungere anche Buttiglione. Nessun dubbio, hanno tutti qualcosa di speciale, ma anche tanto da imparare. Ancora non sono dei giocatori completi. Però attenzione, non è solo una questione relativa al basket inteso come gioco. La differenza più grande è data dall’aspetto mentale e dalla predisposizione al lavoto. Cosa sono disposti a sacrificare per raggiunger ei loro obiettivi?

Fantoma ha un fisico molto interessante per l’età e, nelle due partite di precampionato che ha giocato prima dell’infortunio, ha mostrato che è molto bravo a usarlo per crearsi spazio dal mid range. Come ensi che debba sviluppare il suo gioco in modo da poter arrivare in Serie A?

Non mi piace molto parlare del singolo giocatore. Siamo una squadra, il primo obiettivo è vincere (che poi è responsabilità del coach, che sarà anche il primo responsabile in caso non si riuscisse a farlo) e se si riesce a sviluppare un giocatore all’interno dell’idea di squadra è sicuramente un qualcosa in più. Così è come lavoravo ad Anversa, ma dipende tantissimo dai giocatori.

Chi secondo te sarà l’avversario principale e chi invece l’underdog del campionato?

Ho visto un sacco di “esperti esprimere giudizi, così certe cose le lascio a loro. Io ho le mie, ma non voglio motivare gli altri. Preferisco guarda solo solo alla mia squadra

Michele Longo

X: @miche_longo82

X: @VoxAndOnePod

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