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Gorizia, la Dinamo in B spinta da un popolo di innamorati della pallacanestro

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GORIZIA. Sono passati dieci giorni dalla notte magica di Cividale, ma l’atmosfera attorno alla Dinamo, alla società che ha riportato la serie B del basket a Gorizia, resta elettrica, tra la voglia di regalarsi un’estate intera di festeggiamenti e l’attesa già rivolta alla prossima stagione. L’esodo verso la città longobarda, quasi 2 mila persone presenti nel locale PalaGesteco per lo spareggio promozione contro i sardi della Pallacanestro Sennori, è l’immagine della passione popolare che diventa stimolo per dare solidità e continuità alla nuova alba del basket goriziano.

Il sogno della serie B

«Nei miei sogni potevo immaginare una tale esplosione di gioia il giorno che avremmo riabbracciato la B nazionale – racconta il presidente della Dinamo, Tiziano Palumbo –, vederla in atto già per la risalita in B interregionale (il gradino sotto, ndr) è stato qualcosa di davvero emozionante e allo stesso tempo inaspettato. Pur assolutamente consapevole dell’amore dei tifosi verso la squadra, del supporto che sempre ci hanno trasmesso, la festa di Cividale e quella successiva alla Stella Matutina mi portano a dire che in città c’è ancora più passione di quanto potessi immaginare. E questo porta a una sola conclusione: essere il presidente della Dinamo, oltre che un onore, diventa un piacevole onere. È un motivo in più per metterci sempre più cuore e impegno».

L’ambizione della società

L’ambizione della società diventa la speranza della tifoseria, della quale, peraltro, Palumbo rappresenta l’essenza, primo tifoso di fatto e non solo di posizione, presente in curva a lanciare i cori e prima ancora nel definire i dettagli di coreografie, trasferte e, non secondariamente, dell’offerta enogastronomica presente ai chioschi. «Ora posso cedere lo scettro del capotifoso – scherza ma non troppo – abbiamo un gruppo fantastico che ha preso in mano tutta la parte organizzativa della tifoseria, e quindi io potrò concentrarmi ancora di più sugli aspetti amministrativi e sportivi».

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Il coach Gigi Tomasi

L’intuizione che ha fatto la differenza è stata quella di affidarsi nell’estate 2022 a coach Gigi Tomasi, il quale ha imposto un cambio di marcia a tutta la società. «Gigi ci ha dato una veste professionale, ci ha quasi costretto, se così si può dire, a fare un salto di qualità nella mentalità e nell’approccio a tutti i livelli. Gli siamo andati dietro e abbiamo vinto due campionati di fila, il primo nella scorsa stagione senza promozioni in palio, e ora questo. Superfluo aggiungere che ripartiremo da questo nucleo con l’obiettivo di consolidarci in categoria». Sono subito iniziati i colloqui con i giocatori, soprattutto quelli più determinanti per le sorti della squadra, che da parte loro dovranno dare a stretto giro di posta la disponibilità a cimentarsi in un torneo molto più impegnativo, con più partite da giocare, quindi affrontando anche turni infrasettimanali, e trasferte più lunghe. A questo si affianca uno sguardo approfondito a quello che può offrire il basket giovanile. Alla Stella Matutina è in corso una sorta di summer league che consente a tanti giovani di mettersi in mostra con lo staff tecnico Dinamo perché, aggiunge Palumbo, «inserire forze fresche ci consentirà di gestire la transizione».

L’impianto di gioco

E poi, naturalmente, c’è il punto di domanda relativo all’impianto di gioco. La necessità di spostare il match decisivo della stagione da Gorizia a Cividale era diventata palese già durante la finale play-off regionale con Cordenons: la Stella Matutina non basta a contenere tutti i tifosi, tanto meno in un campionato di B interregionale il cui regolamento esplicita regole ben precise riguardo alla capienza delle palestre. Il PalaBigot e l’Ugg, ultimati i lavori di ristrutturazione, potrebbero essere pronti nella migliore delle ipotesi a febbraio, serve pertanto un palasport che possa ospitare la Dinamo per la prima fase del campionato. «Abbiamo preso contatti in via preliminare con alcuni impianti della provincia – conclude il presidente – ma continuo a sperare che si possano disputare le prime partite casalinghe a Nova Gorica, superando tutti gli ostacoli. Nell’anno in cui i due comuni saranno uniti dal ruolo di Capitale europea della Cultura sarebbe un segnale bellissimo».

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