Pallacanestro
Aggiungere notizie
Notizie

Interviste LBF Techfind Serie A 2024-25: stazione 4 Umana Reyer Venezia

0 7

In riva alla laguna, splende un bellissimo vessillo tricolore, è quello dello scudetto conquistato dalla Reyer Venezia. Oggi il treno, o meglio la gondola di All around, si ferma nella città di San Marco; ne parliamo con Pietro Scibetta, team manager della squadra oro granata.

 

Quest’anno avete vinto lo scudetto strappandolo a Schio, cosa è cambiato in confronto alla passata stagione?

La nostra vera rivoluzione si chiama “continuità”, cosa abbastanza rara nel mondo del basket, il nostro roster per la stragrande maggioranza era lo stesso della passata stagione, con gli innesti di Makurat, Berkani, Gorini.

Il nostro progetto era su base biennale, quindi abbiamo raccolto quello che la nostra pazienza ed il nostro lavoro hanno seminato, come la maturità cestistica di Villa ed un gruppo che lavorando insieme da cosi tanto tempo si è cementificato in maniera straordinaria.

La Reyer negli ultimi anni ha subito importanti infortuni, prima Pan, poi Santucci. Come siete stati vicini a queste atlete?

Sicuramente non abbiamo mai vinto la palma della squadra fortunata, immaginiamo solamente che nella stagione 2022-23, non abbiamo mai giocato una partita col roster al completo: Pan ha subito 2 gravi infortuni, Santucci ha saltato in pratica tutta la stagione, l’abbiamo vista solo nei play off.

Noi stiamo vicino alle nostre ragazze fornendo strutture mediche importanti e professionisti al loro servizio di estrema qualità, ma il grosso lo fanno le ragazze, con quella che Gino Bartali definiva”LA VOGLIA” di lottare, di non aver paura nel ritornare a giocare.

Tante volte un’atleta infortunata ha nella solitudine il suo peggior nemico ed è li che scatta la forza di volontà della giocatrice. Quest’anno Cubaj si è fratturata la mano, ma grazie alla sua determinazione, in meno di 1 mese, è tornata a disposizione. Ci vuole carattere!

C’è stato nell’arco della stagione la cosiddetta partita, o anche, momento della svolta, dove hai capito che poteva essere l’anno giusto?

Guarda, dal primo giorno di ritiro ho visto una squadra affamata di vittoria, che non lesinava energie per il raggiungimento di obiettivi importanti.

Di momenti ce ne è stato più di uno: la prima giornata contro Schio, vincendo senza Kuier e Shepard; la vittoria a Bologna da grande squadra. Ma, ti sembrerà strano, per me la vera svolta è stata a Faenza, ambiente caldo. In quella occasione abbiamo giocato male, ma abbiamo vinto allo scadere con tap in di Kuier. Di sicuro, una partita del genere lo scorso anno l’avremmo persa!

A stagione in corso avete ulteriormente rinforzato la rosa con Held, cosa ne pensi dell’apporto dell’americana?

Alexa è arrivata nel peggior momento della stagione per noi, tra marzo ed aprile. Avevamo perso contro Campobasso e Bologna; nei suoi confronti c’erano aspettative alte, visto il grande campionato fatto in Polonia.

Alexa è entrata in punta di piedi, accettando un ruolo di comprimaria, ma mettendo la sua grande professionalità al servizio della squadra. Ha lottato con determinazione in difesa, e con il tempo è riuscita conquistare i suoi spazi anche in attacco.

Permettimi anche di parlare di Makurat, le aspettative nei suoi confronti erano diverse, ma ci ha dato una grandissima mano in allenamento e nel finale ha dimostrato la sua bravura e serietà.

Quale è secondo te il miglior pregio di Mazzon e quale il suo peggior difetto?

Il miglior pregio di Mazzon è quello di essersi “calato” nel mondo femminile con estrema umiltà, con la voglia di mettersi in gioco.

Il coach ha dato a Venezia un gioco unico, diverso rispetto a quello del panorama femminile; in poche parole “non ci ha fatto vedere la solita minestra” ed il Taliercio ha risposto in maniera incredibile: mai scesi sotto i 1200 spettatori. Abbiamo avuto ben 2600 spettatori con Schio, nelle finali play off abbiamo raggiunto il sold out, cose da brividi per il basket femminile!

Un difetto di Mazzon? Direi sinceramente nessuno.

L’accoppiata Villa – Berkani è stata devastante. Puoi spiegarci quali sono le diversità cestistiche ed umane fra le due atlete?

Villa e Berkani hanno entrambe una passione smisurata per il basket, starebbero in palestra 24 ore al giorno, non si annoiano mai, vogliono sempre giocare.

Villa ha un talento cristallino, coadiuvato da una grinta difensiva importante; quando vedi Matilde sembra  una ragazza che è appena uscita da scuola e sta andando al campetto a giocare con le amiche.

Berkani arriva alle 8 in palestra e inizia a tirare per 1 ora. Poi guarda gli allenamenti del maschile e delle giovanili e ricomincia ad allenarsi. Dopo un’ora ancora di tiro la cacciamo dal Taliercio!

Se dovessi fare un nome di una ragazza del vostro vivaio pronta al salto di qualità su chi punteresti?

Preferisco non fare nomi, ce ne sono troppe, fortunatamente abbiamo un vivaio roseo, pieno di giovani interessanti, che aumentano ogni anno.

A noi piacerebbe, nell’ottica della continuità, avere sempre più ragazze che arrivano in prima squadra.

Se pensiamo che Pan, Nicolodi, Cubaj , Fassina sono tutte passate dal nostro vivaio, significa che il nostro lavoro ci ha fornito importanti riscontri.

In Eurocup negli ultimi anni avete perso una finale e l’anno scorso siete arrivate in semifinale. Quest’anno in Eurolega quale obiettivo avete?

Sarà un Eurolega diversa, perché è cambiato il format. C’è un primo girone a quattro squadre, quindi sarà importante il sorteggio.

Logicamente vogliamo ben figurare, abbiamo il tricolore sul petto e quindi ci proveremo. 

Tieni presente che nel mercato vi è una grande difficoltà nel trovare giocatrici che fanno la WNBA, perché queste vanno nei campionati più ricchi di quello italiano e che finiscono prima, così da poter poi volare negli USA e proseguire la stagione. 

Ci faremo trovare pronte ed agguerrite!

Quali saranno le atlete confermate nel nuovo roster e su quale ruolo interverrete?

Adesso ci stiamo interessando ai rinnovi, posso dirti che, nell’ottica della continuità, cercheremo di confermare la maggioranza del roster, successivamente investiremo su un’esterna straniera.

Cosa bisognerebbe fare per rilanciare il basket femminile in Italia?

Il grave problema italiano è avere soltanto 23000 tesserate: un numero ridicolo!

Per crescere abbiamo bisogno dello Stato, in particolar modo di un forte reclutamento scolastico: è li che nasce tutto!

Abbiamo una mostruosa necessità di palestre, la maggior parte sono obsolete e da ristrutturare.

E’ inoltre necessaria una vera rivoluzione culturale! Chi lavora nello sport deve avere retribuzioni da lavoratore e non paghe che lo costringono ad effettuare altre attività lavorative per poter vivere.

Bisogna capire che si fa sport con serietà e che praticare sport non è un parcheggio per ragazzi o ragazze che non hanno niente da fare.  Pensate che in Italia alle elementari si svolgono 66 ore l’anno di attività fisica, in Francia 110, mentre per l’OMS ne servono 200 di ore.

La strada è quindi  molto lunga!

Mi piacerebbe in ultimo che all’interno della LBF le società agissero insieme come un’unica città e non come tanti piccoli villaggi; le divisioni portano solo sconfitte per tutti. C’è bisogno della RAI che trasmetta almeno una partita a settimana, la non visibilità è un brutto nemico.

 

Matteo Avagliano

 

 

 

 

 

 

L'articolo Interviste LBF Techfind Serie A 2024-25: stazione 4 Umana Reyer Venezia proviene da All-Around.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Polisportiva Dinamo Basket Sassari
Polisportiva Dinamo Basket Sassari
Polisportiva Dinamo Basket Sassari

Altri sport

Sponsored