L’ex Marco Spanghero: «Pallacanestro Trieste, tanti infortuni»
TRIESTE Ultima trasferta della fase a orologio per la Pallacanestro Trieste che domenica a Rieti si gioca il piazzamento finale e definirà la sua avversaria nella griglia play-off. Ad attendere i biancorossi Marco Spanghero, triestino doc, che ha guidato la sua Sebastiani a un’ottima stagione.
«Arriviamo alla sfida contro Trieste in un momento davvero buono, siamo risaliti in classifica e contro Trieste ci giochiamo la possibilità di chiudere questa prima fase al terzo posto – l’analisi del giocatore –. Siamo fiduciosi, in fondo in questa fase a orologio abbiamo sbagliato solo la partita in casa con Piacenza».
Match che sulla carta vede Rieti partire con i favori del pronostico, Spanghero però non si fida di un’avversaria che nessuno in casa Sebastiani vuole sottovalutare. «Credo che Trieste sia una mina ancora inesplosa – sottolinea il play triestino –. È una squadra di assoluto talento che non ha ancora trovato gerarchie ben definite e in questo i continui infortuni che hanno impedito loro di giocare al completo ha pesato. Lo vedi dal fatto che in ogni partita cercano punti di riferimento diversi: affrontare una stagione in questo modo è decisamente complicato. Ha pesato l’assenza di Reyes, adesso si fa sentire la mancanza di Vildera, l’unico giocatore assieme a Candussi che può far pesare chili e centimetri sotto canestro. In partite con avversarie fisiche è inevitabile far fatica, penso ad esempio al match contro l’Urania ma anche a quella di domenica con noi che abbiamo un Dustin Hogue che in queste situazioni è bravo a banchettare sotto i tabelloni».
Ultimo match della fase a orologio, poi due settimane di pausa e sarà tempo di play-off. Trapani sarà l’indiscussa favorita della sua parte del tabellone, più equilibrio dall’altra parte dove si troveranno a scontrarsi Forli, Cantù e con ogni probabilità anche Udine.
«Personalmente vedo Trapani e Cantù in A – sottolinea Spanghero –. Sono le squadre che hanno dimostrato di essere più forti. Di Trapani, anche dopo gli innesti di Gentile e Alibegovic, si è detto tutto, ma anche Cantù, al netto di un rendimento un po’ ondivago nella stagione regolare, è una squadra che se esprime tutto il suo potenziale può diventare ingiocabile».
Per Spanghero, che a Rieti ha trovato un ambiente ideale per esprimersi, un finale di campionato in crescendo che gli è valso la conferma anche per la prossima stagione. Poi sarà tempo di riflessioni per un giocatore che, dopo la nascita della sua primogenita, metterà la famiglia al primo posto. A Trento, dove si è ormai stabilito, ha aperto tre ristoranti e un bar.
«Sicuramente mi riavvicinerò alla famiglia – conclude Spanghero – poi se troverò qualcosa di stimolante vicino a casa prenderò in considerazione l’ipotesi di continuare a giocare. Trento, Verona o Valsugana che sta cercando un titolo in serie B1 sono situazioni che potrei accettare. In caso contrario sarà arrivato il momento di prendere altre strade»