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Vannizagnoli.it show 2023-24: le trasferte complicate per Reggio Emilia, rischia i playoff. Banchi per l’Italia, Boniciolli non è solo filosofia

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Questa articolessa, si diceva una volta, era stata scritta un mese fa, prima della coppa Italia, ripartiamo da lì, correggendo.

Sabato pomeriggio, 24 febbraio, ero stato a Modena, calcio, per il Cosenza, la sera a Reggio, all’esterno dello stadio Mapei, più che altro in macchina, per Sassuolo-Torino, la domenica a Bologna per il Lecce, la sera a Fortitudo-Juvi Cremona, con accrediti, escluso a Reggio Emilia per il calcio.

Naturalmente ho fatto più domande possibili a chi arrivava in sala stampa, se ho limitato le chiacchierate con i tifosi o le riprese particolari è proprio perchè non sono al meglio della condizione.

Allo stadio Renato dall’Ara i giornalisti parcheggiano in via dello sport, è un piacere andare alla partita, esistono ancora società che distinguono fra chi lavora a un evento sportivo – che io pigli se va bene 1-2000 euro l’anno dal giornalismo è un altro discorso – e chi invece lo finanzia, con sponsorizzazioni.

Ho una borsa pesante, con due trepiedi, un terzo, piccolo, me l’ha fottuto un elettricista cretino, al Mapei, per Reggiana-Salò.

Neanche in serie B, in teoria, durante la partita si possono realizzare immagini, neanche con il roc, che quasi nessun sito ha, dunque quel pomeriggio ho voluto piazzare il supportino e un telefono ai miei piedi, inquadrando una parte di curva granata.

Quell’elettricista vede il telefono in diretta, sta trasmettendo. In tribuna stampa, come dice la parola stessa, vanno solo i giornalisti, al massimo i tecnici, poi magari chi scrive o commenta senza avere una tessera professionale, magari persone legate alla società di casa, poi le famose maestranze, i collaboratori tecnici.

Se uno vede, ripeto, un telefono in diretta, perchè lo deve prendere e portare alla polizia? “Qualcuno l’ha dimenticato”.

No, l’ho lasciato di proposito. Ma se proprio vuoi fare lo stupido, prenderlo e lasciarlo al gos, appunto alle forze dell’ordine, che poi lo danno a Fabrizio Fieni, capo delle maschere, perchè il supportino lo butti via o qualcuno me lo tiene?

E costa qualche decina di euro.

E così da distanza molto ravvicinata, oppure in macchina, quando guido, il telefono cade perchè manca quel supportino così utile.

Sono, invece, intanto, sempre più preoccupato per Reggio Emilia, UnaHotels. Perchè in trasferta piglia batoste in sequenza, è rarissimo che una quinta forza del campionato – e siamo a due terzi – esca di partita già dopo un quarto o poco più, con efficacia offensiva da femmine contro maschi. Ora siamo reduci dalla sconfitta di Treviso, primo quarto dominato, il resto è di sofferenza e nel finale manca un reale punto a punto. 

Conoscete il mio pensiero, Attilio Caja vale 10 Dimitris Priftis, buon allenatore ma con un budget infinito, rispetto al 7° posto ottenuto dall’allenatore di Pavia e alla precedente salvezza ottenuta subentrando nel finale di stagione ad Antimo Martino.

Intervengo spesso, sapete, in genere per iscritto alle trasmissioni di radio basket Italia, Massimo Guerrieri ama schierarsi con i potenti, dice che il basket di Priftis è decisamente migliore, più spettacolare rispetto a Caja. 

Di cui ho visto qualche partita in più rispetto alle 0 di quest’anno dal vivo, ma abbastanza minuti di highlights personalizzati tramite il cursore di Dazn.

Ah, scusate, non l’ho scritto abbastanza ma è sottinteso, Dragan Sakota meritava di restare, dopo la salvezza faticata con sprint finale splendido, in subordine Federico Fucà di fare il capo, poi uno degli eternauti della panchina, Pancotto, Sacripanti, Boniciolli – che a me non fa impazzire perchè troppo personaggio, come peraltro Pozzecco -, o anche dei giovani bravi, amen.

Almeno, Priftis non andrebbe confermato per la prossima stagione, a meno che raggiunga la semifinale di coppa Italia e magari scudetto. Ecco, sapete com’è andata, Reggio Emilia è la finalista morale di coppa Italia, Napoli l’ha portata al supplementare, mentre Milano in finale non c’è riuscita.

Reggio ha un bel roster. Hervey è stato cacciato, mi corregge il direttore Fabrizio Noto, pensavo fosse scappato via lui. E in quello mi ricorda Louis Orr, il fuggitivo, che vedo ora è scomparso, purtroppo in senso letterale, poco più di un anno fa, mi era proprio sfuggito, magari avrò avuto giornate di distrazione per qualcosa che mi paralizza o mi penalizza.

Altro fuggitivo era Vincent Askew, portato a Reggio da Virginio, Bernardi, metto la virgola perchè per tutti il coach era Virginio, nome unico. Andava spesso in tv, non ho mai capitato perchè abbia smesso di allenare e sia messo a fare il procuratore, naturalmente dei tecnici, compreso Menetti. Certo, in tanti avranno bisogno, ma la panchina, persino a 70 anni è affascinante. Pensate ai quasi 72 di Sakota.

Ora arriva un pivot molto muscolare da Nba, per 200 volte a referto laggiù, ma nelle ultime in Europa ha combinato non tanto, vediamo.

Reggio Emilia è 5ª, ma ha appena due punti di margine sulla zona dei non playoff. A due punti c’è persino la 9^ classificata, Trento. Con la quale i biancorossi sono 2-0 e dunque basterebbero loro finire a pari punti per essere di fatto avanti. Scafati e Sassari sono in bel recupero, ma a -4 da Unahotels e a 8 giornate dalla termine dovrebbero vincere almeno due gare in più della squadra disegnata da Claudio Coldebella. Chessò, 5 contro 3, dunque è durissima, per loro.

Reggio Emilia, ripeto, ha un signor roster, e doveva provare a firmare una gran regular season, magari con un 4° posto, ora distante 6 lunghezze, con Venezia. Comunque, per salvaguardare il posto playoff nelle ultime 8 gare basteranno 3 successi, al limite persino 2. 

Noi, di vannizagnoli.it, testata, con il roc, non blog, nè semplice sito, siamo per la continuità. Magari persino 2 affermazioni in meno ma non quei differenziali umilianti in 4 viaggi in sequenza, a Treviso comunque è andata meglio. 

Per una volta, rimandiamo i videoracconti, ne abbiamo tanti. Ribadiamo che Ettore Messina continua a perdere e a non dare le dimissioni, da coach, nè tantomeno da plenipotenziario, la misura è colma. Milano basket è un pò come l’AS Roma, che ha dovuto salutare Mourinho, per fortuna. Certo, ha sollevato grazie al portoghese la Conference league e ha perduto solo ai rigori l’Europa, contro il Siviglia, però giocava male.

La rosa biancorossa è eccellente, ha battuto il Partizan Belgrado con enorme fatica, è a una vittoria dal Play-In eppure non lo merita, per i balbettii dell’ultimo biennio. Sedici gare perse su 28 sono una enormità, come un anno fa in avvio di tabellone.

La Virtus Bologna torna nei ranghi, al Pireo gioca molto bene eppure perde. Avevamo pronostico il playin, rischia di perderlo, dipende tanto anche dall’avversaria. Luca Banchi resta il miglior tecnico del basket italiano e forse europeo, come ha dimostrato ai mondiali, il presidente Gianni Petrucci dovrebbe congedare Pozzecco, magari girarlo a Bologna, e levarlo dalla Lettonia.

Rispetto a Sergio Scariolo, non c’è paragone, nelle ultime stagioni, nonostante sia uscito al primo turno di coppa Italia, contro Reggio Emilia.

La sorpresa dell’anno è Scafati, lì a giocarsela per l’8ª posizione, con 4 affermazioni di margine sul penultimo posto è quasi salva, già, insomma Matteo Boniciolli si fa ricordare non solo per le bizzarrie lessicali, sublimate nel libro di Alessandra Giardini, firma del ciclismo su Gazzetta dello sport, e di Giorgio Burreddu, mito da Bologna di Corriere dello sport-Stadio.

 

 

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