Sono passate dodici ore dal fischio finale e nonostante la vita mi abbia portato a sbrigare svariati compiti in questo lasso di tempo non sono ancora riuscito a smaltire la delusione ed il senso di vuoto dentro di me

E se io sto così, non oso immaginare come si possano sentire le azzurre, che hanno dato tutto giocando una splendida partita ma sono state beffate da una Francia che ha approfittato degli errori italiani ma che soprattutto ha sfruttato i punti deboli della squadra di Mazzon.

30 rimbalzi in attacco è il dato che ha deciso il match, con un differenziale finale di 15 a favore delle transalpine.

Non sto a sindacare sulle differenze di tonnellaggio o di reattività, sta di fatto che la chiave della gara sta qui.

Non dimenticando neppure che l’Italbasket ha gettato alle ortiche più volte la possibilità di compiere l’impresa, concedendo una tripla piedi per terra sul finire dei regolamentari, sbagliando un facile canestro sulla sirena e altri errori che hanno condannato queste splendide ragazze ad ingoiare l’amaro calice delle beffa (atroce)

Mille recriminazioni (non ultima quella per la sconfitta contro la Lettonia che ci ha dato in pasto alla Francia) che però dopo dodici ore, qualche minuto e qualche paragrafo scritto stanno pian piano lasciando spazio alla consapevolezza.

Di essere state forti, di aver giocato fin qui un torneo più che buono, di essere andate per molte vicine al loro limite e per altre averlo superato.

E soprattutto di aver emozionato il pubblico che non dimenticherà facilmente questa nazionale perché è rimasta nel cuore, come succede alle selezioni che lottano, soffrono, sputano sangue giocando da squadra vera.

Mi fermo qui per ora anche perché tra poco si torna in campo, the show must go on ed arriva Israele per le semifinali 5-8 posto.

Finire quinte o ottave cambierebbe poco nella mia considerazione, anzi fossi in Mazzon tenderei a far giocare tutte nelle due partite che rimangono evitando di tirare ulteriormente il collo alle colonne portanti di questa versione dell’Italbasket U20F

Chissà dove troveranno la forza mentale, agonistica ed anche fisica per giocare altri 40 minuti di intensità, per questo non mi stupirei di vedere ragazze spompe e svuotate emotivamente. In caso contrario ci dovremo alzare ancora in piedi per un altra standing ovation ideale.

Spesso (per non dire quasi sempre) giudichiamo dal divano di casa, ma difficilmente capiamo quante energie richiede una partita così selvaggia. Per cui forza azzurre, da parte mia comunque vada saranno solo applausi 

 

IL TABELLINO :  Italia – Francia 83 – 84 dts

LE PAGELLE

 

Vittoria Allievi 7: difende al solito per….sette, aiuta sempre tutte ed è molto efficace in penetrazione prendendosi buoni falli. Quel tiro in reverse allo scadere sullo scarico di Matilde lo sognerà (e noi con lei) per molto tempo, purtroppo….

Adele Cancelli 5: soffre la velocità di piedi delle avversarie commettendo troppi falli e non riuscendo mai ad essere efficace come nelle ultime partite

Vittoria Blasigh 7,5: da guardia tiratrice è pericolosissima, una spina nel fianco per la difesa francese ma Mazzon le preferisce nel momento clou Eleonora Villa commettendo un errore, a posteriori. 

Sara Ronchi 7,5: partita di grande maturità e concretezza da parte sua indicata come una delle giocatrici più umorali. Avessimo vinto il suo 100% ai liberi su 10 tentativi (dopo gli 11 contro il Montenegro) sarebbe uscito esaltato ancor di più ma comunque rimane la sua grande partita

Matilde Villa 7,5: ecco, se l’Italbasket avesse vinto avrei dovuto darle un voto fuori scala (di solito dal 3 all’8). Purtroppo non è andata così per sfortuna e per episodi sfavorevoli ed allora le do quasi il massimo dei voti.

Si ma ha sbagliato i due possessi decisivi, direte voi; vero per carità, ma è arrivata stremata dopo 38 minuti dove aveva sulla fronte la scritta Wanted, dopo che ha preso dei colpi dovunque (quante volte è finita a terra?) e dopo 38 minuti in cui ha fatto più volte sobbalzare dalla sedia tutti quanti. Un amico l’ha paragonata a Drazen Petrovic, direi che forse è un complimento troppo grande ma che per certi versi ci sta.

A me in questa partita ha ricordato più Spanoulis, per i suoi 9+6 alla voce rimba e assist ma anche per la sua capacità di penetrare, di assorbire il contatto e di stare in aria quella frazione in più del normale, e sfruttarla per concludere a canestro. Al netto di tutto questo, vederla giocare instilla un sentimento di amore per il gioco del basket, c’è poco da fare.

Eleonora Villa 4,5: 1/12 al tiro credo non l’abbia fatto mai in carriera. Anche lei era un osservata speciale della difesa, ma ne ha sbagliati tanti che di solito mette tranquillamente ( da tre piedi per terra, qualche runner dei suoi) ma soprattutto ne sbaglia un paio facili da sotto che sono costati parecchio. Schiacciare tasto reset, subito.

Ndack Mbengue 5,5: criticata sui social perché non prende nemmeno un rimbalzo, dicono. Senza considerare che se la difesa viene mossa è più difficile fare tagliafuori, lei va sempre in aiuto sia per stoppare che per tenere il cambio o per fare aiuto e recupero. Tutte situazioni che espongono a rimbalzi offensivi, e contro brutte clienti come le francesi è quasi automatico soffrire. Io invece la critico più per l’attacco dove punge poco e perde qualche pallone di troppo (e sbaglia due liberi)

Sofia Varaldi 6: dopo il minutino e mezzo della partita scorsa viene lanciata in quintetto, segna un bel canestro ma anche lei fa fatica contro la fisicità avversaria. Zero rimbalzi in 15 minuti ne è la prova. Poi è pure sfortunata perché quel suo canestro annullato per 24 secondi forse era buono, ed avrebbe fatto la differenza.

Caterina Logoh sv: 5 soli minuti in cui non riesce a contrastare fisicamente le avversarie

 

Cristiano Garbin 

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