Pallacanestro Trieste, gesti osceni ai tifosi avversari: «Sono stato io, ho sbagliato e pagherò la maximulta»
TRIESTE. «Sono stato io, non è giusto che la Pallacanestro Trieste paghi la maximulta che ho provocato. Lo farò io». È una vicenda insolita per lo sport italiano quella che vede coinvolti il club biancorosso e un suo tifoso.
La vittoria di domenica contro la Virtus Bologna, oltre a due punti fondamentali nella corsa verso la salvezza, ha lasciato alla Pallacanestro Trieste un'eredità pesante. Il giudice sportivo ha squalificato l'Allianz Dome per una giornata a causa, si legge nella motivazione, «dell'invasione da parte di un individuo isolato che, al termine della gara, ha rivolto gesti osceni nei confronti della tifoseria avversaria». Squalifica che, da regolamento potrà essere sostituita con un’ammenda da 12 mila euro.
Un episodio punito perchè documentato dalle telecamere (rientra nelle fattispecie indicate per la squalifica del campo) ma non era stato visto in diretta dagli arbitri che lo hanno riportato nel referto di gara compilato alla fine del match solo dopo aver preso visione del filmato. L’autore del gesto, Renzo Rivetti, in un apprezzabile post pubblicato sui social, si è fatto avanti assumendosi la responsabilità dell'episodio e annunciando che provvederà in prima persona al pagamento della multa.
«Buongiorno amici tifosi, sono l'autore del "gesto". Consapevole della mia responabilità (in totale buona fede, ve lo assicuro, non sapevo potesse configurare una infrazione così grave) ho già informato la Società (essendone già anche sponsor) che provvederò al rimborso della sanzione. Gli errori si pagano, la mia ignoranza del regolamento non è un alibi, la squadra e la città non devono essere danneggiate da un gesto istintivamente "sanguigno" comprensibile (spero) dal punto di vista del pathos sportivo ma comunque sbagliato ai fini del regolamento. Alla Società ho già porto le mie scuse, ora le porgo a voi. Forza Trieste sempre (ma con più self-control, nel mio caso...)».
Parole che il gm biancorosso Mario Ghiacci commenta così: «Pallacanestro Trieste è da sempre impegnata affinché le partite si svolgano in un ambiente rispettoso di tutti i partecipanti, sia in campo che sugli spalti. Per questo motivo stigmatizziamo il comportamento tenuto da un nostro tifoso nel finale di partita di domenica sera, tuttavia riteniamo altresì importante che la persona coinvolta abbia riconosciuto di aver commesso un errore e se ne sia assunto la responsabilità e le conseguenze, un comportamento per nulla scontato di questi tempi».
Premesso che, come sottolineato dal tifoso, il gesto doveva essere evitato, la riflessione va allargata su ciò che, settimanalmente, si vede e si sente nei Palasport di tutta Italia. L’auspicio, preso atto della severità con cui Federazione e giudice sportivo hanno punito l'episodio, è che questo metro di giudizio valga, d'ora in poi, per tutti e su tutti i campi