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Turkish Airlines Euroleague #Round12 2022-23: l’Olimpia Milano si suicida e perde al supplementare contro il Baconthinaikos

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Questa partita mi mette in difficoltà a scrivere ed a commentare come poche altre. Dovrei riguardarmela con calma per avere un giudizio più neutro senza emotività, ma non ce la faccio. Dovrei analizzarla bene a video come fanno gli assistenti, ma mi rifiuto di assistere una seconda volta a cotanto scempio.

Son passate due ore dalla fine dei supplementari di questa rocambolesca partita e mi passano per la mente tutti gli episodi che mi hanno fatto salire la carogna: le tre nefandezze di Cabarrot, quelle sparse di Mitrou Long, gli errori arbitrali e quelli dello staff tecnico.

Tutti in una sera, tutti in 40 minuti non credevo fosse possibile ma la pallacanestro sa sempre come sorprendere, anche negativamente. Alzi la mano chi sul +15 contro un Panathinaikos sulle gambe avrebbe pronosticato una sconfitta.

E questa è forse quella che fa più male, tra le ultime 8 consecutive in Eurolega. Ancora più di quella a Vitoria dove l’MVP per i baschi fu l’encefalogramma piatto milanese.

Stavolta però la solfa è stata diversa, con Milano entrata in campo con un approccio diverso, una difesa attenta e molto solida ed un attacco che andava si a sprazzi ma che comunque è stato un miglioramento rispetto al recente passato.

In una partita del genere, contro un avversario che è un coacervo di sopravvalutati, di giocatori con il meglio della loro carriera alle spalle per problemi fisici che ora fanno i comprimari, di atleti fuori contesto tecnico (la serie C sarebbe il loro posto, greca o italica è uguale), guidati da un buon/ottimo giocatore e da una dinamo sempre in movimento fastidiosissima in difesa ma dal tiro da tre battezzabile ecco, in una partita del genere non si può nemmeno pensare di perderla se vuoi arrivare ai playoff.

E invece l’Olimpia Milano torna a casa col referto giallo in mano e la sensazione che anche quando si è più forti e tutto sembra girare per il verso giusto c’è sempre qualcosa che rovini tutti i piani, un pò come succedeva a Boss Hog con i fratelli Duke in Hazzard.

E la parte dei due cugini della Georgia l’han fatta gli arbitri, che con fischi assurdi hanno contribuito al cambio di inerzia repentino nel momento migliore milanese: sul fallo in attacco di Davies, il quarto che lo ha tolto dalla partita, sarebbe interessante sapere dall’arbitro cosa diavolo abbia visto. 

E’ palese infatti che il fischio sia partito per “presunzione di colpevolezza”, comunque sia quell’episodio ha girato la partita (e io avrei speso il challenge), insieme alle scellerate decisioni dello staff tecnico.

In ordine sparso: Bacon ha fatto quel che ha voluto senza che venissero applicati correttivi o cambi di difesa. Avanti tutta, verso l’iceberg per poi affondare.

Possesso decisivo in uscita dal time out dato a Luwawu Cabarrot che, palla in mano, non ha certo la stessa pericolosità di Allen Iverson (e nemmeno di Mitrou Long…) e che era reduce già da un errore clamoroso da solo a 1,5 metri dal canestro e da uno 0/2 ai liberi.

Poi il non uso del challenge nel finale: forse accumulandoli si vince un set di pentole o si ottengono crediti arbitrali? Certo è che Radonjic (o meglio, il suo assistente), il jolly l’ha giocato egregiamente invertendo un fallo difensivo in uno sfondamento. Non ci è dato sapere il motivo per cui l’ex assistente di Popovich non abbia voluto usarlo, in almeno due occasioni…

Sono troppo critico? No, per niente. Ultimo posto, 8 L in fila, ambiente depresso e scevro da contestazioni solo per storia e retaggio culturale, e mi fermo qui. Cosa dovrebbe fare allora Messina (o direttamente Giorgio Armani)? Tornare sul mercato, oppure no? Dimettersi da coach rimanendo come presidente?

Un rebus quest’ultimo che verrà risolto solo tra qualche mese, quando arriverà la primavera. Per adesso pare proprio che il Messina coach debba arrangiarsi con questi che ha, senza più ricorrere al mercato quasi dando per compromessa la campagna europea come anche dichiarato da Ettore stesso. 

Io continuo a sostenere la tesi del prendiamo una guardia adesso e giochiamoci il tutto per tutto che aspettare ancora significa prenderla quando i playoff saranno un miraggio o prenderla per la LBA quando a maggio (periodo decisivo, prima non conta nulla) saranno rientrati tutti. Che senso ha?

 

IL TABELLINO: PANATHINAIKOS – OLIMPIA 90 – 79

DIAMO I NUMERI

22 – i punti dell’ex Monaco, Paris Lee. Tanti, troppi. Il giocatore è veramente buono perché mette una pressione pazzesca sulla palla e in attacco quando penetra è comunque pericoloso ma da tre punti era battezzabilissimo (1/6 prima del miracolo finale sulla sirena). Ergo, si doveva provare una zona a mio modo di vedere, anche perché la lettura del gioco non è esattamente la caratteristica principale della casa. Ma ad Ettorino nostro le zone non piacciono…

31 – i punti di Bacon, per lunghi tratti il solo attaccante pericoloso ed il solo in grado di mettere punti a tabellone. Anche qua: Messina prima manda sulle sue piste Hall, poi Cabarrot e Mitrou Long con risultati scarsi.

Era forse il caso di sacrificare Melli su di lui? Oppure era il caso di cambiare tipo di difesa per mischiare le carte e togliergli ritmo? Oppure entrambi? Mi si dirà che non c’è la controprova ma per me il non fare nulla attuato dalla panchina milanese basta ed avanza per muovere la critica.

Per inciso poi prima di ingaggiare Luwawu-Cabarrot era stato sondato pure il buon Bacon, che ha sparato un cifra altissima davanti alla quale la delegazione milanese ha gentilmente declinato l’offerta. Deve essersela legata al dito…

22 – cercasi disperatamente il vero Devon Hall. Anche stasera 1/6 al tiro, qualche palla persa e la sensazione che il giocatore fantastico ammirato fino a giugno sia un lontano ricordo.

Sarà che Messina lo usa per tutto, davanti e dietro, così facendo spersonalizzandolo. Sarà che senza Shields ha la vita più difficile ma a mio modo di vedere questo è un problema serio, forse il problema numero 1 di questa squadra.

Sono convinto che con il Devon dello scorso anno ora ne avremmo vinte 3-4 in più almeno….

5 – i falli ed il voto a Luwawu-Cabarrot. Che forse meriterebbe meno se valutassimo solo i possessi decisivi dove praticamente ne ha combinata una in più di Bertoldo.

Ma a prescindere da questa partita, continuo a ritenere il suo acquisto una mossa strategicamente sbagliata, perché alla fin della fiera non ha mutato il trend della squadra. Non è un leader ma solo un orpello di lusso e rimango dell’idea che quello che fa lui avrebbe potuto darlo anche Alviti, pur con meno qualità e magari anche quantità.

Ma siccome cosa fatta capo ha e siccome ha inchiostrato un biennale dovremmo tenercelo anche il prossimo anno, l’importante però è sapere che lui lì nei possessi decisivi sarebbe meglio metterlo all’angolino pronto a ricevere e tirare da 3, non mettergli in mano la palla e dirgli pensaci tu.

 

 

Cristiano Garbin

@garbo75

IG: garbin_cristiano

 

 

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