LBA UnipolSai 8^ ritorno 2021-22: Pajola ed Hackett trascinano la Segafredo Bologna alla clamorosa rimonta contro una stanca Umana Venezia
Bologna, 20 marzo 2022 – 17 punti in 15 minuti….questo l’inizio choc della Virtus Bologna contro una Reyer Venezia arrivata a alla Segafredo Arena con intenzioni bellicose, ma grazie ai quindici minuti finali gli uomini di Sergio Scariolo hanno ribaltato una partita data per persa dal 99% degli astanti.
Dopo quarta sconfitta stagionale in altrettante partite contro i bianconeri gli uomini di coach De Raffaele pensavano sul 17-39 al 15° che questa fosse la volta buona, ma così non è stato, anche perchè probabilmente, visto il doppio sfortunato impegno europeo prima a Valencia poi a Bursa, nel finale sono venute meno anche le energie.
Dopo l’inizio disastroso la Virtus ha registrato un po’ la difesa, fin lì fatta a fette da capitan Bramos e da un Mitchell Watt chirurgico nello sfruttare il p/r centrale, e pian pianino è riuscita a rimontare punto su punto andando al riposo sul -13.
Ristorata dall’intervallo la Reyer piazzava subito un 5-0 di parziale che pareva mettere la parola fine alla contesa, ma Pajola e compagni non parevano sentirci da questo orecchio e con una difesa finalmente concentrata, e con le due bombe in 40 secondi del ragazzo marchigiano i bolognesi chiudevano il quarto solo sul -5.
Il 15-2 in apertura dell’ ultimo parziale ha deciso di fatto la partita, con i nuovi acquisti Shengelia e Hackett sugli scudi i felsinei chiudevano ogni varco, rendendo una vera avventura ogni canestro avversario, il grande cuore di Stone e compagni riusciva a riportare i lagunari sul -3. Venezia provava a ricorrere al fallo sistematico, ma le mani dei bolognesi non hanno mai tremato e la Virtus Segafredo è riuscita a strappare un successo di rande importanza, agganciando l’ Olimpia Milano in testa alla classifica.
Vittoria importantissima e che potrebbe rappresentare una svolta per la stagione della compagine del patròn Massimo Zanetti, per la prima volta in stagione la Segafredo è riuscita a ribaltare una gara che l’aveva vista partire male, e l’ha fatto con quella che fino ad oggi era stato il suo tallone d’ Achille: la difesa. Il quintetto con Pajola, Hackett, Weems/Cordinier, Sampson e Shengelia ha fisicità, rapidità e permette il cambio sistematico che tanto piace a coach Scariolo, inoltre, in controtendenza, la squadra ha invertito le sue tendenze stagionali, traendo forza dalla metà campo difensiva anzichè da quella offensiva. Da notare come Milos Teodosic abbia visto gli ultimi 12.53 minuti dalla panchina e come Tessitori e Mannion non siano nemmeno entrati, a tal proposito consiglio di ascoltare le parole dette da Sergio Scariolo nella conferenza stampa di fine gara.
In casa veneziana il rammarico deve essere tanto, infatti non si può sprecare un vantaggio così importante giocando a Bologna contro la Segafredo. Da capire come sia possibile avere dei momenti di black-out come quelli stasera, visto che questo problema non è la prima volta che si presenta. A parziale scusante, come abbiamo già detto, ci può essere la stanchezza, ma anche l’assenza di Michele Vitali, oltre a quelle di Echodas e Morgan che non hanno praticamente dato riposo a Watt e che hanno sicuramente inciso sul conto dei rimbalzi che ha segnato un -12 per Venezia.
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs Umana Reyer Venezia 81-77
Parziali: 12-27; 19-17; 27-19; 23-14
Amedeo Tessitori n.e.
Nico Mannion n.e.
Alessandro Pajola 8: il mio personalissimo MVP, non per i numeri, ma per l’ intensità la voglia, e per le giocate che hanno definitivamente cambiato l’inerzia della gara: le due bombe a fine terzo quarto, partita da capitano vero.
Amar Alibegovic 5: curva della sinusoide in basso stasera, sbaglia tre tiri in cinque minuti, e poi non tocca più il campo.
Michele Ruzzier n.e.
Mouhammadou Jaiteh 7-: sta diventando sempre più un riferimento per i compagni, si fa trovare sempre, subisce 8 falli e tira i liberi con medie più che discrete, soffre molto i p/r con Watt nel primo tempo, ma non è sicuramente tutta colpa sua se i compagni non scalano…
Tornike Shengelia 7,5: esordio in campionato col botto, gioca un secondo tempo di grandissimo livello e fa vedere perchè oltreoceano si erano innamorati di lui
Daniel Hackett 7,5: se ha giocato sempre in squadre di Eurolega un motivo ci sarà. Acquisto fondamentale, giocatore solido, leader vero.
Jakarr Sampson 7: non segna un punto, ma gioca 15 minuti decisivi per energia, e mobilità, sta cominciando a capire cosa vuole da lui Scariolo.
Kyle Weems 6,5: anche questa sera è il giocatore più impiegato fra i bianconeri, non è il Kyle Weems di inizio stagione, ma è sicuramente una certezza.
Milos Teodosic 5,5: non è in forma, sbaglia alcuni canestri non da lui e fa troppa confusione, nonostante il talento sia sempre cristallino. In una partita da vincere dietro Scariolo non gli fa vedere il campo nell’ultimo quarto.
Isaia Cordinier 7: salta, corre, raddoppia su chiunque gli passi di fianco, tiene giocatori più grossi e fisici di lui senza fare una piega.
Pagelle
Julyan Stone 6,5: partita solida, è uno dei pochi a fare canestro nel secondo tempo, giocatore totale, ma sicuramente non un gestore.
Michael Bramos 6,5: inizia benissimo, con un paio di bombe delle sue, cala nel secondo tempo, ma che spettacolo i suoi riccioli.
Stefano Tonut 7: buona partita del triestino, che finchè ha avuto gambe ha messo in difficoltà i dirimpettai.
Austin Daye 4: indisponente, ha sbagliato tutte le scelte non capendo i momenti della partita.
Andrea De Nicolao 5: meriterebbe 8 per il cuore, nelle sue condizioni non dovrebbe neanche giocare, però stasera ne ha indovinate davvero poche.
Victor Sanders 5: 1/5 al tiro confusionario anche lui, nel finale sembra uno capitato in campo per caso.
Valerio Mazzola 6: rispolverato per 17 minuti, mette una bomba importante, e poco altro, ma difende e dà minuti di riposo a Watt, non gli si può chiedere di più.
Jeff Brooks 4,5: come sempre, quando tutto gira bene è un metronomo, quando la partita si sporca e ci sarebbe bisogno di lui, sparisce, da un giocatore col suo stipendio si pretende di più.
Jordan Theodore 6,5: impreciso nelle bombe, cerca fortuna nei pressi del canestro, e finchè le gambe lo sorreggono la trova anche, nel finale è inghiottito dalle spire della diesa bolognese.
Mitchell Watt 7: inizio col botto, taglia la difesa bolognese come il burro, poi pian piano si spegne, ma è uno degli ultimi ad arrendersi.
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