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Turkish Airlines Euroleague Round 2 2021-22: l’Olimpia Milano è tosta e concreta e conquista (una bella)….Vitoria

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Non poteva iniziare in un modo migliore l’Eurolega per la squadra biancorossa, che dopo la convincente vittoria interna contro il CSKA, ne conquista un’ altra in trasferta in un campo tradizionalmente ostico come la Fernando Buesa Arena di Vitoria mostrando di essere tosta e concreta.

Vero è che il Baskonia in questo inizio di stagione non stia convincendo dati i troppi i cambiamenti rispetto all’anno scorso e considerato che i meccanismi sono tutti da trovare. Con questa salgono a 4 le sconfitte consecutive per la banda di Ivanovic che deve al più presto trovare la quadra. 

Ma se Vitoria continua a perdere un motivo c’è. Anche l’osservatore distratto ha potuto notare la maggior qualità del roster milanese nonostante la perdurante assenza di Daniels. Maggior qualità ma anche coesione e capacità di imporre il proprio ritmo. Poi, per sovrammercato, Milano contro squadre che non hanno nei lunghi il loro punto di forza non perde quasi mai.

Il reparto basco, a dirla tutta, è uno dei più poveri di talento di tutta l’Eurolega: i due ex del nostro campionato Nnoko e Costello non garantiscono a mio parere un livello necessario a queste sfide e non è un caso se nel nostro campionato abbiano militato a Pesaro ed Avellino. Il loro livello è quello a mio parere e stride il confronto con i loro predecessori come Fall e Polonara.

L’Olimpia Milano dal canto suo ha giocato una partita da squadra solida, esperta senza mai rischiare realmente e senza mai subire gioco e ritmo da parte dei baschi. Si è sbagliato un pò troppi tiri aperti, questo si, ma se ne sono costruiti anche tanti di buoni con la correità delle scelte difensive, ai limiti del masochismo, di coach Ivanovic (cui, nota di colore, gioverebbe non poco un parrucchiere un pelo più bravo!?!?).

Tra le note positive certamente il ritorno a certi livelli di Delaney, che un accenno di rissa non se lo fa mancare quasi mai, ed il fatto che tutti hanno portato almeno un mattone alla causa, segno di un gruppo solido e coeso. La netta impressione comunque è che manchi sempre qualcosina e che con un paio di aggiustamenti in corsa si possa essere competitivi per raggiungere il risultato della scorsa stagione almeno, magari con un pò di fortuna in più (ed un Higgins in meno).

IL TABELLINO: BASKONIA VITORIA – OLIMPIA MILANO 64 – 78

DIAMO I NUMERI

22 – come i tiri sbagliati da tre punti da parte degli spagnoli che ne hanno insaccati solo 4, di cui due a partita ampiamente finita. Nel basket di oggi con queste cifre non si vince mai, manco se sotto canestro hai Shaq e Duncan. E non è esattamente il caso del Baskonia.

17 – i rimbalzi offensivi milanesi, a testimonianza del fatto che si può soffrire a rimbalzo in difesa ma si può dominare a rimbalzo in attacco. Non è una questione di uomini, ma di posizionamento di questi ultimi. Con un attacco bilanciato le opportunità di rimbalzo aumentano esponenzialmente, così come tenere gli 1vs1 in difesa fa crollare le probabilità di rimbalzo avversario. Poi se hai Shields da ala piccola una mano te la da; ma che dico una mano…Due mani…Che neanche quelle di Gianni Morandi. Elementare Watson. Anzi, elementare Shavon.

1 – come il nichelino caratteristico di Zio Paperone che mi gioco sul fatto che al ritorno, previsto il 10 febbraio, il roster del Baskonia sarà mooolto ma moolto diverso. 

12 – come i minuti concessi a Enoch, ampiamente il miglior lungo dei baschi in campo. Scelta inspiegabile da parte del buon Dusko. Certo che gli allenatori a volte compiono scelte alquanto bizzarre e meno male aggiunge lo scrivente, altrimenti di cosa scriverei?

31 – i minuti in campo di Devon Hall, anche a sto giro il più utilizzato da Messina. Vedremo con l’imminente ritorno di Daniels gli aggiustamenti ai minutaggi ma in pochi potevano prevedere che l’ex Bamberg fosse già così importante per la squadra: e poi 4 triple segnate e 4 tiri da due sbagliati. Il classico mondo che gira alla rovescia, come cantavano i (o le?) Radici nel Cemento, gruppo reggae di Roma.

3 – come recita il tabellino (trovate il link qui sopra), i falli commessi da Tarczewski. Sarà il suo modo di giocare, la sua meccanicità nei movimenti ma sta di fatto quando vedo sto povero ragazzo cornuto e mazziato dagli arbitri mi sale la carogna. A mia memoria, faccio fatica a trovare un giocatore più vessato dagli arbitri del buon Kaleb. Mi viene in mente il giovane Rusconi a Varese ma non si è mai arrivati a questi livelli…Chiedo l’aiuto da casa, se vi viene in mente qualcun altro fatemelo sapere!

5 – la valutazione, col segno meno davanti, di Jerian Grant. E pure il suo voto in pagella, di incoraggiamento poiché meritava anche di meno. Secondo me è il classico tipo di giocatore che deve sentire la squadra in mano per rendere al massimo, se gioca 10 minuti a spizzichi e bocconi con la palla in mano ad altri va in difficoltà. E sbaglia anche i piazzati da tre, che sarebbero mestiere per altri se la palla l’avesse lui. Un pò il discorso fatto molte volte per Cinciarini lo scorso anno, ed infatti basta vedere le sue prime partite a Reggio…

16 – i punti dell’ex milanese Fontecchio che, pur non essendo quello magico vestito d’azzurro, fa capire di poter essere uno dei migliori nel suo ruolo. Ed osservando un Gigi Datome spento e un pochetto bolso, son sicuro che molti tifosi milanesi hanno pensato: “…Se non l’avessimo fatto andare via…”. Non disperate cari amici, a volte ritornano. Melli docet (contiene invito al P.O.B.O.)

SALA STAMPA

Ettore Messina

“I ragazzi hanno disputato una grande partita difensiva, hanno difeso come pazzi per 40 minuti e sono stati efficaci a rimbalzo. Non abbiamo avuto una grande serata di tiro, ma abbiamo mosso bene la palla, continuato a farlo per tutta la gara, e tirato sufficientemente bene, soprattutto l’abbiamo fatto nei momenti cruciali, quando era davvero importante riuscirci.

È stata una bella vittoria, imporsi qui non è mai facile contro la loro aggressività. L’Euroleague è una competizione tremenda, ogni partita è importante anche in questo momento della stagione. Ogni possesso lo è. C’è già stato un cambio di allenatore dopo due partite, questo dice tutto di quanto sia esigente e spietata questa Lega. Credo che tutti i giocatori quando sono stati chiamati ad aiutare l’abbiano fatto e anche questo è molto importante”.

Cristiano Garbin

@garbo75

 

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