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Il Comune di Gorizia vuole 5 mila euro. La bolletta viene “stoppata”

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Il Comune di Gorizia vuole 5 mila euro. La bolletta viene “stoppata”

GORIZIA. Ballano 5 mila euro: 5.027,15 euro, per essere precisi al centesimo. È una vecchia storia che torna oggi alla ribalta. Un veloce inquadramento. I soldi in questione dovrebbe versarli la defunta Nuova Pallacanestro Gorizia per il pagamento di una bolletta Tia (Tariffa di igiene ambientale) risalente al periodo primo gennaio/luglio 2010. E sempre la “Nuova” ha deciso di ricorrere alla Commissione tributaria regionale contro l’atto di ingiunzione. Ciò ha fatto sì che la giunta conferisse il mandato di rappresentanza e difesa dell’ente all’avvocato comunale Stefano Piccoli.

Interessante la lettura della delibera perché ricostruisce gli eventi che si sviluppano, quasi, in un decennio. Già nel marzo del 2013 la “Nuova” propose ricorso alla Commissione tributaria provinciale di Gorizia contro l’avviso bonario: ricorso che venne rigettato nel dicembre del 2014. «Non essendo stata impugnata, la suddetta sentenza - si legge nella documentazione - è passata in giudicato nel 2015, rendendo quindi certa e definitiva la pretesa tributaria del Comune di 5.027,15 euro. Pertanto, con atto di ingiunzione datato 2018, l’ente (il Comune) ha ingiunto alla Nuova Pallacanestro Gorizia il pagamento dell’importo. Successivamente, la società ha proposto ricorso/reclamo contro l’atto di ingiunzione, a sua volta cassato dal Collegio reclamo e mediazione del Comune. È stata poi, nuovamente, la Commissione provinciale a condannare la Npg a rifondere al Comune le spese in giudizio, liquidate in 1.500 euro oltre agli accessori dovuti per legge».

Arriviamo ai giorni nostri. La “Nuova”, che non aveva provveduto al pagamento del tributo e delle spese legali, ha deciso di ricorrere, nell’ultimo giorno utile, alla Commissione tributaria regionale. A quel punto, logica e conseguente è stata la decisione del Comune di resistere, «in quanto - si legge nella delibera - l’impugnazione è totalmente priva di ogni fondamento, essendo anzi la stessa temeraria, avendo fini esclusiacamente degatigatori». L’ultima delibera prevede, dunque, di costituirsi e resistere nei confronti dell’appello pendente dinanzi alla Commissione tributaria regionale per il Friuli Venezia Giulia di Trieste, notificato al Comune il 15 marzo, dall’associazione sportiva dilettantistica “Nuova pallacanestro Gorizia” avverso la sentenza della Commissione tributaria provinciale 53/2020, conferendo il mandato di rappresentanza e difesa del Comune di GOrizia all’avvocato Stefano Piccoli.

Per la “Nuova” interviene l’ex socio Enrico Agostinis, di professione avvocato. Che ha una chiave di lettura, ovviamente, diversa rispetto a quella del Comune, ben esplicitata sia nella delibera e nell’analisi dell’avvocato Piccoli. «È una storia di lunga data, come avete potuto capire. Quella pretesa tributaria - spiega Agostinis - è stata contestata più e più volte e in diverse sedi. Originariamente assommava a 10 mila euro, poi diventati 5 mila. Perché la contestiamo? Perché è una richiesta mal formulata e con quotazioni non conformi alle norme di legge. Da qui, la decisione di ricorrere nuovamente». Pertanto, a sentire Agostinis, la decisione di ricorrere alla Commissione regionale non è certamente per perdere tempo ma perché chi l’ha presentata è convinto che le contestazioni hanno ben ragione d’essere. La “Nuova pallacanestro Gorizia” era la principale società di pallacanestro maschile di Gorizia, attiva fino al 2010, anno della mancata iscrizione al campionato di serie C dilettanti.

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