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LBA Unipolsai 2020-21: le difficoltà della Dè Longhi Treviso in stagione nelle sue statistiche

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Posticipata purtroppo a data da destinarsi la sfida tra De’ Longhi Treviso e Acqua S.Bernardo Cantù causa le troppe positività e sospette tali nelle fila della squadra brianzola, approfittiamo della mancata gara per capire l’andamento e più in particolare gli aspetti positivi e negativi mostrati dalla compagine veneta in queste prime quattro partite disputate.

Treviso ha allestito una squadra anzitutto con circa il 30% in meno del budget rispetto alla scorsa stagione come più volte dichiarato ai giornali da membri della società e ha cercato di rivoluzionare la squadra negli effettivi per cambiare lo stile di gioco.

L’intento, a tratti riuscito, è quello di correre in campo aperto e quindi puntare prevalentemente su contropiede e transizione.

Di contro, la solidità difensiva si immaginava che sarebbe venuta un po’ a meno. Vuoi per le caratteristiche fisiche e tecniche dei giocatori, vuoi per la complessità nel creare i giusti meccanismi in campo tra le molte facce nuove.

Le conferme dalla scorsa stagione sono state solamente quelle di Chillo, capitan Imbrò e Logan. Il resto dei giocatori è al primo anno in biancoceleste: Mekowulu, Russell, Akele, Carroll, Vildera e Cheese. Proprio quest’ultimo, deludente scommessa andata male ma preventivabile (se hai a disposizione un budget risicato e ti devi salvare è sempre meglio puntare sull’usato sicuro piuttosto che su un rookie al primo anno nel vecchio continente, ricordiamoci che i migliori giocano perlomeno una coppa europea e quindi si tratta di un giocatore di terza quarta scelta), è recentemente stato tagliato in favore del polacco Michal Sokolowski.

Si sono dimostrati sicuramente all’altezza il big man Mekowulu (14 PPG, il 63% da 2 e il 100% nelle conclusioni da pick n’ roll, circa 2 tiri a partita), il folletto Russell (miglior assistman della LBA, secondo dietro a Teodosic per efficienza nel pick n’ roll) e il nostro versatile azzurro Akele.

L’esterno ex Bergamo Carroll ha avuto alti e bassi, tra canestri importanti, schiacciate, mattonate e blackout difensivi.

Da rivedere Vildera, centro di riserva che si deve adattare velocemente alla categoria.

Logan è sempre una garanzia e toglie spesso le castagne dal fuoco, Imbrò ha positivamente impressionato e ormai è arrivato alla maturazione giusta per un rendimento costante.

Chillo deve dare energia ma spesso è stato arrendevole.

Ma senza concentrarci troppo sui singoli passiamo a vedere la De’ Longhi nel suo insieme.

Per quanto riguarda l’attacco Treviso (che ha affrontato in queste prime giornate Trento e Brescia in casa, Milano e Brindisi da ospite), è anzitutto ultima per tiri incontrastati con il 23% realizzati sui tiri totali, segno che il talento generale è abbastanza povero.

Paradossalmente la percentuale si alza al 44% per i tiri contrastati.

E’ decima per transizioni realizzate con il 13% (sul totale delle azioni d’attacco Treviso conclude il 55% delle volte in transizione).

Tredicesima sempre in percentuale sugli isolamenti realizzati.

In difesa però arrivano i problemi più grossi per la squadra della Marca. Treviso è decima in percentuale per canestri subiti in tiri non contestati, ma peggio è ultima nei tiri contestati che vanno a segno per gli avversari con il 57% (dalle 28 alle 50 conclusioni a partita).

Ultima per media punti subiti con 92.5 e soprattutto ultima per percentuale nei tiri da 3 subiti. Chiaro che concedere il 45% da lontano agli avversari è deleterio.

Ancora ultima la squadra di Menetti per punti concessi nel pitturato (42 a partita un’enormità), penultima per punti da seconda occasione (subisce 11.5 punti a partita che sono tantissimi a questi livelli).

 

Michele Bolinelli

@Boliplay

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