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F1, Ferrari: il Gp di Russia a Sochi darà le risposte attese?

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Dopo le tre vittorie consecutive, la Ferrari sembra essere tornata ai livelli del 2017 e del 2018, quando con Vettel lottò per strappare il Mondiale alla Mercedes. In particolare, la doppietta di domenica scorsa a Singapore ha veramente stupito anche gli addetti ai lavori. Ma cosa dobbiamo aspettarci adesso dalle Rosse?

Sotto gli occhi di tutti c’è il cambiamento messo in atto dalla Ferrari in seguito alla pausa estiva. Ai primi di agosto, il Circus era andato in vacanza con Vettel e Leclerc che chiudevano il GP d’Ungheria a un minuto di distacco da Hamilton e Verstappen. Da allora, il team di Mattia Binotto ha cambiato totalmente faccia. E, se i successi di Spa e Monza, per quanto non certo facili, erano pronosticabili, viste le caratteristiche tecniche della SF90, l’uno-due di Marina Bay ha lasciato di stucco i tifosi stessi.

Questo cambio di ritmo del team di Maranello ha più facce: una sicuramente tecnica, con gli aggiornamenti che finalmente si sono messi a funzionare, e una prettamente umana. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, il nuovo pacchetto fatto debuttare sulle strade di Singapore ha finalmente fatto ritrovare alla Ferrari quel carico aerodinamico che sembrava impossibile da reperire fino a quel momento. In particolare, gli sviluppi si sono concentrati sull’ala anteriore, a livello del bordo di ingresso della presa S-duct.

Ma gli sviluppi aerodinamici, da soli, non bastano a spiegare l’evoluzione della Rossa. L’aspetto mentale, infatti, è fondamentale; dopo Spa e Monza, dove ha potuto toccare con mano l’affetto dei tifosi, la squadra ha messo in mostra una solidità che fino ad ora era mancata. Esempio ne è la strategia adottata domenica in gara, con la sosta di Vettel in copertura su Verstappen, che ha portato poi alla doppietta finale. La rapidità e la decisione con cui si è arrivati alla scelta di fermare il tedesco sembrano veramente appartenere ad un altro tem rispetto a quello che, per dirne una, a Monaco teneva Leclerc fermo ai box provocandone l’eliminazione in Q1.

Da qui in avanti, cosa ci dirà la pista? Vero, la lotta per il Mondiale (se mai ci fosse stata) sembra chiusa da un pezzo; quindi la Ferrari può pensare gara per gara con tranquillità. Sochi darà le risposte che tutti stanno aspettando: se Vettel e Leclerc dovessero ottenere un altro risultato importante, allora sì che potremo parlare di un balzo in avanti che ha dell’incredibile. In ogni caso, le parole di Wolff e Hamilton nei giorni scorsi hanno messo in luce come dalle parti di Stoccarda siano tornati a guardare con attenzione verso Maranello. Certo, sanno benissimo di avere in mano le redini del 2019, ma forse in ottica futura stanno cominciando a non essere più così tranquilli come in passato.

In realtà, Hamilton ha messo in guardia i suoi: “Non abbiamo ancora vinto niente, la Ferrari ha più fame!”. Chiaro, Lewis fa il suo gioco, ma torna alla memoria un vecchio adagio di Yoghi Berra, mitico allenatore di baseball: “Non è finita finchè non è finita!”. Una cosa è certa: se in Russia dovesse arrivare un altro risultato positivo (o, perchè no, clamoroso), i rimpianti per una prima parte di stagione con troppi problemi e incertezze saranno veramente tanti.



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