Furlan: “Sinner e Alcaraz non si accontentano mai. Musetti può diventare n. 3, paradossalmente gioca meglio di loro”
Il tennis italiano, forte dell’epoca più fiorente della sua storia, si proietta verso un 2026 dai migliori propositi. La stagione ’25 si è conclusa con dei traguardi straordinari: Le Finals targate Jannik Sinner, la prima qualificazione di Musetti a Torino e la terza insalatiera consecutiva del team tricolore capitanato da Filippo Volandri. Non si potrebbe chiedere di meglio, eppure si lavora quotidianamente per portare tutti gli atleti azzurri al top, soprattutto coloro che attualmente pagano qualche posizione di ritardo in classifica.
“Era a un livello dove solo Alcaraz avrebbe potuto dargli fastidio”
Intervistato da “IlNordEst”, ha condotto la sua disamina sul tennis italiano Renzo Furlan, opinionista e telecronista di Sky. Il focus va innanzitutto sul trascinatore dell’intero movimento, nonché numero due del mondo, Jannik Sinner. L’altoatesino ha persino rischiato di chiudere in prima posizione il 2025 nonostante l’assenza trimestrale dal circuito per squalifica, preceduta da una serie di performance da capogiro per il nativo di San Candido: “Sono stati cinque mesi da Sinner, era a un livello dove solo Alcaraz avrebbe potuto dargli fastidio”, afferma l’ex coach di Jasmine Paolini. Dopo aver rasentato la perfezione, collezionando due Slam di fila, una Coppa Davis e il primo titolo di “Maestro” alle Finals, sono sorti dei dubbi circa lo status di Sinner una volta ritornato a gareggiare, ma Furlan non ne ha mai avuti al riguardo: “Conosco il ragazzo, so quanto è intelligente e so chi sono le persone che gli stanno vicino. Poteva esserci un po’ di apprensione al primo torneo, ma scollinato Roma non c’erano più dubbi sul suo ritorno ad alto livello”.
“Sinner e Alcaraz non si accontentano mai”
Il Foro Italico ha accolto Jannik come un Re, accompagnandolo sino alla finale poi persa da Alcaraz. La prima di un’estate ricca di sfide tra i due, destinati ad essere protagonisti di una delle rivalità più belle della storia del tennis. In quella calda e afosa sera dell’8 giugno, il popolo italiano, incollato alla tv, si è fermato a quei tre match point non capitalizzati dall’idolo nazionale, poi costretto ad una crudele resa, in rimonta. Un miracolo sportivo quello compiuto dal fenomeno di El Palmar, strabiliante nel tenere i nervi i saldi e ribaltare un incontro ormai compromesso, altrettanto eccezionale Sinner nel cancellare rapidamente quella terribile sconfitta, vendicandosi poche settimane più tardi sul campo più prestigioso del mondo: “Stiamo parlando di un giocatore che è sempre votato a dare qualcosa in più. Si chiama mentalità – ribadisce Renzo -. Sinner e Alcaraz non si accontentano mai e quando perdono alzano il livello continuando a rincorrersi uno con l’altro. Dopo Wimbledon è toccato allo spagnolo inseguire, dopo gli Us Open a Jannik. Sono sicuro che al Roland Garros lo vedremo con il coltello tra i denti perché è l’unico Slam che gli manca. Ma cercherà di ottenere il massimo ovunque”.
“Musetti può puntare a diventare il numero 3 del mondo”
Nel corso della sua intervista, Furlan ha messo a fuoco anche il profilo di Lorenzo Musetti, eletto “Atleta dell’anno” per via dei fantastici risultati raggiunti – specialmente durante lo swing sul rosso europeo – e per il primo ingresso in top 10. “Lorenzo sulla terra ha perso solo con Alcaraz e Draper. Il suo 2025 è stato ottimo, nel 2026 può puntare a diventare il nº 3 perché paradossalmente gioca meglio rispetto a Sinner e Alcaraz”, ha detto l’ex tennista azzurro a proposito del carrarino, dotato di un talento e un’eleganza straordinari, e per l’obiettivo Slam… “Le qualità e il potenziale ci sono – dichiara – poi la vittoria di uno Slam è legato a tante circostanze. Voi pensate che Djokovic non creda di poter fare suo ancora uno Slam? Certo che sì. Ma deve succedere qualcosa di strano: Alcaraz che incappa in una giornata no nei primi turni, Sinner che ha un inconveniente come a Shanghai. Certo se in semifinale se li ritrova tutti e due allora lo sa anche lui che è quasi impossibile”.
“Cobolli ha la personalità di entrare tra i primi dieci”
Dietro i due “alieni”, Sinner e Musetti, il talento non manca. Matteo Berrettini, leader del movimento azzurro prima dell’ascesa di Jannik, è tornato a suonare la carica a Bologna, e insieme a Flavio Cobolli, hanno trascinato l’ItalDavis verso il traguardo dinanzi al pubblico bolognese. Furlan vede qualità in ogni componente della flotta azzurra: “Flavio ha la personalità per entrare nei primi dieci giocatori al mondo. E cresciuto molto dal punto di vista tecnico-tattico, il dritto è diventato molto più incisivo. Può mirare alla top ten – e su Berrettini aggiunge – Se sta bene fisicamente, è motivato e non si scoraggia, cosa che ogni tanto gli è capitata, anche lui ha un potenziale da primi dieci. Però per riuscirci deve fare risultati importanti negli Slam. Io credo possa fare grandi risultati soprattutto su una superficie: l’erba”.
“Nardi? Deve alzare i giri del motore”
I due tennisti capitolini sono stati gli unici a scendere in campo durante le Finals di Bologna, mentre è rimasto ai box il convocato Lorenzo Sonego, che nel 2026 sarà affiancato full-time da Vincenzo Santopadre: “Lorenzo ha esperienza, è un giocatore fatto e finito, fisicamente non ha mai avuto problemi. A livello tattico quando riesce a imporre il suo gioco basato sul servizio e sul dritto se la gioca, ma deve riuscire a migliorare ancora il rovescio. Ecco da lui mi aspetto qualcosa in più in quel colpo”.
In contrasto la stagione 2025 di Darderi e Arnaldi, il primo sempre più verso le zone alte della classifico, il secondo, tormentato da un infortunio, è scivolato sino alla 61° posizione: “Proprio questo mi fa pensare che il ragazzo abbia un potenziale enorme. Conoscendolo credo che farà il possibile per sfruttarlo appieno – dice Renzo sul conto di Luli – Dovesse riuscirci potrebbe entrare anche lui nei dieci. Certo, lo stesso ragionamento vale per tutti i giocatori che oggi sono nei primi venti-trenta, ma è giusto che Luciano punti alto”. Mentre su Matteo Arnaldi, commenta: “Lo considero un giocatore completo, fisicamente molto predisposto. Pur giocando maluccio è riuscito a restare nei primi 60. Se diventa più incisivo la sua classifica migliorerà molto”.
Anche Luca Nardi e Mattia Bellucci si aggiungono alla lunga lista di tennisti italiani forti e talentuosi, anche se con meno picchi rispetto agli altri azzurri. Abbiamo visto sprazzi del mancino di Busto Arsizio a Wimbledon e Rotterdam, mentre per il classe 2003 di Pesaro, gli ottavi ad Indian Wells sono stati l’unico spiraglio di luce in un 2025 non proprio luminoso: “Volendo fare un paragone motoristico Luca deve alzare i giri del suo motore se vuole crescere di livello – suggerisce Furlan – a livello di talento è il migliore in Italia assieme a Musetti, ma il talento non basta”.
“Futuro Ferrero-Sinner? Non vedo due personalità che si sposerebbero così bene assieme”
L’ultimo spezzone del 2025 ha visto Carlitos Alcaraz separarsi dal suo storico coach, Ferrero, al quale, durante, un’intervista, è stata palesata l’ipotesi di una futura collaborazione con Jannik: “Tutto è possibile, ma non vedo due personalità che si sposerebbero così bene assieme – dice Renzo – Ferrero è eccessivamente rigido. Cahill e Vagnozzi funzionano perché sono due grandi comunicatori, sono empatici e lasciano a Sinner i suoi spazi – e circa l’interruzione della partnership con Alcaraz, aggiunge – Mi ha sorpreso la tempistica. La stagione era già finita da due-tre settimane, potevano decidere prima anche perché le avvisaglie si era avute nel corso dell’anno con qualche frase sibillina di Ferrero su certi comportamenti di Alcaraz”.

