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Rassegna stampa – I sogni di Darderi

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Darderi: “Voglio vincere Roma” (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Luciano Darderi è stato uno dei protagonisti del 2025, vincendo 3 tornei sull`amata terra rossa e mettendo in mostra una grande crescita anche su tutte le altre superfici, compresa l`erba con un bel terzo turno raggiunto a Wimbledon per la prima volta.

Come ha preparato il 2026 Luciano Darderi?

Ho cominciato a lavorare in Argentina dove sono stato circa 2 settimane a trovare la mia famiglia. Poi ho giocato la Tennis Premier League in India per una settimana e quindi sono arrivato a casa a Dubai dove proseguirò gli allenamenti fino alla prima settimana di gennaio. In tutto un paio di mesi dedicati alla preparazione.

Quali sono gli aspetti principali sui quali deve ancora migliorare?

Il mio obiettivo è crescere in modo omogeneo su tutte le superfici e lavorare anche nel gioco indoor. Per il 2026 il mio goal è quello di entrare in modo stabile nei primi 20 giocatori. Attualmente sono 26 Atp ma i punti che mi separano da questo traguardo sono circa 600, occorrerà essere concentrati fin da subito.

Da quale torneo inizierà le competizioni e quali ambizioni ha nel primo Slam di stagione che giocherà da testa di serie?

La mia prima tappa del circuito internazionale sarà Auckland, Atp 250 in Nuova Zelanda, dal 12 al 17 gennaio. Un gran bel torneo. Sarò testa di serie. Gli Australian Open verranno a seguire. Spero di poter riscattare quelli dell`anno scorso dove praticamente non ho potuto giocare perché influenzato. […]

Cosa pensa del momento attuale del tennis con i due leader incontrastati, Alcaraz e Sinner e gli altri che cercano di metterli in difficoltà? Chi ci riuscirà?

Il tennis sta vivendo un ottimo momento in Italia e nel mondo. La visibilità del nostro sport e dei suoi protagonisti è molto elevata Sinner e Alcaraz sono attualmente su un altro livello rispetto agli altri. Ma è uno sport dove tutto può accadere anche nel giro di pochi mesi. […]

Il divorzio tra Alcaraz e Ferrero l`ha sorpresa?

Sinceramente sì. Carlos è un amico. Mi auguro il meglio per entrambi.

Tre tornei Atp vinti nel 2025 più il prestigioso Challenger di Genova. Quale vorrebbe vincere più di altri nel 2026?

I grandi tornei hanno tutti un gusto particolare e inducono a sognare. Vincere Roma è il mio sogno. Per questo mi auguro di poter fare il meglio nel 2026 al Foro Italico.

È più difficile arrivare al n. 26 del mondo o cercare un ulteriore salto di qualità?

Migliorarsi sempre è il mio obiettivo. Mi auguro di poter entrare nei primi 10 giocatori al mondo. La top ten fa sempre la differenza e rappresenta un grande traguardo. Si lavora per questo, ogni giorno, sia in fase di preparazione che disputando i vari tornei nel circuito. […]

La battaglia dei sessi (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L`hanno chiamata allo stesso modo, perché la memoria conserva un fascino che supera il tempo e le generazioni. Ma se la “Battaglia dei Sessi” del 20 settembre 1973, la più celebre di tutte, cioè la sfida tra Billie Jean King e Bobby Riggs, finì per rappresentare il manifesto delle rivendicazioni di un tennis femminile che cominciava a prendere coscienza del proprio ruolo e della propria forza intrinseca (l`anno prima, per il successo a Parigi, la King prese 15.000 dollari in meno di Nastase, il vincitore del torneo maschile), quella di oggi a Dubai tra Sabalenka e l`ormai ex bad boy Kyrgios è soltanto un omaggio teatrale allo show business. Purché se ne parli, insomma. Sono cambiate decisamente le epoche storiche, oggi la popolarità del tennis è planetaria e i suoi campioni rivaleggiano con i calciatori nelle passioni della gente, ma avverte comunque la necessità di cercare nuovi mercati e nuovi fan, soprattutto nelle fasce d`età più giovani. E poi restano sul tavolo un paio di questioni nodali: nonostante gli enormi progressi, la parità di trattamento economico non ancora raggiunta tra giocatori e giocatrici resta un tema caldo; e poi, l`eterno dilemma su cosa possa fare la più forte del mondo quando dall`altra parte della rete c`è un uomo, continua ad avvincere. Ecco, la nuova battaglia dei sessi proverà a dare qualche risposta, senza peraltro che occorra caricarla di significati troppo profondi. Però è cosa buona e giusta che, se circo dovrà essere, almeno ci metta la faccia la numero uno del mondo, onesta nel suo approccio: «Lo so: nella partita del 1973 stavano cercando di lottare per cose diverse. Noi siamo qui per portare il tennis a un altro livello e per dare visibilità al nostro sport, per aiutarlo a crescere. Sento che le donne hanno già dimostrato di meritare la parità e da parte mia mostrerò semplicemente che siamo capaci di lottare alla grande contro un uomo e di divertirci. È anche un grande messaggio per le ragazze là fuori, spero che guardino e che vedano quanto sono forte e tosta, e che ho il coraggio di mettermi alla prova giocando con un uomo». E anche la scelta dell`avversario è funzionale, al netto che siano gestiti dallo stesso manager: Kyrgios in carriera è stato amato, odiato, ha fatto discutere e a ogni modo ha avuto un impatto mediatico importante, oltre ad aver giocato una finale a Wimbledon nel 2022. L`australiano è stato n.13 del mondo, ora è sceso al n.671 e ha giocato sei partite in tre anni, ma vuole rientrare ed è in cerca di rilancio. Insomma, l`obiettivo è che ci sia equilibrio, anche se la differenza di potenza fisica e di velocità di palla resta, […] tanto da consigliare regole ad hoc per accorciare le distanze: entrambi avranno un solo servizio a disposizione, ma la parte di campo dove giocherà la Sabalenka (che non cambierà) avrà dimensioni ridotte del 9% «per riflettere le differenze medie nella velocità di movimento tra uomini e donne». Partita al meglio dei tre set, ma al posto dell`ultimo parziale si giocherà un match tie-break ai dieci punti. […] Intanto, dalla lontana America, Billie Jean King, l`eroina di 52 anni fa, segue la vicenda con il dovuto distacco: «L`unica cosa analoga è che si affrontano un ragazzo e una ragazza, la mia sfida rappresentava uguaglianza, libertà, parità di retribuzione a parità di lavoro, era il simbolo del cambiamento sociale. Detto questo, spero ovviamente che vinca la Sabalenka». Ma la storia, stavolta, guarderà da un`altra parte.

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