Draper salta la trasferta in Australia: “Tornare in un torneo al meglio dei 5 set non sarebbe intelligente”
Jack Draper salta la trasferta in Australia. L’annuncio arriva direttamente da giocatore tramite un video su X.
“Sfortunatamente con il mio team abbiamo deciso di non partire per l’Australia quest’anno” dice con rammarico il numero 10 del mondo. “È una decisione davvero difficile, l’Australian Open è uno Slam, un torneo molto importante nel nostro sport. Però ho questo infortunio al braccio da molto tempo, sono nelle fasi finali del processo di recupero e tornare in campo in partite al meglio dei cinque set così presto non sembra una scelta intelligente per me e per il mio tennis in questo momento” prosegue Draper. “Ho affrontato diversi contrattempi finora, ma questo è stato di gran lunga il più difficile, impegnativo e complesso che abbia mai avuto“.
Jack conclude con una speranza: tornare presto in campo per riprendere il percorso che l’infortunio al braccio ha fermato proprio sul più bello. “È strano: sembra sempre rendermi più resiliente, più affamato, e mi fa desiderare ancora di più di diventare il giocatore che voglio essere. Non vedo l’ora di tornare in campo nel 2026 e competere di nuovo. Grazie a tutti per il supporto nel 2025, significa davvero tanto”.
Il 2025 di Draper, tra infortuni e grande tennis
L’infortunio al braccio che sta preoccupando e non poco Draper è solamente l’ultimo degli acciacchi che il 24enne di Sutton ha dovuto affrontare nella sua carriera, che per lunghi tratti ha stentato a prendere il volo proprio per un’integrità fisica che fatica a mantenere.
Jack ha inaugurato il 2025 con tanti dubbi legati a un problema all’anca accusato durante l’off season. Ciononostante, all’Australian Open ha massimizzato i risultati, fermandosi agli ottavi di finale contro Carlos Alcaraz.
Il tennis ha atteso a lungo l’esplosione del britannico, che non ha mai smesso di sognare in grande. La finale di Doha, persa contro Andrey Rublev, non è stato che l’inizio di uno spaccato di stagione giocato a ritmi folli. Il primo Master 1000 a Indian Wells, l’irruzione in top 10, la finale a Madrid sono le le conseguenze luminose, la concretizzazione del livello messo in campo da Draper, che per lunghi tratti è parso quasi inarrestabile.
Poi la fiducia ha iniziato a scricchiolare. Tra il Roland Garros e Wimbledon mette a referto rispettivamente un ottavo di finale e un secondo turno. Nel mezzo la semifinale al Queen’s, dove la pressione gli ha giocato un brutto scherzo. Si è senz’altro consolato con il best ranking alla posizione numero 4 e le speranze erano tutte riposte nel ritorno sul cemento.
Tuttavia, il braccio di Jack ha richiesto un periodo di stop, inizialmente stimato in poche settimane, con la previsione di scendere in campo allo US Open, dove aveva una cambiale mica da poco da riscattare, ovvero la semifinale del 2024. Il primo turno a New York rimane l’unica partita giocata dall’inglese post Wimbledon, costretto al forfait prima del secondo turno.
La prudenza non è mai troppa, allora la decisione è stata di non affrettare ulteriormente la ripresa di dare appuntamento al 2026.
Ora questo nuovo intoppo. La speranza è che Draper non sia il nuovo “what if” del tennis, limitato nell’enorme potenziale dagli infortuni. Intanto Jack ha inglobato Jamie Delgado nel proprio team. Le ambizioni rimangono al massimo.

