Grant: “Diventare numero uno è sempre il mio grande sogno, ma sto imparando a ragionare per piccoli obiettivi”
Attualmente n°238 WTA, con un best ranking alla posizione numero 208 della classifica mondiale, Tyra Caterina Grant si appresta a vivere un 2026 dove a caccia di alcune risposte. La stagione 2025 l’ha vista disputare due finali ITF oltre all’esordio nel circuito principale grazie agli inviti del torneo di Miami e degli Internazionali d’Italia. Il team al gran completo, la coppia Furlan-Donati più il preparatore Massimo Pinducciu, è già al lavoro in vista della prossima stagione che inizierà stretto giro di posta. Intanto l’annata appena conclusasi è stata ricca di esperienza altamente formative: “Ho scalato rapidamente la classifica, passando dalla posizione 600 fino a ridosso della Top 200 WTA. I buoni risultati ci hanno portati a rivedere la programmazione per avvicinarci sempre di più alle qualificazioni Slam. Dal mondo Junior le cose si fanno più serie, ma ci sono tornei come quello del Foro Italico dove mi sono divertita molto“. Il sogno ricorrente rimane quello più grande, per lei che ad appena 17 anni rappresenta già l’unico e solo futuro del nostro tennis al femminile: “Diventare numero uno è sempre il mio grande sogno, ma sto imparando a ragionare per piccolo obiettivi“.
Intervistata dal Corriere dello Sport, Grant ha toccato diversi temi: dall’anno che sta per concludersi, pieno zeppo di grandi emozioni, passando per la programmazione in vista del 2026 fino anche ad analizzare le complessità del passaggio dal circuito junior a quello pro.
La chiamata Billie Jean King Cup
“Il periodo a Shenzhen è stato pazzesco. La mia convocazione era tutt’altro che scontata ma é stato emozionante anche
solo conoscere per la prima volta Paolini e Bronzetti in aeroporto. Abbiamo creato un bel rapporto e ora ci sentiamo
spesso. Non ho disputato match ufficiali, ma allenarmi
a quella intensità per diversi giorni mi ha aiutato tanto“.
Il percorso dopo il salto dal mondo junior
“Al di là degli aspetti tennistici sto cercando di darmi dei
piccoli traguardi a corto raggio. Spesso penso ad arrivare al vertice della classifica o vincere Slam, ma quei sogni passano
soprattutto dai piccoli risultati. Ciò che manca tra i “grandi”
è il concetto di aggregazione, che dagli ITF in poi scompare
quasi del tutto. Amavo passare del tempo con tanti colleghi
fuori dal campo, mentre adesso questa cosa l’ho dovuta
mettere da parte. Per fortuna posso contare su due o tre
amicizie che sono di grande supporto, sebbene non passi molto tempo a casa“.
Roma l’acceleratore mediatico e la proiezione al 2026
“Dagli Internazionali d’Italia sono cambiate parecchie cose. Tanta gente ha avuto modo di conoscermi e adesso mi capita anche di essere riconosciuta sia nella Capitale che nelle città più piccole. Mi porto dentro tante esperienze che inetto da parte in vista del 2026; con il mio team abbiamo deciso di allungare un po’ la preparazione per arrivare ancora più pronti e disputare le prime partite ufficiali tra fine gennaio e inizio febbraio“.

