Pizzorno: “Paolini ha la curiosità di Sinner e Djokovic. Con Errani c’è piena sinergia”
Il 2025 ha confermato Jasmine Paolini ai massimi livelli del tennis. Singolare o doppio non fa differenza. Rispetto alla stagione precedente forse c’è stata una continuità meno marcata, soprattutto negli Slam, ma la vittoria a Roma – con tanto di bis in doppio, 40 anni dopo Raffaella Reggi – il primo Slam con Sara Errani hanno rilanciato le ambizioni della toscana, salvo poi perdersi in alcune incertezze che l’estate aveva fatto affiorare. Sul finire del calendario, Jasmine ha ritrovato se stessa, centrando la seconda qualificazione consecutiva alle WTA Finals e trascinando l’Italia verso la conferma del titolo in Billie Jean King Cup.
È stata un’annata rapsodica anche fuori dal campo, con una serie di avvicendamenti sulla panchina della giocatrice toscana, dopo l’addio a sorpresa a Renzo Furlan, che hanno complicato alcuni momenti già difficili. È stata la stessa Paolini a dipanare i dubbi circa il proprio team per il 2026, ospite di “Che tempo che fa”: Danilo Pizzorno e Sara Errani saranno le guide tecniche.
Pizzorno è una certezza nel mondo degli allenatori. Fautore della videoanalisi fin dai tempi in cui in pochi ne avevano intuito le grandi potenzialità, ultimamente ha allenato con successo Liudmila Samsonova, accompagnandola fino ai confini della top 10, alla 12esima posizione. Dalla tournée asiatica è al fianco di Jasmine, prima come allenatore in pectore, poi come coach a tutti gli effetti.
“Con Jasmine ci conosciamo dal 2020, quando dopo la lunga parentesi del Covid Renzo Furlan mi chiese di dare un supporto sotto il profilo tecnico. Il progetto è poi diventato anche Federale a supporto di tutte le giocatrici facenti parte della Billie Jean King Cup” spiega Pizzorno in un’intervista rilasciata a “Tuttosport”. Di seguito quanto evidenziato.
Pizzorno: “Abbiamo impostato un piano ad ampio raggio. Si è già creata la giusta sintonia nel team”
Pizzorno è pronto al nuovo incarico, forte di mesi di prova andati nel migliore dei modi. Non per i risultati – quelli vanno e vengono e hanno valore solo sul lungo periodo – ma per l’alchimia che è andata creandosi all’interno del gruppo di lavoro.
“Il periodo di prova coinciso con la trasferta asiatica è andato bene e il tutto è stato facilitato dalla sintonia già in essere con Jasmine e Sara Errani. Grazie al fatto di aver già lavorato insieme tutto è stato più semplice, soprattutto portare da subito qualità” spiega Danilo. “Questo succede quando conosci già il metodo della giocatrice con la quale ti rapporti, il linguaggio, le reazioni. Occorreva solo ripartire impostando un piano a più ampio raggio”.
Poi l’allenatore si addentra nella spiegazione dettagliata della preparazione, avvenuta sui campi di Valencia. Uno dei temi più importanti sollevati da Pizzorno è il cambio di racchetta, che richiede un adattamento specifico. “Siamo stati a Valencia per circa tre settimane allenandoci prevalentemente sul veloce. Un po’ di sedute le abbiamo fatte anche sulla terra rossa in considerazione del cambio di racchetta operato da Jasmine. Sotto tale aspetto è stata importante anche la customizzazione dell’attrezzo sulla quale è intervenuto Andrea Candusso. Abbiamo trascorso il Natale a casa e domani partiremo alla volta dell’Australia con tre voli diversi. Io da Bergamo, “Jas” da Nizza e Sara da Milano. Ci ritroveremo a Dubai da dove proseguiremo per Perth, dove andrà in scena la United Cup. L’appuntamento successivo sarà quello degli Australian Open”.
Mancano veramente poche settimane al primo appuntamento importante, ovvero l’Australian Open, che inaugura il calendario degli Slam. Il lavoro portato avanti nell’off season è stato intenso e ha riguardato varie sfere, con l’obiettivo di poter massimizzare le prestazioni soprattutto nei Major, dove lo scorso anno Paolini non è riuscita a incidere a dovere.
“L’obiettivo era quello di agire in più aree del gioco per incidere maggiormente e raccogliere i frutti pensando non solo all’immediato ma a un percorso a più lunga gittata. Il piano è quello di costruire per tasselli e consolidare sempre di più quanto fa già parte del suo bagaglio. Il “mantra” è lavorare ora per concretizzare dopo. I prossimi quattro anni saranno molto importanti per Jasmine nell’ottica di raggiungere sempre di più la massima continuità”. Pizzorno palesa anche i traguardi da raggiungere: “Il principale obiettivo è tenere il livello e migliorare ancora. Lo scorso anno Paolini ha offerto ottime prestazioni nei tornei 1000 e nei 500 ed è stata più altalenante nei tornei dello Slam, considerando che aveva punti pesantissimi da difendere al Roland Garros e a Wimbledon. Ormai l’atleta toscana ha preso coscienza dei propri mezzi e sa di poter stare al passo con le migliori”.
Le parole d’ordine sono: migliorare i colpi di inizio gioco e trovare le variazioni che possano togliere il ritmo alle grandi colpitrici: “Abbiamo curato in queste settimane di lavoro il servizio, la risposta e le variazioni di ritmo, arma quest’ultima che potrà esserle molto utile contro giocatrici dalla palla pesantissima coma Sabalenka e Anisimova. Sarà fondamentale tenerla sempre “focus” sugli aspetti delle motivazioni e dei miglioramenti”.
Pizzorno: “Errani si occupa della strategia, io della tecnica. Paolini ha la curiosità dei grandi campioni, come Sinner e Djokovic”
Uno degli aspetti che più accende la curiosità è capire come Pizzorno e Errani convivranno sulla panchina di Paolini. “Sara si occupa della strategia, io della tecnica. Siamo in perfetta sinergia e cercheremo di dare ognuno il massimo per il bene della giocatrice” chiarisce subito il coach. Errani interpreterà il doppio ruolo di allenatrice e compagna di doppio, specialità che Jasmine non accantonerà, con l’avallo di Danilo.
“Abbiamo fatto un’attenta analisi della situazione. A livello di tornei 1000 e 500 i tempi medi di durata di un incontro, con il “no add” e il super tie-break come 3° set, non superano l’ora e un quarto. Quando non giochi il doppio nelle giornate di riposo dei 1000, che ormai durano quasi due settimane, fai almeno un’ora di allenamento” spiega Pizzorno. “L’attenzione è però ben diversa rispetto a quella di una partita. Non si tratta pertanto di uno stress, ma di un allenamento di altissimo livello al quale occorre aggiungere l’aspetto delle soddisfazioni che ne derivano, vedi lo scorso anno la vittoria a Roma o nel 2024 l’oro olimpico a Parigi e quello tecnico-tattico. Negli Slam l’impegno è maggiore ma in ogni caso c’è la massima disponibilità anche di Sara a scegliere le presenze e valutare le circostanze”.
Infine, Pizzorno chiude con un elogio luminoso per Paolini. Alla domanda su cosa lo abbia colpito maggiormente di Jasmine, la risposta è un paragone di caratura mondiale. “La curiosità costante per aggiungere qualcosa al proprio tennis. Una caratteristica che soli i grandi campioni hanno, vedi anche Jannik Sinner, un vero esempio, e Novak Djokovic. Inoltre la sua capacità di dare la giusta importanza sia alle vittorie che alle sconfitte, sdrammatizzando anche con un sorriso le situazioni di campo. Il suo carattere solare è certo un valore aggiunto”.

