Gli obiettivi di Musetti per il 2026: “Seconda settimana in Australia e colmare il gap con Sinner e Alcaraz”
Il 2025 di Lorenzo Musetti è stato più che soddisfacente. La top 10, gli ottimi piazzamenti negli Slam e nei 1000, ma anche una consapevolezza diversa della sua persona e del modo di stare in campo. Il 23enne di Carrara si è raccontato a Federica Cocchi in un’intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport. In questa chiacchierata si sono toccati vari temi: dai successi recenti alla Coppa Davis, passando per i nuovi arrivi in famiglia e nel team, i due mostri sacri Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, e gli obiettivi a breve e lungo termine.
Musetti: “È stato un anno ricco di prime volte”
La stagione appena andata in archivio è da incorniciare per l’attuale numero 8 del mondo, che non può non ritenersi appagato a seguito dei traguardi tagliati. “È stato un anno ricco di prime volte che mi hanno reso orgoglioso e consapevole”, ha raccontato. “Nei miei highlights inserirei sicuramente la finale di Montecarlo, le due semifinali di Roma e Madrid, il debutto in top 10, la prima semifinale al Roland Garros, i quarti allo US Open. Poi, anche se arrivata con un po’ di fatica, non posso non mettere l’approdo alle Finals. Peccato che fisicamente sia arrivato un po’ bollito…”.
Ecco quindi la scelta di chiudere la stagione a seguito della rassegna torinese, che ha permesso a Musetti di poter stare vicino alla sua compagna nei giorni antecedenti la nascita del loro secondogenito. “Con l’arrivo di Leandro è cambiato un po’ tutto, ed è inutile dire che siamo felicissimi. Ludovico non è geloso, anzi. Credo abbia capito che quel neonato non è un bimbo di passaggio, ma è permanente. Sono tutti e due molto piccoli e Ludo, secondo me, nei prossimi mesi si renderà più conto che avrà un fratellino. Saranno momenti delicati da gestire come genitore, come coppia”.
Musetti: “Al Roland Garros sentivo l’esigenza di qualcosa di diverso”
Delicato potrebbe essere anche l’inserimento di un nuovo membro nel team: José Perlas nel caso di Lorenzo. “La volontà di aggiungere una figura alla squadra è nata nella settimana di Parigi, al Roland Garros. Venivo da un ottimo periodo, però sentivo l’esigenza di qualcosa di diverso, che potesse dare qualcosa di nuovo a me, a Simone, a tutto il team. Qualcuno che potesse portare esperienza. José da questo punto di vista ne ha parecchia. Sta andando tutto molto bene, il lavoro sta proseguendo e credo che ci stia dando tanti spunti per cercare di colmare un po’ il gap con i primi al mondo. Ci muoveremo tutti insieme in questi due mesi e poi si alterneranno Josè e Simone nel resto della stagione. Però questi due mesi, specialmente l’inizio, secondo me è molto importante che ci sia un lavoro congiunto per amalgamarci sempre di più”.
Il calendario oramai è costituito prevalentemente da tornei su cemento. Musetti e la sua squadra lo hanno capito molto bene e gli obiettivi in questo senso sono chiari nella loro testa. “Ora sarà importante crescere ancora di più su una superficie come il veloce, che ci impegna tre quarti dell’anno. Quello che ha fatto la differenza quest’anno è aver giocato meglio sul veloce ed essere migliorato specialmente al servizio e nei colpi di inizio gioco. Stiamo sempre di più cercando di valorizzare questi colpi e credo che la direzione sia quella giusta. Sono veramente contento, non vedo l’ora che inizi la prossima stagione”.
Musetti: “In futuro spero di ritagliarmi un ruolo decisivo con la maglia azzurra”
L’obiettivo per il 2026 è ambizioso per il tennista toscano, che vuole ridurre il divario con i primi due della classifica mondiale. “Sicuramente essere sempre più continuo per colmare la distanza con i primi due. Durante la stagione ho avuto l’occasione di affrontare sia Sinner che Alcaraz e sono sempre uscito battuto. Ma l’importante è stato portare a casa informazioni, e io ho capito su cosa potrei crescere”. Per quanto riguarda il breve termine, invece: “Voglio raggiungere la seconda settimana già in Australia, questo è un obiettivo di partenza. L’anno scorso ci ero andato vicino, poi avevo perso una partita che poteva girare diversamente (Ben Shelton lo aveva battuto al terzo turno, ndr) e si sarebbe un po’ aperto il tabellone. Poi, se tutto andrà come spero, giocare le Finals arrivandoci senza otto settimane di rincorsa per il mondo. Il tennis, come la vita, è fatto di episodi”.
La maratona per qualificarsi per Torino lo ha infatti portato a prendere una decisione difficile, ma necessaria: “Mi è dispiaciuto rinunciare alle Finals di Bologna, ma sono stato il primo tifoso davanti alla tv mentre i miei compagni si giocavano l’Insalatiera. In futuro spero di essere protagonista e ritagliarmi quel ruolo decisivo in azzurro, che ancora non sono riuscito ad avere fino in fondo”.
Ciononostante, il nome Lorenzo Musetti è sempre più conosciuto dal pubblico, che ormai ha capito che non esiste solo Sinner. Ci sono molti altri campioni che provano a seguire le sue gesta. “Non è il primo anno che faccio buoni risultati, ma sicuramente c’è stata molta più visibilità. Anche il fatto di essere stato l’atleta più cercato su Google è una cosa che mi ha sorpreso positivamente. Sono contento che ci siano stati così tanti tifosi e appassionati dello sport in generale che abbiano ricercato il mio nome. È stato un bel passo avanti”.

