Notizie

Il 2025 di Lorenzo Sonego: alti, bassi e un epilogo da leoni pensando al futuro

0 1

I quarti a Melbourne

Ha atteso la vigilia del suo trentesimo compleanno nel 2025 Lorenzo Sonego per provare l’ebbrezza del quarto di finale in un torneo del Grande Slam, un traguardo che si iniziava a dubitare risiedesse ancora nel perimetro delle possibilità del tennista torinese; Sonny invece a Melbourne intuisce di essere sul percorso adatto alla scalata dei turni più caldi della manifestazione e, superato l’anziano Wawrinka in quattro set, al secondo turno sorprende la grande speranza brasiliana Joao Fonseca in cinque set, facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto.

Il giovanissimo vincitore delle ATP Next Gen Finals, probabilmente ubriaco di complimenti e di emozioni dopo la vittoria al primo turno ai danni di Andrey Rublev, si arrende alla progressione dell’azzurro, che poi elimina sullo slancio Fabian Marozsan e Learner Tien. L’impegno nei quarti con Ben Shelton, ventunesima testa di serie, è di quelli che tanto piacciono a Lorenzo: pronostico avverso e un avversario forte, potente ma incostante e distratto, capace di eccitarsi come di immalinconirsi; capace insomma di regalare punti e insperate aperture nel punteggio.

Lorenzo gioca con furore agonistico degno del palcoscenico e dell’occasione ma cede il primo set di poco e il secondo di pochissimo; poi vince il terzo ma il tie-break del quarto lo boccia. Peccato, l’atleta sabaudo non raggiunge la semifinale ma è finalmente tra i last eight di un Major e l’impresa, a ben vedere, non necessiterebbe di spiegazioni particolarmente elaborate: Lorenzo ha superato tre colleghi fuori dalla top 100, solo uno vicino, come lui, alla top 50 (Marozsan) e ha perso dal primo giocatore escluso dalla top 20.

Il cammino nel primo Slam della stagione somiglia a quello che è stato il percorso in tutta la stagione: nei confronti degli avversari fuori dalla top 50 ha un record, infatti, di 19-6, un 76% che non ha eguali in tutta la sua carriera, nemmeno nell’anno del suo best ranking, quando cioè nel 2021 fu ventunesimo. Allora scrisse un 66% e fu l’unica occasione in cui superò il 60%; per converso il 2025 lo ha visto dichiarare un fallimentare 1-15 nei confronti dei primi venti della graduatoria ATP, che peggiora l’1-11 della stagione precedente che fu a sua volta il suo dato più basso.

Sonego sembra avere smarrito la sua capacità di dare il meglio del suo tennis al cospetto dei più forti: ricordiamo quando seppe battere Novak Djokovic a Vienna nel 2020, Thiem e Rublev a Roma l’anno seguente. Viceversa, incorre meno in scivoloni con avversari di nobiltà inferiore, sempre parlando in termini di graduatoria ATP.

Il prosieguo della stagione

Sonego torna dall’Australia rivedendo da vicino la top 30 e a Marsiglia è di nuovo nei quarti, dove viene stoppato da Humbert, ma per ritrovarlo vincitore di più di due partite consecutive dobbiamo aspettare i Championships, quando mette in fila due bellissime performance contro Nicoloz Basilashvili e soprattutto con Brandon Nakashima, vincendo al quinto set e con tre tie-break su quattro; negli ottavi il ruolo del cattivo è ancora impersonato da Ben Shelton, che un mese prima aveva eliminato Sonego anche a Parigi e che nel Regno Unito vince in quattro set.

In precedenza, la stagione sulla sua superficie di provenienza, la terra battuta, era fuggita via in soli cinque incontri, solo uno dei quali vinti; a Roma l’argentino Roman Andres Burruchaga, ventitreenne all’esordio in un Master 1000 e protagonista nella stagione in appena sette match, gli cuce addosso un 6-2 6-3 mortificante. Se non altro, in Canada e a Cincinnati chi lo batte si chiama Andrey Rublev o Taylor Fritz, ma a New York la firma del giustiziere al primo turno dell’atleta di Torino è quella di Tristan Schoolkate, tennista compreso di poco nella top 100 (96) che però nel quinto set, per ammissione dello stesso Lorenzo, “ha giocato meglio nei momenti importanti”.

La caduta così precoce nello Slam americano gli apre però un ultimo periodo in crescita, con i quarti di finale a Stoccolma, con nuova sconfitta con Humbert, gli ottavi di finale a Parigi indoor con Medvedev e soprattutto la semifinale a Metz con Cameron Norrie, che arriva dopo un derby vinto contro il numero ventidue del mondo Flavio Cobolli. In Francia con il campione moscovita per Sonego si può parlare di prestazione entusiasmante e di grossa occasione non colta, mentre nel turno precedente c’è l’unica vittoria con un top 20 della stagione, un Musetti visibilmente stanco dal punto di vista nervoso per il pensiero continuo e molesto in direzione della qualificazione alle ATP Finals.

Sonego chiude la stagione con un rientro in extremis in top 40, sullo scranno numero 38, una delle migliori risultanze della sua carriera, e il peso determinante dell’ultimo tratto del 2025 gli frutta una meritatissima convocazione nella trionfale settimana novembrina di coppa Davis: a Bologna Sonny non mette piede in campo, come del resto Bolelli e Vavassori, ma la chiamata di Filippo Volandri è indicativa riguardo l’efficienza fisica e le qualità tecnico-agonistiche del trentenne piemontese, già vincitore del trofeo nel novembre 2023 in doppio con Sinner e grande protagonista a Settembre con Arnaldi nella fondamentale vittoria con il Cile.

Prove di futuro

Il primo a valutare la propria annata è proprio il diretto interessato e Sonny si affibbia un bell’otto, un voto che da un lato può sembrare generoso e dall’altro può invece, volendo dare un peso e una significatività maggiore agli avvenimenti più recenti, essere un suggello numerico a una serie di prestazioni in crescendo che fanno ben sperare per il futuro del veterano tra i protagonisti tricolori. Il successo pieno manca dall’agosto del 2024 a Winston-Salem ma i risultati di Parigi indoor e a Metz sono arrivati contro avversari di maggior valore; l’atteggiamento del giocatore sembra essere quello di chi si sente perfettamente integro dal punto di vista fisico e facendo leva su questo fattore può cercare ancora uno sviluppo tecnico.

Chiusa l’esperienza durata circa un anno e mezzo con Fabio Colangelo, Sonego ha deciso di stringere un rapporto più stretto con Vincenzo Santopadre, entrato nella squadra inizialmente con compiti di consulenza e ora come coach a tutti gli effetti. In una bella intervista qui riportata l’ex allenatore di Matteo Berrettini si dice fiducioso sulle possibilità del suo assistito di durare ancora a lungo e di trovare uno stile di gioco che sia una sintesi più fruttuosa possibile tra un tennis molto arrischiato e uno più ragionato ma troppo dimesso.

L’uomo degli highlights

Le sue superbe qualità atletiche e la capacità di giocare a tutto campo ne contraddistinguono le partite e contribuiscono a presentarlo come uno dei tennisti più divertenti del circuito; a Melbourne tormenta Fonseca mascherando magnificamente la palla corta di dritto, poi beffa Shelton due volte: con una volée di rovescio in tuffo che rimbalza e ritorna nella propria metà campo e con un passante-uncino di dritto retrocedendo da rete per raggiungere un lob dell’americano. Con Nakashima a Wimbledon si avvale della superficie soffice per deliziare il pubblico a mezzo di recuperi con capriola annessa e a Metz sorprende Cobolli con un pallonetto effettuato di nuovo con corsa a recuperare la linea di fondo e da sotto le gambe.

Non di rado si ha l’impressione che arranchi con i suoi colpi di rimbalzo e che riequilibri con l’atletismo e con la capacità di giocare in mezza volata, ma i margini di rischio permangono alti durante la gara; Lorenzo ha un tennis istintivo e dispone di una carica nervosa che lo porta a svariare da prestazioni autenticamente strabilianti, con exploit fisici che talvolta ci ricordano il sommo Gael Monfils, a inaspettati low nei confronti di avversari non sempre fenomenali. Il punto è davvero quello toccato da Santopadre: la strada per raggiungere un salto di qualità, ancora nelle sue potenzialità, passa attraverso una migliore gestione delle percentuali di rischio che gli permettano un diverso consumo delle energie nervose, comparto nel quale ci ricorda invece Paolo Canè, anch’esso protagonista di imprese esaltanti ma spesso incapace di dare continuità dal punto di vista della tenuta mentale.

Sonego crede nelle sue chance, la scelta stessa di stringere un più stretto connubio con Santopadre ne dà testimonianza e i dati citati in merito a una sua maggiore continuità in stagione al cospetto di giocatori dal ranking paragonabile al suo o peggiore dovrebbero riferire di una più completa contezza di Sonny nei propri mezzi. Il 2025 di Lorenzo Sonego, apparentemente costellato solo di alti e bassi e fatalmente offuscato dalla crescita di Cobolli e Musetti, oltreché dai successi del capofila Sinner, secondo noi racchiude un messaggio da cogliere da parte di chi, con baldanza in campo ma nel complesso silenziosamente, sta ponendo le basi per una stagione da seguire con curiosità e speranza: la carriera ricomincia a trentuno anni è lo slogan che potrebbe attagliarsi al suo 2026.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Circolo della Stampa di Torino - Sporting

Altri sport

Sponsored