Billie Jean King sulla sfida Sabalenka-Kyrgios: “Io giocavo per il cambiamento sociale, la loro è un’altra cosa”
La regina del circuito WTA, Aryna Sabalenka, e il provocatorio tennista australiano sceso oltre la 600ª posizione, Nick Kyrgios, sono pronti a sfidarsi domenica 28 dicembre sul cemento della Coca-Cola Arena di Dubai in una quarta edizione di “Battaglia dei Sessi“, un incontro mediatico che sta già facendo discutere ancora prima del suo inizio.
La partita al meglio dei tre set, trasmessa anche dalla BBC, seguirà regole pensate per livellare le differenze biologiche, come una riduzione del 9% del campo della bielorussa basandosi su dati che suggeriscono una minor velocità di spostamento delle donne e l’abolizione del secondo servizio. È un’impostazione ben diversa da quella del 1973 tra Billie Jean King e Bobby Riggs, giocata alla pari e alla meglio dei cinque, diventata simbolo della lotta per i diritti delle donne nello sport.
Con l’accusa di minare gli anni di progressi volti all’uguaglianza di genere, Billie Jean King e alcuni media si sono dichiarati contrari a questa esibizione.
King: “Non è la stessa cosa”
La vincitrice dell’epocale match contro il maschilista Riggs prende le distanze dall’evento annunciando a BBC Sport: “L’unica somiglianza è che uno è un ragazzo e una è una ragazza. Tutto qui. Il resto no. La nostra sfida riguardava il cambiamento sociale, culturalmente, dove eravamo nel 1973. Questa no”.
L’incontro di Billie Jean King e Bobby Riggs ebbe luogo ai tempi della legislazione Title IX negli Stati Uniti, che proibiva la discriminazione basata sul sesso in qualsiasi programma educativo su fondi federali, e giocato lo stesso anno in cui l’ex tennista fondò il circuito femminile, la Women’s Tennis Association (WTA). “Sapevo di doverlo battere per un cambiamento della società. Avevo molte ragioni per vincere” ha detto ancora King. “Spero sia un gran match. Ovviamente voglio che vinca Sabalenka, ma semplicemente non è la stessa cosa”.
Oltre ai valori dietro la partita, cambiano anche le sue regole
Billie Jean King a 29 anni ha lottato in tre set terminati 6-4, 6-3, 6-3 senza nessun privilegio rispetto all’avversario, allora cinquantacinquenne ed ex campione in singolare di Wimbledon e US Open. “Dissi: ‘senti, gioco alla pari o altrimenti non gioco’. E a Bobby questo piacque moltissimo”. Discorso diverso per la ventisettenne prima al mondo che si atterrà a un campo ridotto e qualche accortezza.
Irrompe Kyrgios
Il protagonista maschile del futuro match risponde: “A proposito, i commenti negativi riguardo alla Battaglia dei Sessi non fanno altro che dargli più attenzione. Alla fine, Aryna passerà per una delle migliori giocatrici e io avrò intrattenuto folle di tutto il mondo. Siamo due persone, due buoni amici che vogliono dare spettacolo e attirare più attenzione sul tennis. A nessuno importa cosa hai da dire”.
Anche Kyrgios, come Riggs, ha avuto un passato controverso: ha ammesso di aver aggredito un’ex fidanzata nel 2021 e ha condiviso un post discutibile dell’influencer Andrew Tate lo scorso anno, nonostante si sia poi dichiarato non misogino.
Quindi, anche se la coppia ha più volte ribadito essere solo puro divertimento, forse nella possibile vittoria di Aryna si nasconde comunque una nota sottile di rivincita.
The Guardian rimprovera la BBC
Tra le critiche mosse dai media, quella del quotidiano The Guardian è di certo la più incisiva. La testata giornalistica vede la nuova “Battaglia dei Sessi” come occasione per sminuire lo sport femminile, sia in televisione che in un’Internet già saturo di odio tossico, e critica la BBC che, per inseguire l’audience e competere con i media commerciali, tradisce la sua missione educativa di servizio pubblico.
A partire dalla copertina promozionale dell’esibizione, che vede Kyrgios urlare con grinta e l’avversaria Sabalenka quasi indifesa, fino ai cambiamenti di regolamento per facilitare la sfida della bielorussa, l’incontro sembra solo portare a una regressione della tanto sudata uguaglianza sportiva. Come paragone è stata nominata ancora una volta la partita del 1973, King contro Riggs, che ha effettivamente avuto una certa rilevanza per l’emancipazione femminile, cosa che oggi nello sport è rispettata.
A tale proposito, The Guardian evidenzia addirittura un plausibile pericolo sociale che il nuovo incontro può scatenare: se vince Aryna Sabalenka ha solo battuto un giocatore fuori forma, se vince Nick Kyrgios sono legittimati i discorsi sessisti.
Sabrina Giorgi

