Ferrero e López, allenatori di Alcaraz, sono i coach of the year agli ATP Awards 2025
Juan Carlos Ferrero e Samuel López, i coach di Carlos Alcaraz, sono stati premiati con il riconoscimento di migliori allenatori dell’anno agli ATP Awards 2025. I due spagnoli hanno avuto il merito di riportare Carlos Alcaraz al primo posto nella classifica ATP, oltre ad avere contribuito attivamente alla vittoria dei due titoli Slam – a Parigi e New York. I due succedono a Michael Russell, allenatore di Fritz, che lo vinse lo scorso anno.
Per Ferrero questo è il secondo riconoscimento come allenatore dell’anno, dopo averlo già ottenuto nel 2022, rendendolo di fatto il primo coach a vincere il premio per due volte. López invece si è unito al team tecnico di Alcaraz prima della stagione 2025 e la sua intesa con Ferrero è sempre stata ottima, come ribadito dallo stesso collega.
“Sono così felice per il premio,” ha detto Ferrero ad ATPTour.com. “Non avevo dubbi che Samuel si sarebbe adattato molto bene alla nostra filosofia di lavoro, perché lavoriamo insieme da molti anni e sa esattamente cosa voglio per Carlos [Alcaraz]. Ha fatto un ottimo lavoro fin dall’inizio.”
López dal canto suo ha aggiunto che: “È stato tutto facile, perché sono arrivati i risultati”. “Conosco Juan Carlos da quando aveva dieci anni e Carlos da quando ha mosso i primi passi alla [Ferrero Tennis] Academy. In quel periodo ero con Pablo [Carreño Busta], ma abbiamo condiviso molti momenti insieme. L’ambiente di lavoro è molto rilassato perché ci conosciamo da sempre e capivamo bene cosa servisse a Carlos.”
Alcaraz ha chiuso la stagione forte del primato stagionale di titoli vinti, ben otto, tra cui il Roland Garros e lo US Open, oltre agli ATP Masters 1000 di Monte Carlo, Roma e Cincinnati. E con loro due al suo fianco il murciano ha totalizzato in tutto 71 vittorie. Da quando la categoria Coach of the Year è stata introdotta agli ATP Awards nel 2016, Ferrero è stato nominato quattro volte e l’ha vinta due volte.
“Onestamente, da quando ho iniziato questo progetto, non è mai stato un obiettivo vincere Coach of the Year,” ha ribadito Ferrero. “Ma che il nostro lavoro venga riconosciuto da altri coach che capiscono quanto tutto ciò sia complicato… significa molto per me averlo vinto due volte. Quest’anno è doppiamente gratificante perché lo condivido con Samuel.”
“Forse ho dato una ventata di freschezza, perché Juan Carlos è con lui da sette anni e io sono nuovo,” ha replicato López, che aveva già allenato lo stesso Ferrero, oltre a Pablo Carreño Busta e Nicolás Almagro, prima di unirsi ufficialmente al team di Alcaraz. “Conosco la squadra e abbiamo contribuito tutti in egual misura, ma in modi diversi. Soprattutto, abbiamo sempre insistito sul fatto che il lavoro deve essere divertente.”
Ferrero ha infine aggiunto: “L’obiettivo è che Carlos lavori al 100% e tiri fuori tutto il talento che ha dentro. Ci riusciamo con lavoro duro e disciplina, ma anche con divertimento e gioia mentre lo facciamo. Da questo punto di vista, forse io sono un po’ più rigido e serio. E Samuel è il giullare, è più aperto. Ma ha anche il lato serio di cui c’è bisogno quando si lavora.”
Certo i momenti difficili non sono mancati durante l’anno. “Carlos aveva appena vinto a Rotterdam, dove aveva giocato benissimo. Ma a Indian Wells e Miami ha perso un po’ di fiducia,” ha detto Ferrero. “È stato un momento duro, non per la sconfitta in sé, ma per come è avvenuta. Ne è rimasto colpito e al ritorno ne abbiamo parlato. Parliamo spesso con lui, ma quando vediamo che è nervoso o fragile in qualche momento della stagione, parliamo un po’ di più da un punto di vista psicologico e da amici, più che da coach.”
Poi tutto è cambiato, in particolare al Masters 1000 di Monte Carlo. “Vincere a Monte Carlo, senza giocare benissimo ma con un atteggiamento da 10 su 10, lo ha aiutato molto ad avere chiarezza per il resto della stagione,” ha detto Ferrero. “Da lì ha raggiunto molte finali, ottenuto risultati incredibili negli Slam… Ma Monte Carlo è stato un momento illuminante. Gli ha dato la fiducia di cui aveva bisogno e da lì ha ottenuto risultati straordinari.”
Guardando alla stagione 2026, l’entusiasmo di Ferrero e López per ciò che li attende è più vivo che mai. Ma guai ad abbassare la guardia. “La nostra missione è mantenere viva la sua ambizione,” ha detto López. “Non ci si può adagiare sugli allori per ciò che ha ottenuto. Da ora in poi quella motivazione deve continuare a crescere, volere cose ancora più grandi che sono alla portata di pochissimi e, da lì, rimanere motivati e non accontentarsi mai, puntando sempre più in alto con quella gioia che lo contraddistingue e che contagia tutti noi.”

