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Tommy Paul torna dopo l’infortunio: “Non mi sono mai preparato così tanto per un’esibizione”

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Tommy Paul ha anticipato l’inizio della stagione 2026 con una partita di esibizione contro Nick Kyrgios all’interno della Garden Cup, tenutasi al Madison Square Garden di New York. Proprio nella Grande Mela il 28enne americano aveva chiuso in anticipo la sua stagione dopo l’eliminazione al terzo turno degli US Open 2025. Il motivo era prendersi del tempo per guarire completamente dall’ infortunio al piede che lo ha tormentato tutto l’anno.

Paul: “Esibizione? La sto trattando come se …”

Intervistato da ‘Tennis.com’, il nordamericano ha affermato di essersi sentito ‘super carico’. “Di solito non comincio a giocare partite di allenamento o punti prima di circa due settimane dalla partenza per l’Australia. Quest’anno, con la Garden Cup, ho iniziato due settimane fa! Quindi è già un po’ che gioco e sono davvero entusiasta”.

Dopo quella che ha definito come “la pausa più lunga della sua carriera”, il tennista statunitense non vedeva l’ora di tornare in campo. “Non mi sono mai preparato così tanto per un’esibizione! La sto trattando come se fossimo a due settimane dall’Australia!“. Mentre molti colleghi si sono concessi lunghi viaggi alle Maldive, Paul è rimasto vicino a casa, godendosi il sole della Florida del Sud e concedendosi solo qualche giorno alle Bahamas per una vera vacanza. “Tra allenarmi e andare a pescare, non mi serve molto altro”, ha affermato.

La voglia di tornare a competere è molta, specie dopo una prima metà di 2025 da protagonista. Ha raggiunto due quarti di finale Slam consecutivi ed è entrato per la prima volta in Top 10. Poi al Roland Garros le prime avvisaglie dopo aver sentito un “crack” al piede. Questo non gli ha impedito di raggiungere la posizione numero 8 del ranking, anche se post Parigi è riuscito a disputare solo quattro tornei prima di chiudere la stagione a Flushing Meadows.

“Sono più entusiasta che mai di tornare a giocare”

“All’inizio della mia carriera, sentivo di avere un po’ di problemi con gli infortuni”, ha detto Paul, che nonostante tutto è riuscito a chiudere per il terzo anno consecutivo in Top 20. “Mi piace pensare che dove sono ora sia più o meno a metà della mia carriera. Quindi ho visto questa pausa come un’opportunità per riposarmi un po’ di più e prepararmi alla seconda parte della mia carriera. Sono più entusiasta che mai di tornare a giocare. Ovviamente, è un po’ frustrante quando senti di giocare benissimo, fai due quarti di Slam, e poi non riesci a esprimere il tuo miglior tennis. Ma questo ti spinge a lavorare ancora di più in mesi come questi. Questi mesi sono fondamentali per guarire bene e affrontare l’intero anno successivo senza infortuni. È stato motivante”.

Sul tema della lunghezza del calendario Paul è molto sensibile, e il recente infortunio che lo ha costretto ai box lo ha aiutato ad ascoltare di più il suo corpo. “Noi tennisti ci lamentiamo sempre che la stagione è troppo lunga e che il tour dovrebbe fermarsi dopo lo US Open, e questo è praticamente ciò che ho fatto. E lascia che te lo dica: non è poi così male!.

“La maggior parte degli altri sport dà ai propri atleti un vero periodo per costruire muscoli e prepararsi a una stagione estenuante” – ha proseguito lo statunitense. “Queste ultime settimane, ultimi mesi, sono stati davvero ottimi per questo. Sento di aver trovato una buona routine, e voglio arrivare in Australia sentendomi bene su tutto per l’intero anno.

Paul: “Sono più geloso di chi compete che di qualsiasi altra cosa”

Paul inizierà la stagione prima del solito. Si è iscritto al Brisbane International oltre alla consueta tappa di Adelaide, impostando un calendario completo prima di arrivare a Melbourne per gli Australian Open. “Per me non è tanto il viaggio in sé, quanto la competizione”, ha spiegato il giocatore. “Mi manca competere. Sono più geloso delle persone che competono che di qualsiasi altra cosa”.

E’ tutta una questione di ritrovare il feeling con una partita, una sensazione che in allenamento non puoi assaporare. “Puoi giocare partite di allenamento e dire che ti stai spingendo al massimo, ma niente ti spinge come una partita vera”. In una partita spingi i limiti molto di più, e ti spingi più forte. Sei più indolenzito dopo una partita vera che dopo qualsiasi allenamento. Sono entusiasta di queste cose, di quei momenti in cui arrivi su una palla in partita a cui non arriveresti mai in allenamento. Giochi un po’ più a lungo di quanto faresti in allenamento. Sono semplicemente entusiasta di competere. In tutto ciò che faccio, amo competere ed è il motivo per cui ho iniziato a giocare a tennis”.

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