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ATP Next Gen Finals, i protagonisti: Rafael Jodar, l’ultimo invitato al tavolo dei giovani talenti

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Manca poco all’inizio delle Next Gen ATP Finals di Gedda, che si giocheranno dal 17 al 21 dicembre 2025. La kermesse per i talenti under 21 vedrà due top 30 come Jakub Mensik (qui il profilo del tennista ceco) e Learner Tien a cui si aggiunge un altro tennista che ha già calcato i campi di Gedda come Nishesh Basavareddy. Della partita in terra saudita doveva essere anche João Fonseca, vincitore nel 2024, ma il tennista brasiliano ha dato forfait spianando la strada alla prima partecipazione di Rafael Jódar Camacho, che lo scorso anno si presentò in Arabia Saudita come hitting partner.

Jódar è stato una delle sorprese di questa stagione, passando da essere fuori dalla top 900 nel mese di marzo alla posizione numero 167 in questo finale di stagione, posizione che gli ha permesso di raggiungere il nono posto nella Race to Gedda. Il tutto considerando che lo spagnolo, fino a marzo 2024, aveva giocato appena quattro tornei da professionista, preferendo il percorso di crescita nel circuito college statunitense. Vediamo quindi chi è Rafael Jódar.

Jódar è cresciuto a Madrid e ha iniziato a giocare a tennis in tenera età. A sei anni si allenava al Club de Tenis Chamartín, accademia che ha contribuito al suo percorso di crescita, viaggio condiviso col connazionale Martín Landaluce, anche egli di base allo stesso tennis club e altro protagonista delle Next Gen. Con Landaluce, Jódar ha disputato alcuni tornei giovanili e delle competizioni a squadre. Nei suoi primi anni Jodar ha giocato anche a calcio, ma intorno ai 12 anni ha scelto di dedicarsi completamente al tennis come sport principale.

Figlio unico di due insegnanti, Jódar era un assiduo frequentatore dell’evento ATP Masters 1000 nella sua città natale. “Mi sono divertito tantissimo ad andare al torneo. Ricordo che avevamo i biglietti solo per alcuni giorni ed ero emozionatissimo di andarci,” ha raccontato, una frequentazione che ha fatto crescere la sua passione per il tennis.

La carriera Juniores di Jodar è stata di livello. In classifica lo spagnolo è salito fino al 4° posto nel mondo, confermando il suo status tra l’élite del suo gruppo d’età. La sua svolta juniores è arrivata nel 2024, quando ha vinto il titolo allo US Open sconfiggendo un altro protagonista di queste Next Gen, Nicolai Budkov Kjaer. Nel 2024 Jodar ha raggiunto anche i quarti di finale sia in singolare che in doppio a Wimbledon Junior.

Dopo un primo periodo di ambientamento, al settimo torneo della carriera ha raggiunto la finale di un evento ITF M25 a Dénia nel luglio 2024. Nel 2025 ha iniziato ad affacciarsi a livello Challenger. Nel primo torneo giocato in stagione a Cuernavaca ha raggiunto le semifinali, ma l’esplosione è arrivata in estate. Semifinale a Milano, poi il primo titolo nel Challenger 50 disputato a Hersonissos, Creta.

A fine stagione saranno tre i titoli Challenger. Con i successi nei due challenger 75 di Lincoln e Charlottesville, Jódar è diventato il terzo teenager spagnolo a vincere almeno tre titoli dell’ATP Challenger Tour, unendosi all’attuale numero 1 della classifica PIF ATP Carlos Alcaraz e all’ex numero 9 del mondo Nicolás Almagro. Jódar ha avuto anche modo di conoscere e allenarsi con Alcaraz in quel di Valencia dato che il capitano della squadra di Coppa Davis lo ha convocato come hitting partner durante la fase a gironi del 2024 subito dopo il successo sul cemento newyorchese.

La carriera dello spagnolo Jodar viaggia ancora su un doppio binario: quello del circuito pro e quello del tennis universitario statunitense. Dopo la vittoria allo US Open, Jodar ha, infatti, accettato la proposta dell’Università della Virginia (UVA), una delle squadre leader della NCAA. Nella sua stagione da matricola ha fatto subito la differenza vincendo il premio di Rookie of the Year. Tra gli altri riconoscimenti vinti in America: ACC Freshman of the Year, ITA Singles All-American, All-ACC First Team in singolare, oltre ad essere stato votato come UVA’s Male Rookie of the Year tra tutti gli sport. Le brillanti prestazioni durante la sua prima stagione all’UVA gli hanno permesso di beneficiare di un posto per l’ATP Next Gen Accelerator, programma che mira ad ampliare il percorso di sviluppo dei migliori giocatori del sistema universitario americano per ottenere l’accesso diretto a selezionati eventi Challenger.

Da tennista spagnolo non sorprende che uno dei suoi idoli sia Rafael Nadal. Jodar ha realizzato il suo sogno di incontrare il campione spagnolo proprio a Gedda lo scorso anno. “Ero alle Next Gen ATP Finals come hitting partner e lui era lì. Ho avuto la possibilità di incontrarlo e abbiamo parlato per 10-15 minuti, dopodiché mi ha fatto i complimenti per lo US Open”, ha raccontato Jodar al sito dell’ATP. “Quando l’ho incontrato e lui sapeva della mia vittoria allo US Open, ho realizzato che seguiva i giocatori spagnoli e sapeva come stavano andando. È stato fantastico parlare con lui.

La scalata nel ranking di questo 2025 permetterà a Jódar di competere nelle qualificazioni dell’Australian Open 2026. Questo pone il madrileno e il suo entourage di fronte a un dilemma: tornare all’Università di Virginia per competere un altro anno nella NCAA o fare il salto definitivo al professionismo? L’annuncio non è ancora arrivato, ma la maturità fisica e mentale di Jódar portano a considerare la strada del professionismo come la soluzione più scontata, anche alla luce dell’assegno in palio per la partecipazione alle qualificazioni australiane.

Il giovane Rafael ha uno stile di gioco molto aggressivo. Il gioco di Jódar si basa su un servizio potente grazie ai 190 di altezza e solidi colpi da fondo campo da entrambe le parti, come è stato evidente durante la sua cavalcata vincente allo US Open. Uno degli aspetti da migliorare è sicuramente quello relativo alla mobilità, un aspetto che lo stesso spagnolo sottolinea come punto di miglioramento su cui sta lavorando col suo team. Il colpo preferito è il dritto, con il quale ha dimostrato di essere in grado di produrre una certa velocità, mentre secondo quanto dichiarato da Jodar alla stessa ATP la superficie preferita, al contrario di molti suoi connazionali, è il cemento, anche se come dichiarato al nostro Andrea Mastronuzzi, il suo Slam ideale è il Roland Garros, forse in onore del suo mito Nadal.

Jodar non ha mai affrontato un top100, l’avversario più forte incontrato è stato Brandon Holt, in quel momento numero 112 al mondo. Gedda gli darà l’occasione di testarsi a un livello più alto nell’attesa di scoprire quale strada prenderà la carriera del giovane talento spagnolo.

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