Challenger: nell’ultima settimana della stagione gli italiani hanno già la testa all’anno prossimo
Esaurita la sbornia della settimana di Coppa Davis, torniamo ad occuparci dei Challenger che affrontavano gli ultimi tornei prima di andare in vacanza. Ci sia comunque consentita una premessa per ricordare gli ottimi risultati degli azzurri nella scorsa settimana, a partire ovviamente da Francesco Maestrelli (di cui ha comunque parlato il nostro inviato Francesco Maconi) che ha trionfato al Challenger 100 di Bergamo, che con questa edizione ha inaugurato il nuovo palasport, la ‘ChorusLife Arena, domenica stipata in ogni ordine di posti coi suoi 2500 spettatori.
Un altro che si appresta a chiudere la stagione nel migliore dei modi è Gianluca Cadenasso che a Montemar (Challenger 75) ha raggiunto la finale partendo dalle qualificazioni, per poi cedere con un doppio 6-4 da quel vecchio pirata del ceco Zdenek Kolar (n.222 ATP). Miglior risultato in carriera per il 21enne genovese che ha disputato un autunno di altissimo livello con la semifinale al Challenger di Biella e poi tre semifinali consecutive (con due vittorie) agli ITF 25.000$ di Santa Margherita di Pula. Tutto questo gli ha consentito di frantumare il proprio best alla posizione n.310 ATP, e siamo assolutamente convinti che il meglio debba ancora venire, come direbbe Lorenzo Musetti.
Un meglio che comunque non arriverà in questo 2025 perché Cadenasso, nel tentativo di battere il ferro finché è caldo, è andato al Challenger 100 di Porto (terra indoor) dove all’esordio si è schiantato contro lo spagnolo Daniel Merida (n.170 ATP) che gli ha inflitto un doppio 6-4. Cose che capitano, ma l’importante è tenere a mente che quasi sempre il picco di prestazione arriva prima della continuità. Non meglio è andata a Federico Bondioli, Stefano Napolitano e Franco Agamenone, eliminati, sempre all’esordio, rispettivamente da Ferreira Silva (n.253), Geoffrey Blancaneaux (n.264) e Alexey Vatutin (n.413).
E allora a chi ci si deve affidare ancora una volta? Ovviamente all’eterno Lorenzo Giustino che batte in due combattuti set l’insidiosissimo rumeno Cezar Cretu (n.386). Poi il tennista napoletano, impegnato nel secondo turno contro il veteranissimo slovacco Andrej Martin, è costretto al ritiro dopo aver perso 6-4 il primo set, e avanti 4-3 nel secondo. Questo piccolo passo falso non oscura minimamente la splendida stagione di Lorenzo che, a 34 anni compiuti, non sembra contemplare neppure lontanamente l’idea del ritiro.
L’altro torneo ben frequentato dagli italiani era ad Atene (Cat.50, cemento outdoor) dove Carlo Caniato, reduce da una settimana di intensi allenamenti con gli azzurri della Davis, è atterrato male, subito eliminato dal britannico James Story (n.465) col punteggio di 6-2 6-3. Vabbè che Story probabilmente vale più della sua classifica (anche se a 24 anni questi discorsi lasciano il tempo che trovano), però mica ce l’aspettavamo. Anche se le giustificazioni non mancano: il passaggio dal chiuso all’aperto e soprattutto il poco tempo per ricaricare le batterie dopo una settimana che sicuramente è stata molto stressante anche per l’allievo del CT Villa Carpena.
Non meglio è andata al suo compagno di club Lorenzo Angelini, alle sue prime esperienze Challenger, che è stato fulminato dal russo Nikolay Vylegzhanin (n.494) con un 6-2 periodico. Subito eliminati anche Luca Potenza e il mio pupillo Pigi Basile, battuti rispettivamente dall’ucraino Aleksandr Braynin (n.793) e dal sudafricano Philip Henning (n.360). Da ricordare che il tennista pugliese è stato costretto al ritiro mentre era sotto 6-2 1-0. Vanno invece avanti Enrico Dalla Valle e Michele Ribecai. Poco avanti in realtà perché il ravennate viene poi fermato dall’ivoriano Eliakim Coulibaly (n.324) col punteggio di 6-1 7-5. Il toscano Ribecai lotta per tre set (6-1 3-6 6-1) prima di arrendersi al qualificato spagnolo Barroso Campos (n.601).
Appuntamento per tutti dal 5 gennaio direttamente in Australia (Canberra) o in Thailandia, India e Nuova Caledonia per tutti coloro che si staranno trasferendo verso gli AO. Per chi invece non ha interessi sul cemento australiano c’è il torneo indoor di Nottingham per l’esordio sul vecchio continente.

