Coppa Davis: è ancora super Italia! Cobolli rimonta Munar, terzo successo consecutivo
Italia-Spagna 2-0
M. Berrettini [ITA] b. P. Carreno Busta [ESP] 6-3 6-4
F. Cobolli [ITA] b. J. Munar [ESP] 1-6 7-6 7-5
BOLOGNA – Ieri i colleghi spagnoli in sala stampa hanno vissuto una giornata epocale, cominciata con l’incredibile tie-break in cui Carreno Busta ha castigato Struff nel secondo set, rimontando da 1-6 con sette punti consecutivi. Per poi chiudere con il coro dei giocatori spagnoli che, dopo aver siglato il 2-0, ballavano in campo urlando: ‘Vamos Espana, la Davis del pueblo!’.
Giornalisti felici che mi hanno detto di non preoccuparmi e di dormire sereno perché ‘tanto avrebbero vinto loro’. Ovviamente ho replicato a tono, ma tutti sempre col sorriso sulle labbra, a dimostrazione di un clima davvero bello, quasi fraterno direi. Come quello tra le squadre con David Ferrer che in conferenza stampa ha riempito di complimenti capitan Volandri, augurandogli ogni sorta di vittoria, ma non domani (oggi per chi legge) ovviamente.
Poi, passando al campo, ovvio che fraternità e amicizia lascino spazio ad un sano egoismo, alla voglia di mettere le mani su una coppa che sembrava fuori portata per entrambe le compagini dopo i forfait dei loro numeri 1 e 2 (Sinner e Musetti da una parte, Alcaraz e Davidovich Fokina dall’altra). Matteo Berrettini, dopo aver vinto con autorità il primo match, passa un bel testimone a Flavio Cobolli (n.22 ATP) che speriamo abbia smaltito lo stress e l’ebbrezza del match di venerdì, anche se che lui è Hulk, come ha dichiarato in conferenza stampa.
Intanto possiamo dire che ha vinto per distacco la gara dell’applausometro alla presentazione delle squadre. Altra ovazione poi mentre si avviava all’entrata del campo, tra due ali di folla che hanno appena finito di chiedere gli autografi a Berrettini, vincitore del primo match. L’unico precedente è recentissimo e risale al Master 1000 di Shanghai dove Jaume Munar (n.36 ATP) vinse 7-5 6-1. Ma qui è tutta un’altra storia, non ci stancheremo mai di ripeterlo: la Davis è un rullo compressore che appiattisce classifiche e precedenti. E regala all’Italia la terza Insalatiera consecutiva, la quarta nella sua storia: la stessa nazione non vinceva tre Davis di fila da oltre 50 anni, quando tra il 1968 e il 1972 gli Stati Uniti ne vinsero addirittura 5.
PRIMO SET
Si comincia con lo spagnolo al servizio, che porta a casa il primo game a zero. Non lo imita purtroppo Cobolli che pare un po’ contratto e si fa strappare il servizio da un Munar che si procura la palla break con un mirabolante pallonetto in rovesciata. Partenza in salita, ma la strada è ancora lunga, anche se poco dopo un rovescio di Flavio finisce in rete regalando il 4-0 alla Spagna. Nel game successivo il tentativo di rimonta dell’azzurro (5 palle break) si infrange sull’ostinata resistenza del maiorchino.
Questo nonostante un tifo infernale da parte del pubblico che, con atteggiamento un po’ troppo calcistico, non riesce a trattenere le emozioni e spesso rumoreggia durante lo scambio, tanto che verso la fine del match precedente Carreno Busta si era letteralmente inferocito. Cobolli conquista il sesto game portandosi sull’1-5, mettendo se non altro a segno il gol della bandiera. E infatti di questo si tratta perché pochi minuti dopo il primo set va in archivio con un netto 6-1 in favore dello spagnolo che in realtà non ha fatto nulla di eccezionale. E’ piuttosto Flavio che purtroppo non ha ancora cominciato a giocare, quasi avesse bruciato tutte le sue energie nervose nella vittoria contro Bergs.
SECONDO SET
E si continua suonando lo stesso spartito, con Munar che strappa subito il servizio a Cobolli, ed è la terza volta. Poi, quando sembra che l’italiano possa restituire il favore, il gioco viene sospeso al minuto 46 per il malore di uno spettatore. Dopo quasi 10 minuti di interruzione si riprende con Flavio che, alla terza occasione, completa l’opera e si riporta in parità. Da qui si prosegue on serve con l’italiano che è più propositivo e ha anche leggermente migliorato le percentuali al servizio, che pure rimangono negative. Il livello della partita è nettamente cresciuto e quello di Cobolli pure, tanto che si ha l’impressione che possa ribaltarla. Sul 6-5 si procura un set point (nona palla break per lui). Bravo Munar a metterci una pezza col servizio, ancora meglio sul secondo e terzo set point su cui lo spagnolo mette sempre la prima di servizio. Ottima battuta anche sulla quarta palla set. E addirittura due aces per guadagnarsi il tie-break. Bravi entrambi, niente da dire.
Il tie-break inizia con alcuni scambi di altissimo livello. Adesso il match è molto emozionante e l’azzurro ribatte colpo su colpo, anzi si porta in vantaggio 6-3, con tre opportunità di portare la partita al terzo set. Sulle prime due Munar rimedia sempre col servizio, ma sulla terza a servire è Cobolli e chiude con bravura 7/5.
TERZO SET
Il parziale decisivo inizia con le marce alte da parte di entrambi, con Cobolli che ormai detta i ritmi dell’incontro ma con Munar che non arretra di un passo, grazie soprattutto alle sue ottime percentuali di servizio.
Sul 5-5 lo spagnolo sbaglia un rovescio interlocutorio e regala due palle break. Sulla prima si salva con una bellissima volée, sulla seconda si deve arrendere, mentre il pubblico impazzisce, mandando l’avversario a servire per scrivere un altro importante capitolo nella storia del tennis italiano. Intanto in panchina Stefano Cobolli si alza ripetutamente ad incitare il figlio/allievo, dopo che nel match contro Bergs l’avevamo visto come pietrificato. E ci pare decisamente un buon segno.
Flavio non si lascia per niente intimorire dall’importanza del momento e porta a casa il game decisivo senza lasciare un solo punto all’avversario, fissando il punteggio finale sull’1-6 7-6(5) 7-5 in poco meno di tre ore di gioco. E’ il trionfo che i giocatori e tutto lo staff festeggiano attorcigliandosi in un autentico groviglio umano, mentre Flavio si inginocchia a baciare il GreenSet… ma almeno questa voglia la maglietta è salva. Poi si impadronisce del microfono improvvisando un qualcosa di musicalmente censurabile. Ma lo perdoneremo, no? Ci sarà tempo per i commenti, intanto vado a consolare i colleghi spagnoli (il loro pronostico era Italia 55% Spagna 45%) che appaiono piuttosto delusi, ma con classe.

