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Coppa Davis, Zverev riporta in parità la Germania contro la Spagna: decisivo ancora il doppio

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COPPA DAVIS, semifinale
SPAGNA-GERMANIA 1-1
P. Carreno Busta [SPA] b. J.L. Struff [GER] 6-4 7-6(6)
A. Zverev [GER] b. J. Munar [SPA] 7-6(2) 7-6(5)

BOLOGNA – Il primo singolare tra Carreno Busta e Struff è andato come nelle previsioni, ma con uno sviluppo che potremmo definire quantomeno singolare. Chi poteva infatti immaginare che Struff, avanti 6-1 nel tie-break del secondo set, si facesse rimontare fino a perdere 8/6? Cose da Davis, mi verrebbe da commentare. Cose di cui io comunque non ho ricordo, anche se sono convinto che prima di sera il direttore Scanagatta verrà a correggermi: “Ma come, non ti ricordi…”. E a proposito di cose da Davis, è ora possibile che Munar ribalti il pronostico contro il numero 1 tedesco?

I precedenti tra Alexander Zverev e Jaume Munar (n.36 ATP) sono in parità, con vittoria di Munar nel 2019 sulla terra di Marrakech 7-6(1) 2-6 6-3 e rivincita di Zverev, sempre sulla terra, ai Giochi Olimpici di Parigi con un severo 6-2 6-2. Ma temiamo per Munar che sul veloce indoor sia tutto un altro discorso. Zverev ha avuto un’annata difficile da definire, ma che, tutto sommato, rispecchia la sua carriera. Tanti buoni risultati, per i quali il 99% dei giocatori firmerebbe subito, ma mai il risultato con la R maiuscola. C’era andato vicino a inizio stagione in Australia, ma in finale trovò sulla propria strada Sinner e i sogni di gloria morirono all’alba.

Quel Sinner che avrebbe potuto detronizzare mentre l’altoatesino era fermo ai box per la squalifica. Ma Zverev inanellò una serie di risultati deludenti che anzi lo fecero retrocedere in terza posizione, chiudendo il 2025 con meno della metà dei punti del secondo. Il tedesco è da una vita che è atteso al grande balzo, che, per un motivo o per l’altro (vogliamo parlare del suo diritto?), non è mai arrivato. Un problema che l’accomuna a quella generazione di mezzo (Medvedev, Rublev, Tsitsipas) che è rimasta schiacciata tra l’epoca dei big three e gli emergenti Alcaraz e Sinner. Comunque sia qui a Bologna si è presentato, seppur malvolentieri dicono voci di corridoio, in grande spolvero. Infatti il suo match contro l’argentino Francisco Cerundolo è stato di alto livello, contro un avversario che ha giocato al suo meglio.

PRIMO SET

Davanti a spalti quasi al completo, anche se non gioca l’Italia, Zverev parte con le marce alte e nel terzo game piazza subito un break che potrebbe essere pesantissimo. Ma Munar non è certo uno che si perde d’animo e infatti nel sesto gioco torna in parità. E da questo momento si prosegue on serve, senza particolari brividi, verso l’ennesimo tie-break di questa settimana. Solo che in questo caso il 7/2 con cui Zverev si porta in vantaggio di un set è del tutto dimenticabile. Saprà reagire il maiorchino?

SECONDO SET

Nel terzo gioco Zverev con un doppio fallo mette due palle break sulla racchetta dello spagnolo. Rimedia alla prima col servizio, ma non alla seconda. Peccato che Munar non riesca ad andare in fuga perché nel sesto game Zverev ricambia la cortesia e si riporta in parità. Il set a questo punto prosegue sulla falsariga del primo: i due, una volta scambiatisi break e contro-break, sembrano siglare una sorta di tacito armistizio in attesa di regolare i conti nel tie-break.

Anche se in realtà sul 5-5 Zverev con due sciaguratissimi diritti (ne abbiamo già accennato vero?) rischia qualcosa, senza che l’avversario faccia più di tanto per approfittarne. Nel tie-break Munar è da subito costretto ad inseguire e, sotto 3-6, tiene sì i suoi due servizi ma sul punto successivo Zverev segue a rete una battuta violentissima e pone fine alla questione. In poco meno di due ore la Germania pareggia dunque i conti, chiudendo con un doppio 7-6, e passa il testimone al doppio Krawietz/Puetz che personalmente vediamo favoriti contro Granollers/Martinez. Ma in Davis nulla è certo, come abbiamo già più volte ricordato.

IL CIBO

Quel che invece è certo è che, visto che abbiamo cominciato presto, dovremmo riuscire a finire ad un orario decente, evitando l’errore di venerdì sera quando siamo stati impegnati con la conferenza stampa di Cobolli fino alle 23. Un po’ tardi effettivamente per andare a mangiare, infatti quando siamo scesi in mensa (tra parentesi ottima) ci siamo aggirati come zombies osservando sconfortati i contenitori desolatamente vuoti. A questo proposito devo davvero ringraziare la signora Lorena e gli addetti tutti che, invece di mandarci al diavolo, si sono messi ad affettare salumi per uno spuntino improvvisato.

Lo sparring

In attesa della partita abbiamo anche raggiunto ai campi di allenamento Enrico Baldisserri che è stato chiamato a fargli da sparring. “E’ nato tutto mercoledì sera mentre stavo tornando a casa dall’allenamento e il mio capitano di A2 mi ha telefonato dicendomi che per l’indomani i belgi stavano cercando uno sparring per Alexander Blockx. Già un’esperienza bellissima. Senonché il giorno dopo ho addirittura alzato l’asticella perché mi ha chiamato la Germania per fare un’oretta con Zverev. Un’esperienza che è difficile anche solo da raccontare, soprattutto per l’accoglienza che mi hanno riservato. Insomma, stare nello spogliatoio col numero 3 del mondo che ti chiede com’è andata la stagione non è cosa da tutti i giorni. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, beh diciamo che fin dalla prima palla ho capito che sarebbe stata dura (ride, ndr). Non c’è bisogno che spieghi che la palla viaggiava velocissima e che tu sei da subito sotto pressione. Posso solo immaginare cosa succede quando si aggiunge anche la pressione della partita”.

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